Pubblicato il 28/05/2015, 13:32 | Scritto da La Redazione

FABIO CURTO AI RAGGI X: I PENSIERI POST-FINALE DEL VINCITORE DI “THE VOICE 3”

Nell’area lounge allestita per la stampa durante la finale di The Voice of Italy, in molti lo consideravano favorito fin dalle prime battute. Fabio Curto del #teamfach ha mantenuto le aspettative e si è imposto nel rush finale superando Roberta Carrese del #teampelù. Vista la somiglianza con lo spartano Leonida, è il caso di dire che per lui, adesso, comincia un’ardua battaglia: confermare il carattere duraturo della sua vittoria, smentendo chi insinua possa trattarsi di un momento di celebrità transitorio. Ma ecco il pensiero del diretto interessato dalla conferenza post-puntata, letto attraverso una concatenazione argomentativa.

DEDICA. «Dedico questa vittoria a mio fratello Francesco, un grande guerriero e uno dei più grandi esempi della mia vita. Mi ha insegnato l’importanza di combattere tutti i giorni per quello che ci fa stare bene. Lui è una persona molto tenace, un autentico Ariete».

SANREMO. «Ho provato ad andarci quest’anno con i miei musicisti ma siamo stati scartati. Ora si vedrà. Di certo, costituisce un palcoscenico importantissimo per la carriera di un musicista».

TOM WAITS. «Potendo sognare, duetterei con Tom Waits. Sono attratto dalla musica vera, la musica dovrebbe cercare sempre la “verità” delle rappresentazioni, per questo l’anima folk dei grandi artisti mi conquista».

FINALE. «Quando in finale ho cantato per la prima volta Halleluja, contando i feedback che ho avuto, ho pensato per la prima volta di potercela veramente fare».

THE VOICE. «Grazie al programma, ho incontrato l’elite di questo Paese. Mi sono molto arricchito e sono cresciuto nell’ intimo. Ho avuto la fortuna di incontrare persone molto umane con cui instaurare un rapporto sincero. Mi ritengo fortunato».

FUTURO. «Voglio ringraziare il mio paese, Acri, e tutte le persone che mi hanno portato fino a qui. Poi vorrei cominciare a lavorare davvero con chi mi ha aiutato a realizzare l’inedito. Vorrei che il mio album fosse denso di contaminazioni territoriali. Ho scelto di essere un musicista di strada per poter suonare la musica che mi piaceva e così continuerò a fare. Ecco, io voglio continuare a fare musica, è così che immagino il mio futuro da domani. Magari quando canterò in strada, però, si fermerà qualche persona in più».

 

Gabriele Gambini
(Nella foto Fabio Curto)