Pubblicato il 16/06/2015, 13:31 | Scritto da La Redazione
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Netflix rivoluziona il mercato della tv e della rete – Tutte le novità di Sky Atlantic

Netflix rivoluziona il mercato della tv e della rete – Tutte le novità di Sky Atlantic
Secondo “Il Giornale” l’arrivo della tv in streaming aiuterà anche ad accelerare l’arrivo della banda larga in Italia. Su “La Stampa”, invece, tutte le serie nuove di Sky.

Rassegna stampa: Il Giornale, pagina 22, di Maddalena Camera.

Netflix scalda i giochi della “banda ultralarga”

La battaglia intorno al network di nuova generazione. L’arrivo della tivù via web, che ha 64 milioni di abbonati, allarma generalisti e pay, Ma serve una rete da “100 mega”.

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di rete a «banda ultralarga». Una infrastruttura necessaria per un Paese moderno, un po’ come le autostrade negli anni Sessanta. Servono infatti almeno 30 mega (MB) per garantire una buona fruibilità di servizi, a partire da quelli di intrattenimento, per arrivare a quelli «utili» come il controllo remoto della casa. Tutto ciò, dalla tivù all’antifurto, dallo stereo al condizionatore passano ormai dalla rete. Lo sa bene anche Google che a Kansas City ha addirittura sperimentato una rete che consente una velocità di un Giga al secondo, ossia mille Mega. In pratica 10 volte di più rispetto alla più potente connessione presente al momento in Italia che è a 100MB. Google si fa pagare bene il servizio: 70 dollari al mese. Ossia il doppio di quanto chiedono le società telefoniche italiane per un servizio a 30 o 100 Mega. Molta potenza che oggi però non serve. Perché in Italia anche con una normale linea Adsl da 7 Mega si può vedere un film on demand da una delle tante piattaforme che affollano la rete. In attesa del gigante Usa della tv via web, Netflix, che ha annunciato di sbarcare in ottobre, i concorrenti non sono certo rimasti alla finestra.

Mediaset ha varato Infinity che con circa 8 euro al mese permette di vedere film e serie televisive come Orange is theNew Black, telefilm di successo prodotti da Lionsgate television. Anche Sky ha messo le mani avanti e ora, a 14,90 euro al mese, concede l’ accesso via Internet e dunque senza decoder, a una parte importante dei suoi contenuti. Ci sono però anche altri player nel settore: Tim Vision, che ha un servizio pay da 5 euro al mese. E, all’appello non mancano neppure i giganti Usa come Google e Apple che permettono di comperare i film on demand. E l’italiana Chili, la tv online fondata dall’ ex ad di Fastweb Stefano Parisi. Ma se i servizi non mancano, gli utenti non abbondano. Il motivo per cui con una normale linea Adsl si riesce a vedere, senza problemi un film, è proprio questo. I dati non «intasano» la rete perché sono ancora pochi quelli che chiedono contenuti «pesanti». E allora perché il governo si affanna e spinge per realizzare una rete a banda ultralarga?

La verità è che è l’Unione Europea a spingere su questo fronte. Per provare a realizzare un’Europa «unita» anche la rete a banda ultralarga è importante. Crea posti di lavoro e promette risparmi importanti nella pubblica amministrazione. L’Ue insomma non fa sconti ed entro il 2020 il 100% degli italiani dovrà avere almeno 30 Mega a disposizione. Il problema sono i costi di realizzazione e la scarsità di utenti. Di qui le incertezze degli operatori che sperano di creare «domanda» rilanciando sui contenuti. Netflix dovrebbe essere uno degli assi nella manica per lo sviluppo della banda ultralarga, con il suo abbonamento a circa 7 euro al mese per vedere serie di successo come House of card. Telecom sta spingendo sull’acceleratore su questo fronte grazie all’accordo stipulato con Sky: 39 euro al mese, ma solo per il primo anno, per essere abbonati a Internet e alla pay tv. I numeri, in un Paese dominato dalla tv generalista, per la televisione a pagamento non sono incoraggianti. Sky ne ha circa sei milioni, 20 in tutta Europa, Mediaset (Premium) circa due milioni mentre Netflix, attivo in ogni parte del globo, di milioni di abbonati al momento ne ha 64.

 

Rassegna stampa: La Stampa, pagina 32, di Luca Dondoni.

Sky Atlantic annuncia novità e sequel della stagione

Se, come dice Bernardo Bertolucci, certe serie tv sono «il nuovo cinema d’autore», è naturale che anche al Taormina Film Festival se ne discuta. Ieri in Sicilia è arrivato Antonio Visca, direttore di Sky Atlantic, che ha annunciato l’imminente ritorno di True Detective, in onda il 22 giugno e nella notte fra il 21 e il 22 alle 3 in contemporanea su Hbo (con sottotitoli) e poi quello di Aquarius, in cui David Duchovny è un poliziotto che dà la caccia a Charles Manson, responsabile della strage in cui morì Sharon Tate; Texas Rising con Ray Liotta e Bill Paxton; Westworld prodotta da J.J. Abrams che si rifà all’omonimo film con Yul Brynner (in italiano Il mondo dei robot). Arriveranno sequel per The Knick, Les Revenants, Leftovers, In Treatment di Saverio Costanzo, con Michele Placido new entry. Poi Gomorra 2, House of Cards 3, Togetherness e Mozart in the Jungle. Sull’arrivo nel mercato italiano di Netflix, Visca ha detto: «Mi preoccuperei se questo nuovo servizio, fruibile solo via Internet, portasse con sé House of Cards, ma siccome ce l’abbiamo noi (a febbraio 2016 la quarta serie) non mi sento di dire che proviamo sentimenti di concorrenza». Il direttore di Sky On Demand Giovanni Uboldi ha poi dato i numeri del servizio: dal 2012, 1.600.000 famiglie si sono connesse (1/3 degli abbonati) con oltre tre milioni di download alla settimana. Un’ultima domanda ha tirato in ballo la recente offensiva di Mediaset Premium. «È uno stimolo a far meglio – è stata la risposta -, ma il nostro vero nemico è la pirateria, per questo usciamo sempre più spesso in concomitanza con l’America».