Pubblicato il 08/01/2015, 18:32 | Scritto da La Redazione

VALERIA GRACI: “DOPO ‘PEPPA PIG’ MI VEDRETE NEI PANNI DI UNA BIONDONA. IL SOGNO? LAVORARE AL CINEMA CON OZPETEK”

TVZOOM ha incontrato l’attrice, artefice dell’imitazione del personaggio dei cartoni che imperversa a “Striscia la notizia”. Ne è nata una conversazione a tutto campo: il cinema, l’esperienza con Katia Follesa, i progetti per il futuro.meta name=”news_keywords” content=”valeria graci, peppa pig, michelle bonev, striscia la notizia, made in sud, katia follesa

Non sappiamo se Renzi, toscano doc, osservando le incursioni di Valeria Graci in versione Peppa Pig davanti a Montecitorio per Striscia la Notizia, abbia esclamato: «Maremma maiala!». Di certo, in tempi di sincretismo politico-televisivo, i rappresentanti delle istituzioni hanno capito che giocare coi comici davanti alla telecamera può essere la carta vincente per incrementare la visibilità. E Valeria si gode il successo della sua Peppa. O della sua “Peppia”, per dirla con Antonio Ricci, che l’ha così ribattezzata prendendo in prestito il linguaggio popolare (la “peppia” è la donna logorroica e rompiscatole che ama spettegolare). In attesa di proporre un’inedita imitazione in rampa di lancio per il nuovo anno televisivo di Mediaset e di valutare ulteriori ruoli per il cinema, dopo quello a fianco di Gigi Proietti nel cinepanettone di Neri Parenti Ma tu di che segno 6?.

Valeria, dica la verità: è più divertente calarsi nella parte di Peppa Pig o in quella (censurata) di Michelle Bonev?

«Michelle Bonev non nominiamola, visto che mi ha diffidata dall’imitarla e dal parlare di lei. Peccato. La sua imitazione secondo me era molto divertente, in Rete è stata apprezzata tantissimo. E, a dirla tutta, non le ho mai messo in bocca frasi diverse da quelle pronunciate da lei durante le sue interviste. Comunque con Gigi e Ross a Made in Sud ci siamo divertiti un mondo, ogni puntata era diventata un appuntamento imperdibile sia per noi, sia per il pubblico».

Peppa Pig invece da un anno è diventata un tormentone anche a Striscia la notizia.

«Anche lì, con la troupe, con gli autori, Davide Lubrano in testa, con tutti i ragazzi dello staff, è uno spasso. Ci ritroviamo ogni mattina davanti a Montecitorio e prepariamo le incursioni in base all’attualità del momento. All’inizio avevamo un po’ di timore delle reazioni. Adesso sono i politici a cercarci. Hanno imparato a convivere con me e a sfruttare il mio personaggio».

Quali sono state le reazioni iniziali più eclatanti?

«Pippo Civati è stato il primo a comprendere la positività del personaggio. La prima volta che l’ho avvicinato, era al telefono con la moglie. Mi ha squadrata con disapprovazione, quasi schifandomi, e le ha detto: “Ecco, ora sono qui con Peppa Pig, questo Paese si avvia davvero alla fine”. Poi ha capito. Ora i rapporti sono ottimi. Buttiglione, invece, mi odia. Lui conserva un piglio serioso, mi considera una perdigiorno che dovrebbe cercarsi un lavoro. Ma io, con questo lavoro, ci campo (ride, nda)».

Quale politico le piacerebbe avvicinare, ora?

«Facile. Matteo Renzi. Ci pensavo giusto qualche giorno fa, quando in un montaggio mi hanno sovrapposta a un suo filmato in cui dimostrava una scarsa abilità nella pronuncia dell’inglese. Per ora non siamo mai riusciti ad avvicinarlo, il cordone di sicurezza intorno a lui è invalicabile».

Antonio Ricci le fornisce qualche indicazione sulle incursioni da fare?

«Ricci è sopra le parti, gestisce la cosa lasciando libertà agli autori. Lui ha avuto l’intuizione geniale di comprendere che una col naso da maiale avrebbe potuto avvicinare i politici con taglio satirico. Una lucida, splendida follia. E poi, per me, essere a Striscia è un’esperienza formidabile. L’ho capito davvero nella puntata dell’Epifania, quando sono andata in studio a fianco di Ezio Greggio e Michelle Hunziker. Ero emozionatissima. Greggio ha scandito la mia infanzia fin dai tempi del Drive In. Con la sua tv sono cresciuta».

È vero che l’imitazione di Peppa Pig nasce dalla sua esasperazione di mamma?

«Certo. Avendo un figlio piccolo, assieme a lui non mi sono persa un solo episodio del cartone. Posso considerarmi la massima esperta in materia. Peppa Pig contiene un umorismo molto inglese, a volte goliardico e cattivello, con sovrastrutture che i bambini forse non possono comprendere appieno. L’imitazione è nata per gioco, per divertire lui. Una rielaborazione, più che un’imitazione. Poi l’ho messa su Youtube e, in pochi giorni, ho ottenuto una valanga di visualizzazioni. Ora però mio figlio ha 4 anni. È infatuato di Masha e l’orso. Dovrò aggiornare il repertorio».

