Pubblicato il 18/07/2015, 14:11 | Scritto da La Redazione
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Paolo Del Debbio: “Non mi candido. Per ora”

Paolo Del Debbio: “Non mi candido. Per ora”
II conduttore di Quinta Colonna e Dalla vostra parte i talk show funzionano perché la gente vuole sapere. Il giornalista: «La crisi di Forza Italia? A Berlusconi consiglio di fare di testa sua»

Rassegna Stampa: Il Tempo, pagina 7, di Massimiliano Lenzi

IL FUTURO DEL CENTRODESTRA

L’intervista

II conduttore di Quinta Colonna e Dalla vostra parte i talk show funzionano perché la gente vuole sapere

Del Debbio: «Non mi candido. Per ora»

Il giornalista: «La crisi di Forza Italia? A Berlusconi consiglio di fare di testa sua»

Meno male che il talk show era morto e che il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi li avevi definiti «pollai», lui che ama la narrazione del non disturbare. In queste ore l’agenda politica nazionale è segnata dalla vicenda di Quinto di Treviso, in Veneto, dove i residenti italiani sono scesi in strada per protestare contro il trasferimento di centouno migranti nelle loro palazzine. Questa vicenda, nei giorni scorsi, è stata seguita, da subito, dalle telecamere di Quinta Colonna, il programma in onda su Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio ed è diventato il caso principale di telegiornali e quotidiani che, fino a pochi giorni fa, l’avevano ignorato o quasi. Su questo, sul ruolo dei talk show e sulla politica sempre più insofferente alle critiche, sulle voci di una sua candidatura il prossimo anno a sindaco di Milano per il centrodestra, abbiamo intervistato Paolo Del Debbio.

Cominciamo dai talk show, o non erano morti?

«Per noi trattare casi di cronaca è la normalità, altri magari arrivano tardi o dopo. Noi ci occupiamo di queste storie e nel nostro programma ne abbiamo già raccontate una trentina. Io non ho da insegnare nulla a nessuno, questo lo scriva, ci tengo. Però cerco di dare notizie che riguardano gli italiani, le persone».

Il premier Renzi dice che i talk sono dei pollai, ci girano gufi, insomma non si racconterebbero le sorti migliori e progressive dell’Italia renziana. Cosa dice al premier?

«Che si preoccupa Renzi di qualche talk dove si parla dei problemi degli italiani se poi c’è chi li risolve? Mi pare che il caso di Quinto di Treviso vada verso una soluzione, dopo che lo abbiamo raccontato. E poi, caro Renzi, cosa faccio, una trasmissione su tutto quello che va bene in Italia? Ce ne sono già troppe trasmissioni in cui si dice va tutto bene, madama la Marchesa. La democrazia, caro Renzi, si nutre di dissenso, il consenso serve ai partiti».

Con il suo Dalla vostra parte su Rete 4 sta battendo quotidianamente il programma concorrente su La7, In Onda, nella stessa fascia. Nelle ultime tre settimane in cui era ancora in onda, prima della pausa estiva, ha battuto anche Otto e mezzo di Lilli Gruber. Secondo lei cosa funziona del «deldebbismo»?

«Noi raccontiamo cose che gli altri non raccontano e c’è, in questo momento, sicuramente, un cambio nell’opinione pubblica nel Paese. C’è una domanda di sapere le cose, i fatti, cosa accade e non di sentirsi dire che tutto funziona».

Si è parlato di lei come candidato a sindaco di Milano, per il centrodestra, alle prossime elezioni. Che fa, scende in campo?

«Ma figurati. Del Debbio continua a fare il suo mestiere, il giornalista, niente sindaco di Milano. Non mi interessa».

Berlusconi ha detto che servono figure che non siano politici di professione, per ritrovare la fiducia dell’opinione pubblica. Lei che consiglio sente di dare a Berlusconi?

«Ci metta un occhio lui».

Del Debbio non si riposa mai o andrà in vacanza?

«Con Dalla vostra parte sarò in onda fino al 31 luglio. E poi dal 7 settembre ripartirò con Quinta Colonna e dall’8 settembre con Dalla vostra parte, sempre su Rete 4».

 

(Nella foto Paolo Del Debbio)