Pubblicato il 04/01/2015, 10:31 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: RAI, IL GOVERNO ACCELERA SULLA RIFORMA, E SPUNTA LA PROROGA DEL CDA GUBITOSI


La Rai al centro dei programmi del governo per il 2015. Lo ha detto Matteo Renzi nella conferenza stampa di fine anno e lo ha confermato nella lettera indirizzata venerdì ai militanti del Pd.

 

Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 7, di Mario Stanganelli

 

Rai, il governo accelera sulla riforma

E spunta la proroga del Cda Gubitosi

 

LA TV PUBBLICA

 

ROMA – La Rai al centro dei programmi del governo per il 2015. Lo ha detto Matteo Renzi nella conferenza stampa di fine anno e lo ha confermato nella lettera indirizzata venerdì ai militanti del Pd. Aprile dovrebbe essere il mese in cui l’attenzione dell’esecutivo si concentrerà sulla riforma della tv pubblica. Il 2015 è, comunque, un anno che si annuncia cruciale e ricco di sviluppi per l’azienda di viale Mazzini. In ordine di priorità, nella road map della riforma, dovrebbe esserci la revisione della legge Gasparri sulle telecomunicazioni per arrivare con nuove regole al rinnovo del Consiglio di amministrazione della Rai, che scade a maggio prossimo. Ma, nonostante l’accelerazione che il governo intende imprimere alla questione, i tempi appaiono insufficienti al rinnovo del Cda entro quella data, anche alla luce degli impegni chiesti alle Camere dall’elezione del successore di Giorgio Napolitano. Si fa strada pertanto la crescente probabilità di una proroga di circa sei mesi degli attuali vertici di Viale Mazzini. In tal caso, sarebbe costretto a rimanere ancora alla finestra il successore del direttore generale Luigi Gubitosi, per la cui sostituzione il premier. Renzi, secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe orientarsi su Vincenzo Novari o Antonio Campo Dall’Orto. Dell’elaborazione di uno schema di riforma della governante della Rai si sta occupando un gruppo di “saggi” del Pd insediatosi lo scorso dicembre. Difficile che anche questo lavoro, e il successivo confronto parlamentare, giungano in porto prima delle suddette scadenze.

UN AD CON PIÙ POTERI

Al momento è sul tappeto un’ipotesi messa a punto dal sottosegretario Antonello Giacomelli che prevede la figura dell’amministratore delegato con maggiori poteri rispetto all’attuale direttore generale e un Cda con non più nove ma cinque membri eletti dal Parlamento in una rosa proposta da autorità indipendenti, con l’obiettivo di garantire l’autonomia dell’ente dalla politica. Altre scadenze attendono poi la Tv, a cominciare dal rinnovo della Convenzione con lo Stato, in scadenza nel 2016, che delinea il perimetro della concessione di servizio pubblico ed è regolata dal contratto di servizio triennale. L’obiettivo finale del governo è quello di consentire all’azienda di conoscere anno per anno gli introiti su cui poter contare. Per farlo è però necessario rivedere le norme sul canone, abbattendo l’evasione. L’inserimento della tassa nella bolletta elettrica, con una riduzione dell’attuale importo, che avrebbe dovuto vedere la luce, con la legge di Stabilità, si è arenato sulle proteste delle compagnie elettriche, ma non è stato archiviato. Lo stesso Renzi ha annunciato che il governo se ne occuperà prossimamente. Nel 2014 la Rai ha dovuto fare i conti con la riduzione di 150 milioni delle risorse voluta dal governo, a cui si aggiunge il taglio strutturale di 85 milioni l’anno, ma ha usufruito dei 280 milioni incassati con la quotazione di Rai Way. Sul taglio di 150 milioni pende ancora il ricorso di sindacati e consumatori al Tar del Lazio, che si riunirà il 22 gennaio. A questo si aggiungerà, entro il mese, quello deciso in via straordinaria al capo dello Stato dalla maggioranza del Cda Rai con l’opposizione del dg Gubitosi. Il quale, d’altra parte, attende, l’approvazione dalla Commissione di Vigilanza dell’atto di indirizzo che consentirà di andare avanti con la riforma delle news e l’accorpamento dei Tg.