Pubblicato il 14/09/2015, 20:34 | Scritto da Gabriele Gambini
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“Brotherhood”, su Comedy Central, dà un nuovo significato all’hashtag #staisereno

“Brotherhood”, su Comedy Central, dà un nuovo significato all’hashtag #staisereno
Diceva Francis Scott Fitzgerald: mostratemi un eroe e vi scriverò una tragedia. Si potrebbe aggiungere: mostratemi una tragedia e vi racconterò una farsa. Come avviene in "Brotherhood" (Comedy Central, ogni lunedì in prima serata).

Diceva Francis Scott Fitzgerald: mostratemi un eroe e vi scriverò una tragedia. Si potrebbe aggiungere: mostratemi una tragedia e vi racconterò una farsa. Come avviene in Brotherhood, (Comedy Central, ogni lunedì in prima serata). Sit-com britannica delicata e pungente, sfrutta la leva del dramma per strappare risate agli spettatori. Ambientata in una Londra riconoscibile dai bus a due piani, racconta la storia di tre fratelli che devono fare i conti con la perdita improvvisa della madre, unico loro punto di riferimento, e con le difficoltà del quotidiano di fronte all’elaborazione del lutto. Dan (Ben Ashenden), il maggiore, è un venticinquenne nerd imbranato e smanettone che cerca di risolvere il suo perenne problema di self-confidence verso il genere femminile. Toby (Johnny Flynn), aria da rockstar grunge, è un ventenne stralunato, casinista e ingestibile.
I due divengono i tutori del fratellino più piccolo, il tredicenne Jamie, che da quando è diventato orfano ha smesso del tutto di parlare. E qui scatta il meccanismo di doppia polarizzazione delle emozioni: il bizzarro nucleo familiare non si abbandona alle lacrime, ma cerca di raddrizzare il proprio percorso esistenziale in un susseguirsi di scontri, momenti comici, dialoghi serrati scanditi da humour inglese purissimo. Le incognite del lavoro, i rapporti con l’altro sesso, la crescita del fratellino, l’ambiente domestico. Tutto è raccontato col registro della commedia british e un notevole sforzo è stato fatto dai doppiatori italiani Marco e Paolo Vivio per rendere credibili le battute originali, spesso attinte dallo slang stradaiolo londinese.
Comedy Central punta molto su questa produzione e ha in cantiere già una seconda serie. Si tratta di un’ottima alternativa a Pechino Express per il lunedì sera televisivo. Oltre a un’occasione per ridisegnare il significato dell’hashtag #staisereno in chiave meno rapinosa: di fronte agli schiaffi inaspettati della sorte, chi reagisce con l’arma dell’autoironia ha qualche chance di vincere al tavolo della vita, che notoriamente gioca con i dadi truccati la sua partita nei confronti dell’uomo. Come dire, se una risata non ci seppellirà, magari ci farà risorgere.

Gabriele Gambini
(Nella foto i protagonisti della serie)