Pubblicato il 15/06/2015, 13:30 | Scritto da La Redazione

Tutti pazzi per Marco Mengoni agli Mtv Awards – Montalbano porta 30 milioni di euro di indotto alla Sicilia

Tutti pazzi per Marco Mengoni agli Mtv Awards – Montalbano porta 30 milioni di euro di indotto alla Sicilia
Il “QN” celebra i diecimila ragazzi di Firenze per i premi musicali: giovani, carini e social. E poi “Il Secolo XIX” analizza come la fiction di Rai 1 sia un business per i comuni che la ospitano.

Rassegna stampa: QN, pagina 32, di Michele Manzotti.

Giovani, carini e social. Festa degli Mtv Awards

Diecimila in delirio sotto la pioggia per il megashow.

L’acquazzone che si è abbattuto nel pomeriggio non ha rovinato la festa. Anzi, se possibile ha contributo alla sua riuscita. Gli Mtv Awards, la rassegna dedicata alla musica pop e ai suoi protagonisti per la quinta volta nel capoluogo toscano, sono stati infatti meta di tantissimi spettatori nel Parco delle Cascine. Almeno diecimila, per la maggior parte giovanissimi, con uno zoccolo duro di duemila persone che si è immolato sotto la pioggia per raggiungere i posti migliori. Tutti ad attendere le 21, ora ufficiale dell’inizio, quando è giunto sul palco un festeggiatissimo Emis Killa, camicia bianca e cravatta nera, che da rapper si è trasformato in bravo presentatore. Un’esplosione di stelle filanti partite dal palco ha poi dato il via ufficiale alla kermesse. A inaugurare la serata musicale un altrettanto esplosivo J-Ax in duetto con II Cile per interpretare l’ultimo successo, Maria Salvador. Lo stesso J-Ax nel pomeriggio, con i giornalisti, aveva toccato l’argomento della legalizzazione della marijuana: «La gente si droga più oggi di cinquant’anni fa – ha detto l’ex Articolo 31 -. Ed è stupido vivere in un Paese dove sono legali videopoker, alcol, e cose più dannose della marijuana, e la marijuana no». J-Ax era tra i candidati della categoria Super Man vinta da Marco Mengoni, premiato anche dai telespettatori. È stata proprio l’interazione tra televisione e web, con Twitter in primo piano, una delle caratteristiche degli Mtv Awards.

Tanti i momenti da sottolineare, come quello del boato che ha accolto Fedez e il duetto con Noemi mentre la categoria Wonder Woman è stata invece vinta da Alessandra Amoroso, che era nella rosa con Annalisa, Ariana Grande e Taylor Swift. Poi sono stati protagonisti sul palco la già ricordata Annalisa, Max Pezzali, Malika Avane, Nek, Lorenzo Fragola (vincitore categoria Best New Artist), Francesca Michielin. Tra i presenter, ovvero coloro che annunciavano gli artisti candidati e i premi, volti noti di spettacolo e sport tra cui Pif (che ha condotto l’edizione dello scorso anno), il comico Enrico Brignano, la showgirl Juliana Moreira, l’allenatore di basket Gianmarco Pozzecco, la ginnasta Francesca Deagostini. Mentre tra le curiosità, le star che hanno partecipano agli Mtv Awards hanno messo all’asta alcuni dei loro oggetti personali (il ricavato andrà all’associazione per la ricerca sui tumori Airc). Francesca Michielin per esempio ha dato il vestito rosso che indossa in L’amore esiste, Annalisa la sua collezione di abiti ed Emis Killa la canottiera del videoclip di Maracanà, brano-tormentone dei Mondiali di calcio 2014.

Il pres-show prologo presentato da Brenda Lodigiani, aveva visto il gruppo Santa Margaret aggiudicarsi il premio Tim Best New Generation. Ma soprattutto sono stati i componenti di The Kolors, formazione vincitrice di Amici, a suscitare l’entusiasmo del pubblico. Poi dopo la conclusione, la festa è continuata fino a tarda ora nel parco.

 

Rassegna stampa: Il Secolo XIX, pagina 10, di Laura Anello.

Lo scrigno del commissario Montalbano, un tesoro che vale trenta milioni

Il personaggio inventato da Camilleri trascina l’economia dei “suoi” Comuni siciliani.

I tamburi di guerra si sono fermati, lasciando il posto ai sorrisi dei sindaci, alla testa pelata di Luca Zingaretti tra i palazzi barocchi e i tavolini dei bar, alle parole concilianti di Carlo Degli Esposti, il produttore di Montalbano, che ha appena finito di girare i nuovi episodi dopo le minacce di trasferire i set in Puglia e di sbattere la porta in faccia alla Sicilia ingrata e spilorcia. Ma dietro la ritrovata serenità si gioca una partita che vede gli amministratori locali dell’Isola impegnati a contendersi il tesoro dell’indotto turistico e di immagine portato dalla fiction dei record. Così Montalbano ha varcato la provincia di Ragusa – Ibla, Scicli, Modica, Puntasecca a Santa Croce Camerina – per sfondare a Noto, in provincia di Siracusa. Mentre, nella Sicilia occidentale, affila le armi Porto Empedocle, luogo di nascita di Camilleri e sua Vigàta letteraria, esclusa a favore delle bellezze barocche del sud-est siciliano. Ma oggi più che mai decisa a salire sul treno e prendersi la sua parte di ribalta, nonostante il paesaggio nell’ultimo mezzo secolo abbia pagato un prezzo alto all’urbanizzazione selvaggia e all’abusivismo.

