Pubblicato il 20/02/2015, 17:01 | Scritto da La Redazione

CAROLINA REY: “IN ITALIA SI PUÒ LAVORARE IN TELEVISIONE ANCHE SENZA ESSERE RACCOMANDATI”

CAROLINA REY: “IN ITALIA SI PUÒ LAVORARE IN TELEVISIONE ANCHE SENZA ESSERE RACCOMANDATI”
La giovane conduttrice di Rai Gulp, passata dal Tg ragazzi alla Tv Ribelle, è pronta a un ulteriore salto, “Versus” il nuovo programma al via domenica alle 11.35, dedicato ai campioni degli sport olimpionici. In questa intervista a TVZOOM la Rey racconta i suoi inizi, i sogni futuri e sul Festival di Sanremo si lascia […]

La giovane conduttrice di Rai Gulp, passata dal Tg ragazzi alla Tv Ribelle, è pronta a un ulteriore salto, “Versus” il nuovo programma al via domenica alle 11.35, dedicato ai campioni degli sport olimpionici. In questa intervista a TVZOOM la Rey racconta i suoi inizi, i sogni futuri e sul Festival di Sanremo si lascia andare a commenti artistici e musicali.meta name=”news_keywords” content=”carolina rey, rai gulp, versus, rai

Carolina Rey, cos’è Versus?  Un talent, un reality, una docu-fiction, un racconto?

«Non è nulla di tutto ciò, non è definibile perché è un genere nuovo: nelle prime puntate c’è la presentazione dei 28 sport, con il  racconto attraverso gli occhi di chi li pratica, la seconda fase è una sorta di videogame interattivo, in cui il pubblico può votare il proprio  sport preferito. Inizialmente potrebbe essere definito come documentario, poi diventa l’esatto opposto, un programma video game, una concezione nuova della tv mai utilizzata e sperimentata».

Hai uno sport preferito?

«Il nuoto. Sono una ex nuotatrice, lo praticavo a livello agonistico, poi ho lasciato per un cambio di allenatore. Nello sport conta molto l’aspetto emotivo e psicologico, la motivazione è fondamentale».

Su Rai Gulp hai condotto il Tg Ragazzi e il talk show La Tv Ribelle, con questo programma sei cresciuta…

«Ho avuto la fortuna grazie ai canali per ragazzi di fare diverse esperienze: questo è il mio primo programma di sport, cosa che mi mancava. L’anno scorso il mio pubblico di riferimento erano i bambini, quest’anno la  fascia d’età è cresciuta, così come è cambiato il mio modo di pormi:  prima ero più una sorella grande, ora sono quella che tiene le fila del discorso e cerca di invogliare i ragazzi a fare lo sport in maniera divertente».

Cosa ne pensi di quei campioni che a fine carriera scelgono di partire per l’Isola dei famosi, o di ballare e pattinare con la Carlucci?

«È un po’ complessa come risposta».

Mi rendo conto.

«Non giudico né critico nessuno, anzi, condivido e capisco le scelte di un ex campione che si reinventa cercando una nuova strada per se stesso. I programmi non sono tutti sullo stesso piano, a me Ballando con le stelle piace moltissimo, c’è molta passione e professionalità.  Stimo il grande campione che va dalla Carlucci, credo che sia un segno di umiltà cercare un’altra via per la propria professionalità soprattutto quando non puoi più praticare sport che impone limiti di età fisica e mentale. Ben vengano le nuove strade, la vita è lunga, bisogna viverla tutta con intensità».

Cambiamo argomento, ho letto che sei una fan del festival di Sanremo, ti è piaciuto quest’anno?

«Moltissimo, ho apprezzato il ritorno alla semplicità e alla tradizione, trovo che ultimamente fosse troppo strumentalizzato. Il mio momento preferito è stato quello con Will Smith, un grandissimo artista. Gli artisti italiani dovrebbero imparare da un personaggio forte come lui, con un’umiltà leggibile da tutti».

Musicalmente chi ti è piaciuto?

«Malika e Chiara».

E il Volo?

«Il brano del Volo era molto da musical, il classico brano che piace al popolo perché molto forte, ben scritto».

Ti senti una collega di Carlo Conti?

«Collega non mi definirei, forse un’aspirante collega, sto facendo la gavetta, mi sento di aver bisogno di crescere e fare altre esperienze. Conti è un grandissimo professionista, sarei felice di poter arrivare alla sua età, con la sua professionalità e bravura indiscussa. Ma ho ancora tanta strada da fare»

È tutta questione di meritocrazia in tv?

«Penso di sì, almeno questo mi ha insegnato la mia esperienza fino ad ora. Conosco tanti ragazzi che riescono a lavorare senza raccomandazioni, poi è chiaro che ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. Ma smettere di provarci per paura di essere sorpassato da un raccomandato è un alibi perfetto. Anche in Italia ci sono persone che ti danno la possibilità di lavorare e riuscire con la tua professionalità, uno di questi è il direttore di Rai Ragazzi Massimo Liofredi: se non mi avesse scelta non avrei mai iniziato questa carriera».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Carolina Rey)