Pubblicato il 06/10/2015, 20:31 | Scritto da Gabriele Gambini

“Pechino Express”: gli #stellati, il rapporto con Eva Grimaldi, la doccia “hot” dello chef

“Pechino Express”: gli #stellati, il rapporto con Eva Grimaldi, la doccia “hot” dello chef
Se "Pechino Express" fosse un piatto: o una transumanza di mare o delle penne all'arrabbiata. La coppia peggiore: gli espatriati, perché sono "paraculi". Eva Grimaldi: una piacevole destabilizzatrice.

Viaggiare con Eva Grimaldi durante Pechino Express è pura affabulazione psichica. Ma è pur sempre un handicap, perché si tratta della zavorra di una persona in più. Se ne sono accorti gli #stellati, freschi eliminati dall’adventure game targato Magnolia in onda su Rai2. Ciccio Sultano e Philippe Léveillé , però, non fanno drammi. Nonostante fossero stellati, non sono stati assistiti dalla loro buona stella, ma hanno regalato emozioni: Philippe si è fatto la doccia nudo come mamma l’ha fatto, manco fosse stato sull’Isola di Adamo ed Eva (Grimaldi), Ciccio è stato il paroliere di epiche battaglie musicali, quando ha rivisitato la canzone Il condor. Se Franco Califano era soprannominato “Il califfo”, lui è “Il sultano”. Tutto torna.

Gli stellati eliminati. Delusi?

Ciccio: Durante la registrazione del programma, non più di tanto. Ieri però ho visto la puntata e un po’ mi ha fatto male.

Philippe: Quando si gareggia, lo si fa per vincere, non prendiamoci in giro. Sono un tipo competitivo. Pazienza, è andata così, prendiamo ciò che di buono ci ha regalato l’esperienza.

Eva Grimaldi guest star, ma anche zavorra, quando è arrivata da voi come handicap.

Ciccio: All’inizio è stato uno shock. Non me l’aspettavo. Posso dire che la sua idea di camminare nel deserto alla ricerca di una macchina non è stata molto brillante.

Philippe: Il suo arrivo ci ha un po’ destabilizzati, perché eravamo abituati a prendere le decisioni da soli. Con l’arrivo di un componente in più, diventa difficile trovare i passaggi in auto. Soprattutto perché, con noi, c’era sempre il cameraman. Beccare un passaggio vincente è la chiave del successo, a Pechino Express.

Chi è stato il vero “paroliere” nella rivistazione della canzone Il condor, durante la sfida musicale?

Ciccio: Il pezzo A Pechino Express/tutti fanno sex è mio, il paroliere sono stato io.

Philippe: Ciccio è un bugiardello. Il merito è al 50% suo, al 50% di Eva (ride, nda).

Lei, Leveille, con la sua doccia hot, ha fatto scaldare i social. Lo sa?

Philippe: Se i social si sono scaldati perché hanno visto un bell’uomo, mi fa piacere. Se ho attirato l’attenzione perché si è vista una persona lavarsi, mi fa piacere uguale (ride, nda). Forse sarebbe stato meglio mostrare le grazie di una signorina, me ne rendo conto. Ma sono contento di non essermi nascosto. Sono uno chef abbastanza popolare, viaggio molto, mi faccio il mazzo col mio lavoro. Sono felice di aver mostrato una versione inedita di me grazie al programma.

Ciccio: Di fondoschiena in televisione se ne vedono tanti. Forse vedere quello di un omone grande e grosso fa un effetto diverso (ride, nda). Ma l’esperienza nel deserto, al netto di tutto, è stata emozionante.

Ora vi faccio una domanda alla Marzullo. Se Pechino Express fosse un piatto, che piatto sarebbe?

Ciccio: Una transumanza marina: si tratta di polmone di agnello con totano di mare, impreziositi da formaggio di capra. Uno scontro fortissimo di sapori, una lotta tra eccessi diversi.

Philippe: Penne all’arrabbiata. Potentissime, ma eleganti. Vedi, Pechino Express somiglia al rugby. Churchill diceva che il rugby è “uno sport fatto da bastardi che si comportano come gentleman”.

Qualcuno è stato meno gentleman di altri?

Ciccio: Gli Espatriati sono furbi e paraculi. Dalle mie parti si dice che “il caciocavallo ha otto facce”. Ecco. Pure loro. Ho trovato Son Pascal arrogantello. Gli Antipodi, invece, sono una bella coppia.

Philippe: Mettiamola così. Se Son Pascal cadesse in una buca e chiedesse aiuto, in quel momento diventerei sordo.

Domanda a degli chef: come è stato mangiare il porcellino d’india, piatto nazionale peruviano?

Ciccio: Il piatto era cucinato in modo orrendo. L’ho sentito correre dentro di me per lungo tempo.

Philippe: Non era cotto, era proprio disidratato. Io l’avrei fatto cuocere un po’ meno. Detto questo, nonostante possa far tenerezza vedere un animale così piccolo finire in pentola, si tratta del piatto nazionale peruviano. Le tradizioni locali dei popoli vanno rispettate.

Come è stato il rapporto tra voi?

Ciccio: Philippe è una roccia. Senza allenarsi, ha condotto la gara da campione. Lui e io siamo complementari. Ce ne siamo accorti soprattutto nei momenti di difficoltà, come nel deserto dell’Ecuador, quando dovevamo convincere un ragazzo a darci un passaggio per 40 km e ce la siamo vista brutta.

Philippe: Siamo buoni amici, quest’estate abbiamo trascorso le vacanze assieme in Sicilia. Ci sono stati momenti di disaccordo tra noi, possono capitare, ma sono serviti a cementare la nostra unione. L’ultimo giorno, prima dell’eliminazione, ho avuto un crollo psicologico. Mi sentivo giù. Ciccio mi ha aiutato a tener duro.

La televisione potrebbe essere per voi una prospettiva ancora allettante?

Ciccio: Quando mi hanno proposto di fare Pechino, ho accettato senza esitazioni, perché era una sfida stimolante. La tv mi piace se costituisce una sfida. Altrimenti, sono molto felice di essere qui, al mio ristorante Duomo di Ragusa, dove con i miei piatti e il rapporto con la gente, posso esprimermi in tanti linguaggi diversi.

Philippe: Vorrei che una telecamera venisse a trovarmi mentre lavoro al ristorante Miramonti L’altro, a Concesio, restando 24 ore su 24 con me, per raccontare il mestiere di chef. La passione, la fatica, la soddisfazione. Sfatando qualche luogo comune fastidioso, diffuso dai programmi di Gordon Ramsey: in cucina non c’è bullismo, nei miei ristoranti, i ragazzi che lavorano con me sono trattati bene e valorizzati. Gli stronzi esistono dappertutto, in ogni mestiere, ma non è quello il tratto distintivo degli chef che, anche se sono stellati, se ne stanno sempre in cucina a lavorare. In Italia, eleganza e divertimento in tv sono garantiti da Masterchef (produzione Magnolia, come Pechino Express, nda). Il programma è bello, non ti insegna a diventare chef, ma ti fa imparare molte cose.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Gli Stellati, da sinistra Philippe LéveilléCiccio Sultano)