Pubblicato il 04/03/2015, 16:03 | Scritto da La Redazione

MELISSA P.: “VORREI SCRIVERE UN RACCONTO SUL DIETRO LE QUINTE DE ‘L’ISOLA DEI FAMOSI'”

MELISSA P.: “VORREI SCRIVERE UN RACCONTO SUL DIETRO LE QUINTE DE ‘L’ISOLA DEI FAMOSI'”
Il reality di Canale 5 ci consegna un’autrice consapevole, che trae spunti positivi dall’esperienza televisiva e li vuole fissare in un progetto narrativo breve, per raccontare ciò che gli spettatori non vedono.meta name=”news_keywords” content=”melissa panarello, canale 5, isola dei famosi” «Qualcuno sostiene che io voglia scrivere un romanzo sull’esperienza all’Isola dei Famosi», dice Melissa Panarello, reduce […]

Il reality di Canale 5 ci consegna un’autrice consapevole, che trae spunti positivi dall’esperienza televisiva e li vuole fissare in un progetto narrativo breve, per raccontare ciò che gli spettatori non vedono.meta name=”news_keywords” content=”melissa panarello, canale 5, isola dei famosi”

«Qualcuno sostiene che io voglia scrivere un romanzo sull’esperienza all’Isola dei Famosi», dice Melissa Panarello, reduce dal reality Magnolia di Canale5, «ma un romanzo mi pare eccessivo. Per adesso sto cercando di fissare alcuni spunti in un racconto». Di certo gli orizzonti progettuali di un autore sono mutevoli e Melissa, dai tempi adolescenziali fino alla svolta astrologica recente, sa sfruttarli con appetibilità commerciale.

Un racconto sulle settimane isolane?

«Un racconto sul “dietro le quinte”. Descrivere il punto di vista di noi naufraghi nell’osservare quel mondo fatto di operatori e cameraman ben presente davanti ai nostri occhi, con cui però non potevamo interagire. È una realtà che il pubblico da casa non vede, ma che noi concorrenti conosciamo bene. Una sorta di gioco di specchi, una condivisione caleidoscopica e silenziosa di avvenimenti».

Ben chiare al pubblico a casa invece sono le vostre dinamiche di naufraghi. Anche le vostre liti.

«In molti si sono concentrati sul mio diverbio con Cristina Buccino. Ci tengo a sottolineare una cosa: si tratta dell’unico scontro che ho avuto sull’isola, amplificato ad arte dai media perché, come si sa, le liti fanno sensazione. Per il resto, il mio rapporto con gli altri naufraghi è stato positivo. Trascorrevo le mie giornate meditando, in molti mi chiedevano consigli, oroscopi e piani astrali».

Ecco. Oroscopi e piani astrali. Non mi dica che ha consultato le stelle prima di decidere se partecipare o meno all’avventura.

«Sì, certo, l’ho fatto. Avevo Saturno in posizione sfavorevole, si prospettava un periodo difficoltoso. Ho preferito fargli fare il lavoro sporco su di me in un contesto di privazioni obbligate».

Privazioni, ma anche intrighi: sono fioccate accuse vicendevoli sui ruoli assunti dai naufraghi. C’è chi ha parlato di complotti, manipolazioni ordite da Diaco. Patrizio Oliva aveva il dente avvelenato.

«A volte si tende a proiettare sugli altri i difetti che non si vogliono ammettere come propri. Dal mio punto di vista, Pierluigi Diaco non è affatto un manipolatore. Chi vede complotti ovunque ha una personalità troppo narcisista, troppo concentrata su di sé. Patrizio, per esempio, non è stato vittima di macchinazioni, sbaglia a pensarlo».

Ora, tra i personaggi rimasti, chi ha le carte in regola per arrivare in fondo?

«In un contesto del genere, le carte in regola non le ha nessuno (ride, nda). Però mi farebbe piacere se Rachida o le Donatella riuscissero ad andare avanti. Nel prossimo ballottaggio, credo che Rocco possa prevalere. Lui piace al pubblico».

Il suo target di lettori è soprattutto femminile. Crede ci siano differenze, nel vivere l’esperienza dell’isola, tra le concorrenti donne e gli uomini?

«Non è una questione di sesso, ma di personalità. Sull’Isola contano molto le capacità organizzative, una dote che brilla in Rachida e che è assente in Charlotte Caniggia o in Diaco, per esempio».

Le doti organizzative sono importanti anche nel pianificare le proprie mosse di carriera. Non crede che la partecipazione a un reality televisivo in cui non mancano gli spunti trash metta a repentaglio la reputazione di chi fa delle ambizioni letterarie un mestiere?

«Sono convinta che la letteratura debba essere pop. Chi scrive nutre l’ambizione di raggiungere il più ampio numero possibile di lettori. Chi nega questo, mente a se stesso. La partecipazione a un reality non è in contraddizione col mio mestiere».

Forse perché quest’esperienza porta in dote sensazioni nuove. Quali, nello specifico?

«Il contatto con la natura. I tramonti bellissimi. La purificazione che fai dentro di te, rinunciando a fumo, alcool e cibi malsani. Ma anche i lati negativi: le condizioni igieniche precarie, le prove fisiche in cui ero una pippa pazzesca, la fame. Il cibo era un mio pensiero ricorrente».

La prima cosa che ha mangiato mettendo piede in Italia?

«Un pacco di biscotti al burro con gocce di cioccolato».

Il suo rifiuto verso Playa Desnuda, l’area più morbosa del reality, c’è chi l’ha interpretato come un modo per chiudere i conti con un passato letterariamente trasgressivo.

«Non temo la nudità. Anzi, credo sia più morboso il costume, che suggerisce senza mostrare. In realtà ho rifiutato Playa Desnuda perché mi sentivo stanca, svuotata. Non stavo bene fisicamente. Volevo tornare a casa. Anche se la Melissa di oggi è ben diversa dalla Melissa diciottenne».

In che cosa è diversa?

«Sono invecchiata fuori, ma ringiovanita dentro. Prima c’era in me dell’incoscienza, oggi ho trovato il coraggio dell’esperienza, so essere maggiormente ironica, consapevole nel confrontarmi con la scrittura e con chi mi legge. Una volta ero spigolosa, oggi sono tonda».

Da dove riparte? Dalla scrittura o dalla tv?

«Vivo alla giornata. Una cosa non esclude l’altra. Ho sempre fatto tv con molto riserbo. Mi piace la radio, perché posso frequentarla senza preoccuparmi del mio aspetto. Poi continuerò a scrivere, certo. Lo faccio con una disciplina precisa, iniziando alla mattina, facendo pausa pranzo e continuando al pomeriggio, con orari che non si discostano da quelli di qualsiasi altro lavoro».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Melissa Panarello)