Pubblicato il 16/02/2015, 14:34 | Scritto da La Redazione

SANREMO: UNA VITA DA MEDIANO, ECCO PERCHÉ CARLO CONTI HA VINTO CON IL SUO FESTIVAL DELLA NORMALITÀ

Il conduttore toscano ha costruito una kermesse musicale basata tutta sul ritmo, sulla quantità, consapevole di non avere picchi di qualità. tvzoomsanremometa name=”news_keywords” content=”festival di sanremo, carlo conti, emma amrrone, arisa, rocio

E ora tutti a chiedersi il perché del successo di Carlo Conti al Festival di Sanremo. Bisognerebbe scrivere una nuova Fenomenologia (alla maniera di Umberto Eco) su questo uomo medio, che ha fatto boom di ascolti.  Proviamo a individuare la ragione, o almeno una ragione, di un simile inaspettato risultato. Il talento di Carlo Conti è la sua astuzia. L’astuzia del ragioniere. Carlo Conti ha colto in pieno la sua grande occasione, facendo tesoro della sua esperienza da eterno mediano, senza alcun talento particolare. Conti ha capito di non avere nessuna qualità, nessuna genialità, e forte di questa consapevolezza ha giocato tutta la sua partita su quantità e ritmo. Cosa fa in fondo un mediano nel calcio? Sopperisce all’assenza di talento col volume di gioco. Contrasta, corre, fa interdizione. Nel calcio è stato il destino degli Oriali, Furino, Gattuso. È il destino di Carlo Conti. Lo vediamo mentre col bilancino costruisce il suo Sanremo della normalità.  Prende due ex vincitrici del Festival, una defilippiana doc, Emma Marrone, e un’altra ex-factorina, Arisa. Prende la più bella e chiacchierata sul mercato del gossip, Rocio, la donna di Raoul Bova. Prende Albano e Romina, fingendo una conciliazione televisiva già avvenuta in Russia. Ma il capolavoro lo fa prendendo venti cantanti, che da manuale Cencelli accontentano tutti i gusti. Conti l’eclettico non ha lasciato nessuno a casa. Dall’amico Marco Masini fino a Lorenzo Fragola, vincitore di X Factor. Dall’ibernato Raf al Moreno di Amici al trio Il Volo, prodotto di Ti lascio una canzone. Per non parlare degli interventi comici, che hanno attinto a piene mani da tutti i programmi dell’etere. Da Colorado a Made in Sud, fino a Zelig. Nulla è rimasto fuori da Sanremo. E così il ragionier Conti (nomen omen) ha vinto. Ha vinto senza qualità e senza identità. Ma in fondo è meglio così. È stata una magnifica settimana televisiva passata in leggerezza, che dimenticheremo con altrettanta leggerezza.

 

twitter@PietroBerna

 

(Nella foto Carlo Conti)