Fenomeno Bbc In ballo ci sono frotte di turisti ansiosi di affacciarsi dal terrazzo della casa di Montalbano o di toccare la sua scrivania al commissariato. Turisti che arrivano dai sessantacinque Paesi in cui la fiction è stata trasmessa, compresi Stati Uniti, Australia e Giappone, con punte dall’Inghilterra dove l’Inspector Montalbano è diventato fenomeno di culto sulla Bbc. Una ricaduta economica che è difficile stimare in modo scientifico, al di là dall’entusiasmo degli operatori locali e del fiorire di b&b. Certo è che i 205mila arrivi annui in provincia di Ragusa (tra 700 e 800mila nell’ultimo lustro) valgono circa 30 milioni di euro. Una stima dell’Otie, l’Osservatorio turistico delle isole europee con sede a Palermo, che riguarda solo la spesa turistica, dagli alberghi ai ristoranti ai trasporti. Poi c’è l’effetto di promozione di lungo termine.

L’inizio Nel 1999, data fatidica della trasmissione del primo episodio della fiction, Il ladro di merendine, gli arrivi a Ragusa erano poco più di 157mila. In quindici anni sono quindi cresciuti del 30 per cento, con un notevolissimo incremento di presenze straniere, che nel 2013 hanno sfiorato quelle degli italiani: quasi 328mila contro 365mila, secondo i dati dell’Ufficio statistica della Provincia. Effetto Montalbano? Effetto del riconoscimento del barocco siciliano come patrimonio dell’umanità Unesco nel 2002? Difficile dirlo. Ma per capire che Montalbano vale oro basta girare tra bar e ristoranti, come pure rileva il Centro studi luoghi & location che ha condotto un’indagine sul “teleturismo” in Italia. Mai lo avrebbe immaginato quel direttore della fiction della Rai che Carlo Degli Esposti spesso si diverte a citare, senza farne il nome: «Con Montalbano – disse – abbiamo fatto un’operazione meramente culturale che purtroppo non incontrerà mai il gusto del pubblico». L’audience e le cronache lo smentirono subito, con storie da pochade: l’allora sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, dovette sloggiare dalla sua stanza nel palazzo municipale, sfrattato dal pellegrinaggio laico degli aficionados di Montalbano, armati di macchine fotografiche e videocamere per immortalare quella che nei film è la stanza del questore. Meno bene gli è andata la successiva campagna elettorale fatta a suon di spot in cui si muoveva come Montalbano sullo sfondo delle musiche della fiction. Non è stato rieletto.

Gioisce la Sicilia intatta, calligrafica, sontuosa del Ragusano. E adesso la provincia di Siracusa, non meno bella nella sua grecità abbagliante, conta di mettersi al traino. Nelle scorse settimane una troupe guidata dal regista Alberto Sironi è stata a Noto, che 10 anni fa aveva fatto da scenario ad alcuni limitati ciak del Giro di boa. Adesso sarà una delle location principali (un po’ Vigàta, un po’ Montelusa) dei due episodi in programmazione nel prossimo inverno: Piramide di fango, tratto dal libro omonimo, e Una faccenda delicata, ispirato a un racconto contenuto in Morte in mare aperto. Gli appassionati possono già annotare che il municipio dello splendido Palazzo Ducezio sarà sede della Procura e la sala riunioni della giunta l’ufficio del procuratore della Repubblica e che a Palazzo Sant’Alfano sarà allestita la sala operativa della questura, mentre le scene esterne sono state girate nel “salotto buono” che va da Porta Reale fino a piazza XVI Maggio, un colpo d’occhio di balconi gravidi di decorazioni. «Non ci sarà alcun riconoscimento economico del Comune alla produzione dice – Corrado Bonfanti, sindaco di Noto e presidente del Distretto turistico sud-est – piuttosto abbiamo deciso di studiare nuove strategie di promozione del territorio». Strategie che passano da un accordo tra la casa di produzione Palomar e cinque Comuni (Ragusa, Scicli, Modica, Noto e Porto Empedocle) per lavorare insieme alla costituzione di un “distretto Montalbano” di cui proprio Noto dovrebbe essere capofila. Un patto in cui c’è lo zampino del siracusano Fabio Granata, ex assessore regionale ai Beni culturali e ora direttore del neonato Consorzio del sud-est. Primo passo, la nascita di un museo dedicato al personaggio di Camilleri. Ma il progetto è ancora top secret: un mistero buono per un’indagine del commissario.

 

(Nella foto Marco Mengoni)