Pubblicato il 13/02/2015, 14:03 | Scritto da La Redazione

SANREMO, GRUPPO D’ASCOLTO UNDER 24: TORNA LA GRANDE MUSICA AL FESTIVAL, PROMOSSA LA SERATA COVER

SANREMO, GRUPPO D’ASCOLTO UNDER 24: TORNA LA GRANDE MUSICA AL FESTIVAL, PROMOSSA LA SERATA COVER
La redazione sanremese di www.radioluiss.it, formata da studenti dell’università romana Luiss, anche quest’anno per TVZOOM dà i voti alla seconda serata del Festival di Sanremo. tvzoomsanremometa name=”news_keywords” content=”radioluiss, festival di sanremo, carlo conti, nek“ Parte spedita, con lo stesso ritmo delle precedenti, la terza serata della kermesse sanremese. Si comincia subito con le Nuove Proposte […]

La redazione sanremese di www.radioluiss.it, formata da studenti dell’università romana Luiss, anche quest’anno per TVZOOM dà i voti alla seconda serata del Festival di Sanremo. tvzoomsanremometa name=”news_keywords” content=”radioluiss, festival di sanremo, carlo conti, nek

Parte spedita, con lo stesso ritmo delle precedenti, la terza serata della kermesse sanremese. Si comincia subito con le Nuove Proposte in prime time e due dei giovani devono abbandonare la gara. Le nostre pagelle sono le seguenti:

Giovanni Caccamo: voto 7

Un giovane cantautore che ha da dimostrare, il brano non è banale e la musica interessante. La Caselli potrebbe averci visto bene anche questa volta. Vince meritatamente contro la Brancale.

Serena Brancale: voto 6-

Se fossimo in un lounge bar con un Manhattan cocktail in mano e lei si esibisse suonando il piano, allora questo brano avrebbe di gran lunga più senso. La voce non le manca, ma la canzone è troppa diluita e piena di virtuosismi.

Amara: voto 7

Porta un testo importante e molto significativo, bello e impegnato. È orecchiabile e vince meritatamente la sfida con Rakele.

Rakele: voto 6

La voce c’è, la musica anche, ma il testo è decisamente troppo semplice. La ragazza è molto giovane e deve ancora trovare una sua maturità artistica.

 

Intermezza la serata con due intense esibizioni Federico Paciotti, ex chitarrista dei Gazosa, passato da un pop adolescenziale a un Puccini hard rock. Il momento comico è affidato a Luca e Paolo, che iniziano con un siparietto musicale, omaggiando a modo loro tutti i grandi artisti della musica italiana che non ci sono più. Prendendo in giro le abitudini dei social network. Poi continuano con uno sketch brillante, irriverente e finalmente dopo due serate di gelo si ride. Ci dobbiamo però ricredere con il secondo sketch, che affronta temi sociali: scontato, ma strappa qualche sorriso. Ma le vere risate dalla serata sono affidate a chi il comico non lo fa per professione: eleggiamo momento trash della serata l’ingresso sul palco di sua sobrietà Massimo Ferrero. Sceglie come sua canzone di Sanremo Vita Spericolata, chiedendo addirittura il “la” all’orchestra. Inoltre, ci teniamo a ricordare l’esilarante momento in cui Arisa ha commentato gli “anestetici” che il medico le ha dato, sentendosi di consigliarli a tutti. Ci saremmo invece risparmiati volentieri il cameo di Vittoria Puccini nelle vesti di Oriana Fallaci. Super ospiti di questa sera sono gli Spandau Ballet, riunitisi nel 2009, che ritornano a Sanremo dopo il 1986. Arrivano a fine serata i Saint Motel e balla tutta la sala stampa insieme al pubblico dell’Ariston. Peccato che i potenti mezzi della Rai non riescano a evitare il malfunzionamento del microfono del cantante, e l’inglese zoppicante di Carlo Conti non riesca a mettere una pezza al problema di collegamento con il traduttore. Brutta figura della rete ammiraglia. Fortunatamente, superati i problemi tecnici, ci godiamo in tranquillità il secondo pezzo. Si era forse chiesto troppo con il riuscito collegamento con Samantha Cristoforetti, eccellenza italiana in diretta dalla Stazione Spaziale Internazionale, scoperto essere stato pre-registrato.

Ma, tornando alla gara, questa serata è dedicata alle cover dei grandi successi italiani, che hanno segnato gli artisti in gara. La migliore secondo il pubblico vincerà un premio d’eccezione: un nuovo fiore creato per l’occasione, chiamato appunto Cover. Queste sono le pagelle delle esibizioni:

Raf: voto 6

Ci ripropone Rose rosse in chiave bossanova, non accontentando gli amanti del grande classico. Si vede che non è in piena forma e in alcuni momenti la voce si spezza e lo tradisce. Per il resto una cover carina che mostra originalità.

Irene Grandi: voto 7

Torna la lady del rock che conoscevamo, con un sapiente arrangiamento di Se perdo te di Patty Pravo. Sicura, come sempre, sul palco dell’Ariston tira fuori tutta la grinta che un po’ manca nel suo inedito.

Moreno: voto 7-

Sceglie il brano perfetto per sé e lo canta a dovere. Fresco e quasi reggae presenta Una carezza in un pugno di Celentano. Evitabile il freestyle nel finale per dimostrare le sue capacità di rapper e l’imbarazzante spelling del suo nome durante il pezzo.

