Pubblicato il 17/03/2015, 15:31 | Scritto da La Redazione

PIERLUIGI DIACO: “NELLA MIA ISOLA IDEALE METTEREI LUCIA ANNUNZIATA, WALTER VELTRONI, PLATINETTE E DANIELA SANTANCHÈ”

TVZOOM ha incontrato il giornalista, reduce dall’esperienza nel reality show di Canale 5, conversando con lui circa le dinamiche del programma e gli auspici per il futuro.meta name=”news_keywords” content=”pierluigi diaco, isola dei famosi, maurizio costanzo, lucia annunziata”

Sereno, persino rilassato. Pierluigi Diaco commenta l’esperienza dell’Isola dei Famosi con analitico distacco misto a soddisfazione. Lui, il reality Magnolia, lo conosce bene, avendolo anche commentato da opionista durante le prime tre edizioni. Oggi incassa i complimenti di Maurizio Costanzo e non si scompone troppo dinanzi alle insinuazioni di chi l’ha definito “manipolatore”.

Pierluigi, da opinionista in studio a partecipante attivo: con l’Isola ha chiuso il cerchio.

«Già in passato Giorgio Gori mi aveva proposto di partecipare come concorrente, ma non avevo accettato. Non era il momento».

Quest’anno invece ha accettato.

«Perché tutti mi dicevano di non andare. Io adoro fare scelte controcorrente. Senza contare che mi sono appassionato all’analisi delle dinamiche umane e televisive: la costruzione di un programma, i fattori e le interazioni che concorrono a svilupparlo. Con l’Isola ho avuto modo di osservare tutto questo da vicino».

È stata una buona scelta?

«L’esperienza è stata molto positiva. Il lancio dall’elicottero corrispondeva a un mio tuffo nella tv popolare, qualcosa di diverso dal tipo di tv che ero abituato a fare. Senza piaggeria, mi sono divertito, ho trovato eccellente la produzione e la conduzione di Alessia da studio. Spero anche che Mediaset continui a valorizzare Alvin, elemento talentuoso».

Le dinamiche sull’Isola l’hanno spesso vista protagonista. Alcuni l’hanno definita manipolatore. Penso a Patrizio Oliva.

«Mi dispiace che un campione come Patrizio si abbandoni a un rancore che definirei patetico. Se avessi davvero architettato complotti, non sarei uscito».

I suoi ascoltatori in radio e il suo pubblico in genere, pensa siano rimasti soddisfatti del suo percorso e dell’esito del televoto?

«A giudicare dal responso social che sto avendo in questi giorni, direi di sì. Ho letto anche delle critiche, ma fanno parte del gioco. Mi ha stimolato il confronto con un pubblico ampio come quello di un reality. Un pubblico attento e sensibile. Beninteso, un pubblico che non corrisponde alla cerchia più ristretta dei televotanti. Chi televota lo fa per un senso di appartenenza geografica o artistica verso un personaggio. Si tratta di un numero esiguo rispetto alla maggioranza degli spettatori che segue il programma con partecipazione, senza votare».

Maurizio Costanzo l’ha definita il vincitore morale di quest’edizione.

«Il suo giudizio mi riempie di gioia. Maurizio non è solo un compagno di lavoro. Incarna uno dei rapporti umani più importanti della mia vita. Gli voglio molto bene e non vedo l’ora di riabbracciarlo».

Lei si dichiara soddisfatto dell’esperienza, pur essendo stato colto da un momento di scoramento, durante una prima serata.

«C’è stata una puntata in cui ho espresso dubbi personali, è vero. Questo perché le dinamiche che vivevo nel prime time non corrispondevano sempre a quelle del daytime. Non sono abituato ad artifici scenici, resto convinto che sia la telecamera a dover cercare te, non tu a cercare la telecamera. C’era invece chi, durante la settimana, non si svelava, e si mostrava per ciò che era veramente soltanto nella diretta del lunedì sera. Ma una delle mie virtù è la pazienza e qualche attimo di difficoltà non ha scalfito la mia serenità».

La prima cosa che ha fatto mettendo piede in Italia?

«Quando mi hanno liberato dalle incombenze di produzione ho abbracciato la mia famiglia e Lorenzo Suraci, che poi fa parte sempre della mia famiglia, in senso professionale».

Ora sull’Isola chi arriverà in fondo?

«Tifo per Andrea Montovoli e per le gemelle».

Diamo qualche giudizio. Rachida.

«Generosa, ma poco abituata al confronto con gli altri».

Scanu.

«Pervenuto come bravo imitatore, non come naufrago».

Rocco.

«In cerca di una giusta legittimazione che esuli dalla considerazione sulle sue parti intime. Oggi può smettere di essere un brand e dimostrare quel che vale come persona».

Pierluigi Diaco dopo l’esperienza sull’Isola. Un punto di partenza o di arrivo?

«Una tappa di un percorso. Il mezzo che mi appartiene maggiormente è la radio. La tv la frequento e posso permettermi, dopo 22 anni di carriera, di scegliere come. Anche di dire qualche no. Arriva un momento professionale di scrematura, in cui la sottrazione diventa più importante dell’addizione».

I personaggi che si divertirebbe a vedere su un’Isola ideale.

«Lucia Annunziata, Franca Leosini, Platinette, Walter Veltroni. Ci metterei anche Daniela Santanché, per legittimare il compromesso storico televisivo».

 

Gabriele Gambini

(In apertura Pierluigi Diaco, nella foto di Frezza-La Fata)