Youtube, i social, la Rete. Elementi fondamentali che concorrono a forgiare il repertorio di voi attori comici.

«I social per me sono fondamentali. Prima ti accontentavi dell’ufficio stampa, oggi puoi provare le tue creazioni saggiando subito la risposta del pubblico. Twitter, Facebook. Instagram, soprattutto, perché l’immediatezza dell’immagine si sta sostituendo al testo. Un esempio dell’efficacia dei social si vede anche dinanzi alle tragedie come con la diffusione della notizia della morte di Pino Daniele».

A proposito di Instagram, quando ha consegnato il tapiro a Belen Rodriguez, un suo selfie era in bella mostra sul profilo della showgirl argentina.

«Era il 16 dicembre. Lo ricordo perché in quella data mia madre compie gli anni. È stata proprio Belen a prendere il mio telefonino e a scattare il selfie al mio fianco. Ovviamente i likes sono lievitati grazie alla sua presenza».

Sua madre compie gli anni il 16 dicembre, dunque. E lei?

«Il 22 agosto. Sono Leone. Segno di fuoco. Gli astrologi sostengono che questo sarà il nostro anno. Speriamo bene».

Ultimamente lei va a nozze coi segni zodiacali.

«Il film Di che segno 6? mi ha dato grandi soddisfazioni. Si tratta del mio secondo lavoro con Neri Parenti, regista generoso, bravissimo, che consente ampi margini di improvvisazione. Ho recitato a fianco di un mostro sacro come Gigi Proietti, il maestro dell’improvvisazione. Stravolgevamo il copione e le scene venivano benissimo. Non ho ancora avuto ruoli da protagonista nel cinema, ma mi ritengo fortunata nell’aver vissuto esperienze come quella».

Il cinema la stuzzica.

«Magari potessi continuare a frequentarlo vincendo lo stereotipo, tipicamente italiano, dei compartimenti stagni! Conosco bene le mie capacità e i miei limiti, col cinema mi piacerebbe interpretare un ruolo diverso da quelli a cui sono abituata in tv o a teatro. Far ridere è molto difficile, ma anche toccare corde diverse rispetto a quelle a cui sei abituata è formativo e stimolante. D’altra parte, io sono partita col teatro, al cabaret ci sono arrivata quasi per caso, col laboratorio Scaldasole».

Un sogno nel cassetto cinematografico.

«Lavorare con Ozpetek. Lui sa unire molto bene cast con attori brillanti in storie dal gusto agrodolce».

Lei ha iniziato assieme a Katia Follesa nel duo Katia&Valeria. Come commenta la strada della sua collega, lanciata nel ruolo di conduttrice?

«Lei ha molto talento. Non solo come presentatrice, anche come attrice. Mi capita spesso di dirglielo, dovrebbe puntare a far uscire di più il suo talento nella recitazione».

Vi sentite spesso?

«Ci sentiamo, ci capita di vederci. Per principio, preferisco parlare di me, nelle interviste, evitando ogni sortita polemica. Su di noi è stato detto di tutto. Mi limito a ribadire che non ho mai voluto dividermi da lei, ci siamo temporaneamente separate per questioni private. Io sono andata a vivere a Roma, ho avuto un figlio. Lei anche, e vive a Milano. Ho pensato di fermarmi un po’ e di far rotta su altri progetti. Il nostro incontro, ai tempi, è stato quasi karmico, una predestinazione. Abbiamo unito i nostri talenti con profitto. Ma l’esperienza di Zelig era da considerarsi conclusa, legata com’era agli anni in cui è sorta. In futuro si potrebbe ancora lavorare assieme, non è escluso».

Zelig vi ha dato tanto.

«Sono molto grata all’esperienza di Zelig. Credo però che non si debba sviscerare all’infinito lo stesso materiale. Il pubblico cerca le novità, l’attore anche, ne è stimolato».

Quali potrebbero essere le novità che la riguardano per quest’anno?

«Non posso ancora anticipare granché. Posso però dirvi che ho in serbo un’imitazione nata quasi in sordina, una mattina che mi stavano truccando da Peppa Pig. Si tratta di una nota biondona dai capelli lunghi che vi tiene compagnia tutte le mattine. La voce e le movenze le ho già individuate. Ho già fatto le prove. Potreste vedere il nuovo personaggio in un programma Mediaset che tornerà presto in onda…».

A proposito di Peppa Pig. Lo sa che c’è chi sostiene che il naso della maialina rimandi a reminiscenze falliche?

«Sì, l’ho letto. Ma a me il suo naso ricorda di più uno di quei phon in voga negli anni’70. Così ci manteniamo sul politicamente corretto (ride, nda)».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Valeria Graci)