Anna Tatangelo: voto 6

Rimane nella sua “comfort zone” di arrangiamento musicale. Ma Modugno e Cinquetti sono due artisti troppo lontani da raggiungere. Bella prova perché la voce non le manca e la canzone è un capolavoro.

Biggio e Mandelli: voto 6-

Decisamente meglio di ieri sera con questo arrangiamento swing de E la vita, la vita di Janancci. Fanno valere le loro doti da attori, ma ci aspettavamo di vederli un po’ più “idioti”.

Chiara: voto 7,5

Finalmente un brano che rende giustizia alla sua voce e noi ne siamo contenti. Reinterpreta magistralmente Il volto della vita della Caselli in chiave moderna. Sembra molto più a suo agio con questo pezzo che con il suo. Datele un bravo autore, perché di potenziale ne ha davvero tanto

Nesli: voto 6-

A noi l’originale di Luca Carboni piaceva molto e questa rivisitazione di Mare, mare non  convince affatto. La voce non c’è neanche stasera e quando tenta di rimediare rappando, fa naufragare tutto il pezzo. Peccato.

Nek: voto 7,5

Dalle prime note il brano originale è praticamente irriconoscibile, ma questa sorpresa ci piace. Punta dritto alla meta, cantando bene e portando a casa il capolavoro di Mina, potente e coinvolgente. Ottima scelta che gli vale la vittoria.

Dear Jack: voto 6+

Niente stravolgimenti particolari del brano originale di Sergio Endrigo che viene rivisto in chiave più rock. Buona prova dei cinque ragazzi ex Amici, che però non sono né carne né pesce.

Grazia Di Michele e Platinette: voto 6

Questa sera sorprendono: la maestra Di Michele mostra tutta la sua ironia e Mauro Coruzzi ritorna a essere Platinette. Fanno rivivere il brano di Giuni Russo Alghero con un’assolata interpretazione, anche se un po’ troppo kitsch.

Bianca Atzei: voto 6

I presentatori l’avevano introdotta come una versione fedele all’originale, e invece Bianca stravolge il brano di Tenco Ciao amore ciao, che ritroviamo solo nel ritornello. Cantare Tenco non è facile, ma merita la sufficienza

Alex Britti: voto 7,5

Convincente e coinvolgente con l’ immancabile chitarra che lo accompagna da sempre. Decide di cantare Io mi fermo qui dei Dik Dik, un brano meno conosciuto di altri. Nonostante ciò ci fa apprezzare questo pezzo che forse in molti non avevano mai avuto il piacere di ascoltare prima di stasera.

Lorenzo Fragola: voto 6,5

Il cantante catanese ci regala una bella interpretazione di Una città per cantare di Ron. Non particolarmente originale, ma la canzone è molto bella e quindi il gioco è fatto.

Il Volo: voto 6,5

Dopo 24 anni i tre Tenorini riportano sul palco dell’Ariston Ancora di Eduardo De Crescenzo. La definiscono la canzone più bella degli ultimi trent’anni e su questo possiamo dar loro ragione. È un brano per uomini e loro sono ancora ragazzi, tuttavia è veramente difficile far male con una canzone così bella.

Annalisa: voto 7,5

Sceglie un testo conosciutissimo, che valorizza le sue grandi capacità vocali. Porta sul palco sanremese una carica d’energia da far venire i brividi. Vorremmo che anche a lei Kekko smettesse di proporre canzoni e che finalmente si facesse avanti qualcuno realmente bravo.

Lara Fabian: 6

Allora, la voce non è in discussione, ma per essere una cantante non basta solo quella. Grande sfoggio di virtuosismi e potenza, purtroppo l’interpretazione rimane fredda e a tratti noiosa. Ci saremmo probabilmente addormentati se non avesse urlato così tanto da tenerci svegli.

Gianluca Grignani: voto 6,5

Tenco è una sicurezza, le sue sono poesie accompagnate da musica. Il cantante milanese sul palco sta bene e interpreta il brano egregiamente. La voce ritorna.

 

Nina Zilli: voto 7

Riscopre Se bruciasse la città di Ranieri, accompagnando il testo a una melodia spaghetti western style. Non ci delude anche per quanto riguarda la presenza scenica. Brava, brava.

Malika Ayane: voto 7

Porta sul palco dell’Ariston Vivere di Vasco Rossi, artista che non ha mai avuto grande fortuna con il pubblico sanremese. Rivede completamente l’arrangiamento, ma la melodia è inconfondibile. Si rende delicata interprete di queste parole e regala una performance emozionante.

Marco Masini: voto 7,5

Purtroppo si rompe la voce all’inizio, ma si riprende subito. Gli concediamo un filo d’emozione per un brano meraviglioso quale Sarà per te di Francesco Nuti. Si conferma un grande cantante e interprete. Aveva dichiarato di voler incarnare l’autore per i tre minuti della canzone, e pensiamo il suo omaggio sia riuscito.

Le quattro ore e mezza di questa serata del Festival scorrono tutto sommato veloci. La serata delle cover, o dei duetti, a seconda dell’edizione, è sempre la più coinvolgente del Festival e in questo senso della serata non possiamo dirci delusi.

 

A Cura di Radioluiss: Andrea Giachi, 24, laureando alla magistrale di Scienze Politiche e della comunicazione con indirizzo “International Relations”; Francesco Vizziello,22, al primo anno della Magistrale in “Economia e direzione d’impresa”; Valentina Mazzi, 21, al terzo anno di scienze politiche; Valeria Scuto, 21, al secondo anno di Scienze Politiche.

 

(Nella foto Nek)