Pubblicato il 17/06/2015, 11:31 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso boccia Corrado Augias – Antonio Dipollina promuove Rocco Tanica

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 59, di Aldo Grasso.

Augias e la tv “intelligente”. Poi tutto finisce in parodia

Leopardi, ah Leopardi! Ci sono serate in cui uno sconta tutta la sua inadeguatezza, la sua miseria intellettuale. Nel notturno leopardiano di Rai 3, i sensi fremono di metafisica trasvalutazione. Grazie Augias, grazie Corrado di esistere! Una piccola premessa. Qualche tempo fa, ospite del salotto della collega Daria Bignardi, in sofferenza per i numerosi impegni culturali e per i libri da scrivere, Augias si abbandonò al pessimismo cosmico: «Basta tv, vorrei dedicare questa ultima parte della mia vita ad altre cose». Stava leggendo Leopardi. Ma gli è bastato leggere Edward O. Wilson per cambiare idea: «Avevo detto di non voler fare più tv… Ma il direttore di Rai 3 è stato così affettuoso e insistente da convincermi ad accettare questa nuova sfida. Può sembrare velleitario, ma vogliamo fare una tv alta» (Visionari, lunedì, ore 23.15). La tv alta, la tv irraggiungibile, la tv intelligente. Per parlare di Leopardi, Augias invita una professoressa che è l’incarnazione perfetta delle professoresse democratiche, quelle che guardano solo Rai 3. E poi invita Elio Germano, che per il solo fatto di aver interpretato il poeta al cinema si sente pensiero poetante.

E così, sospesi fra un’intonazione barocca e una dilatazione assoluta, scopriamo che Giacomo ha abbandonato Recanati per «vedere cosa c’è dietro la siepe», che «aveva una madre anaffettiva», «che era gay», che «amava cibi saporosi» (Leo fritto misto e ajo, ojo e peperoncino!), che «era nichilista», che «amava gelati, sorbetti e cannellini di Sulmona». Augias e la prof. sono puristi, passeri solitari, e trovano molto, molto provinciale lo spot della regione Marche con Dustin Hoffinan che legge L’infinito. Orrore! Intanto, sul finale il regista infila di soppiatto un pezzo di Corrado Guzzanti nelle vesti dello studente Lorenzo. E tutto naufraga in parodia, com’è giusto che sia. «Spegnete la tv e accendete l’immaginazione», è l’ultimo invito del passero, dietro la siepe.

 

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 62, di Antonio Dipollina.

Con Rocco Tanica è buona la seconda

Sergio Conforti, ovvero Rocco Tanica, bisogna sempre dare una seconda possibilità. Successe quest’anno a Sanremo nei collegamenti a tarda ora dalla sala stampa (la prima sera non si capì nulla, la seconda un capolavoro), succede più o meno su Rai 2 il lunedì in tarda serata con Razzo Laser, pastiche comico e surreal-qualcosa con Angela Rafanelli. Prima puntata da dimenticare, invece si ricorderanno già cose della seconda (un’intervista pazza con Max Pezzali, merito anche di quest’ultimo). Il talento di Rocco T. non è circoscrivibile in alcun mezzo espressivo (forse, ai tempi lontani, certe sarabande musicali tra Frank Zappa e Jeeg Robot). Razzo Laser è il classico esempio in cui in produzione servirebbe uno showrunner armato, che decide cosa sì e cosa no. Ma in Rai non ne sono rimasti parecchi. Eppure il tentativo, se protratto con aggiustamenti continui in tempi medio-lunghi, potrebbe dare frutti eccellenti.

 

(Nella foto Rocco Tanica e Angela Rafanelli)