Pubblicato il 18/09/2015, 10:35 | Scritto da La Redazione
Argomenti: , ,

Beppe Grillo: “Vogliono farci fuori dalla Rai” – Rai 4 sul satellite porterà 10 milioni come pubblicità

Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 6.

Beppe Grillo: “Vogliono farci fuori dalla Rai”. Editto Pd anti-Giannini

“Il regime è agli sgoccioli e mostra il suo vero volto: il M5S deve essere censurato dalla Rai per ordine del Pd”: a denunciarlo, su Facebook, è Beppe Grillo.”Il Pd vuole bandire il M5S dalle televisioni. Dopo l’intervista di Giannini a Di Battista durante Ballarò di martedì scorso, il Pd ha intimato a Vianello, direttore di Rai 3, di presentarsi in Vigilanza”. È veemente la reazione di Grillo alle critiche sollevate in Commissione di Vigilanza da esponenti del Pd per la scelta di Massimo Giannini di intervistare nella mezz’ora iniziale delle prime due puntate di Ballarò due rappresentanti dei 5stelle: prima Luigi Di Maio, poi Alessandro Di Battista. In effetti nell’ufficio di presidenza si è deciso all’unanimità di convocare il direttore di Rai 3 dopo le proteste sollevate in una lettera da Maurizio Gasparri, che contestava la puntata di Presadiretta di domenica scorsa, ritenuta ostile nei confronti di FI.

II capogruppo Pd nella bicamerale, Vinicio Peluffo, ha precisato che “il tema dell’audizione non sarà un episodio specifico bensì quello generale delle modalità dell’approfondimento nel talk”. “II capo di M5S – ha aggiunto Peluffo – strepita e si lagna per difendere gli ingiustificati vantaggi televisivi che gli sono stati regalati nelle ultime settimane. Il post sul suo blog nasconde la voglia matta di continuare a poter competere in tv ad armi impari”. In Viale Mazzini – secondo quanto riporta Dagospia – il consigliere Rai, Guelfo Guelfi, di giro renziano, avrebbe manifestato disappunto nei confronti di Giannini che sarebbe finito “nell’editto toscano”. Qualche anno fa il suo predecessore Floris fece un’intervista scomoda a Renzi. E, dopo un po’, lasciò la Rai per La7.

 

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 28, di Aldo Fontanarosa.

Rai 4 sul satellite porterà 10 milioni come pubblicità: “Presto gli ascolti saranno doppi”

Un documento riservato in commissione di Vigilanza “Solo film extraeuropei”.

Dieci milioni di pubblicità in più nel prossimo bilancio; quindici milioni in più, entro due anni. Eccolo il “tesoretto” che Viale Mazzini conta di portare a casa grazie all’operazione Rai 4. Da domenica, e per almeno un anno e mezzo, la tv di Stato ha sistemato il suo canale dei film e delle serie sul tasto 104 del telecomando di Sky (lo stesso che la berlusconiana Rete 4 ha liberato il 7 settembre). Sul piano formale, la pay-tv di Murdoch rilancia Rai 4 senza pagare un solo euro a Viale Mazzini, che dunque non incassa niente come diritti di ritrasmissione della rete. Ma sul piano sostanziale la televisione di Stato “vede” un utile significativo che viene ben descritto nel documento “Stime ascolti e pubblicità”. Si tratta di uno di quei documenti interni ultra-riservati, che però finiscono spesso tra le mani dei deputati o dei senatori della Commissione di Vigilanza. Bene, il documento “segreto” calcola che Rai 4 incasserà, nel 2015, circa 500mila euro di pubblicità. Una miseria. D’altra parte, prima dell’accordo con Sky, il canale era visibile solo sul tasto 10 del decoder TivùSat e sul 21 del digitale terrestre. Adesso, con la promozione sul satellite di Sky, la stessa rete dovrebbe fatturare 10 milioni di spot (nel 2016) e addirittura 15 (nel 2017). La fiammata nelle entrate sarà effetto della crescita degli ascolti.

Viale Mazzini stima che lo share tra gli abbonati alla pay-tv si attesterà presto sull’1,5 per cento (contro lo 0,6 per cento attuale ). Il nuovo direttore generale Campo Dall’Orto punta, tra le altre cose, a ringiovanire il pubblico di Rai 4, che oggi ha un’età media di oltre 49 anni. Operazione che richiede una messa a punto dell’offerta della rete. Il documento arrivato in Vigilanza rivela che la televisione di Stato lancerà dei programmi di lifestyle (di quelli che parlano di cucina, moda, tempo libero) e di “factual tv” (con pezzi di realtà descritti senza filtri). E se Rai 4 confermerà la «grande serialità» per almeno il 50% del palinsesto, a questa si affiancheranno «film mirati quasi esclusivamente internazionali».

 

(Nella foto Beppe Grillo)