Pubblicato il 26/04/2015, 15:01 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – CARLO DEGLI ESPOSTI, PRODUTTORE DI ‘MONTALBANO’: “DOPO ZINGARETTI, PROTAGONISTI A ROTAZIONE”

Rassegna Stampa: Libero, pagina 27, Fracesca D’Angelo

Rivoluzione nella storica fiction

MONTALBANO ERO

Il produttore: dopo Zingaretti, protagonisti a rotazione

Tra canali a pagamento, nuove reti, abbonamenti incrociati e offerte on demand, al pubblico televisivo erano rimaste due uniche, granitiche, certezze: Terence Hill che sfrecciava in bicicletta a dirimere casi, e Luca Zingaretti che esclamava: «Montalbano, sono». Ebbene, ora potremmo perderle entrambe. All’indomani delle voci (mai confermate dalla LuxVide) sulla volontà di Terence Hill di lasciare la serie Don Matteo, arriva infatti la notizia che la prossima stagione di Commissario Montalbano potrebbe essere l’ultima con Zingaretti. E stavolta non si tratterebbe di banali pettegolezzi da corridoio, come nel caso di Terence Hill: a contemplare l’ipotesi di un recasting del celebre personaggio di Raiuno è lo stesso patron della Palomar, Carlo Degli Esposti. In un’intervista rilasciata al mensile Millecanali, il produttore ha infatti immaginato un futuro alla Doctor Who per Montalbano. Il riferimento è alla celebre serie inglese la cui caratteristica principe è il periodico cambio del protagonista: è dal 1963 che il personaggio del dottore muta continuamente volto. «Alcuni prodotti hanno il dono dell’unicità, altri no. Devo ammettere che Braccialetti Rossi non è eterno, mentre Montalbano può gareggiare all’eternità nella sua realizzazione». Tradotto: Commissario Montalbano può andare avanti benissimo, con o senza Zingaretti. Un bello smacco per l’attore, il cui contributo è stato invece decisivo per il successo della fiction: la sua performance è tra le poche a vantare più di due espressioni facciali ed è riuscita a valorizzare il personaggio, dandogli personalità e ritmo. Eppure quella di Degli Esposti non sembra una sparata, quanto semmai un’oculata strategia, avviata già da qualche anno.

Il primo tassello per la trasformazione di Montalbano in Doctor Who sarebbe stata posta nel 2012 con il lancio dello spin off Il giovane Montalbano. Un titolo che, effettivamente, è funzionato nonostante l’assenza (dettata da ragioni narrative) di Zingaretti. «Il giovane Montalbano è un tentativo di rendere il commissario eterno, è uno dei pochi prodotti che può aspirare all’immortalità». Da qui, l’affondo del produttore: «Luca Zingaretti è stato fondamentale, come lo sarà Michele Riondino, ma chissà quanti altri interpreteranno ancora Montalbano!». Il sospetto però è che dietro al desiderio di rinnovamento della Palomar si possano nascondere anche ragioni che esulino dalla sfera puramente creativa. Non è un mistero, per esempio, che il compenso di Luca Zingaretti per Montabano sia molto corposo, se non addirittura superiore a quello di qualsivoglia suo collega. Cambiare interprete potrebbe dunque voler dire risparmiare in cachet. In ogni caso, sulla possibile sostituzione di Zingaretti dovrà esprimersi anche RaiFiction. Ed è difficile immaginare che la proposta venga accolta a braccia aperte dal servizio pubblico. Il risiko è troppo alto e forse, a fronte degli alti ascolti e degli investimenti pubblicitari attirati dalla serie, non avrebbe neanche senso correrlo. Pamolar tuttavia vanta la forza contrattuale per incaponirsi e, se così fosse, sarebbe una bella rogna per il servizio pubblico che già deve vedersela con l’incognita Terence Hill. Tra l’altro, al netto di ogni scenario meta-televisivo, su quest’ultimo grava la reale incognita dell’età: Hill non è un Highlander e l’età avanza. Se sia lui che Zingaretti lasciassero i proprio personaggi storici, la Rai perderebbe due delle sue produzioni a «risultato sicuro».