Pubblicato il 23/12/2014, 17:34 | Scritto da La Redazione

MAURIZIO ROSAZZA PRIN E ANDREA MARCONETTI: “VOGLIAMO ABOLIRE L’ANSIA DA PRESTAZIONE AI FORNELLI”

MAURIZIO ROSAZZA PRIN E ANDREA MARCONETTI: “VOGLIAMO ABOLIRE L’ANSIA DA PRESTAZIONE AI FORNELLI”
Gli ex concorrenti di “Masterchef” hanno creato un sodalizio gastronomico che si chiama “Chissenefood” e sono ai blocchi di partenza con un nuovo format su Fine Living (canale 49 del DTT) che esordirà il 25 dicembre alle 20.45. TVZOOM li ha incontrati.meta name=”news_keywords” content=”maurizio rosazza prin, andrea marconetti, colpo di cucina, chissenefood, fine living“ Ve […]


Gli ex concorrenti di “Masterchef” hanno creato un sodalizio gastronomico che si chiama “Chissenefood” e sono ai blocchi di partenza con un nuovo format su Fine Living (canale 49 del DTT) che esordirà il 25 dicembre alle 20.45. TVZOOM li ha incontrati.meta name=”news_keywords” content=”maurizio rosazza prin, andrea marconetti, colpo di cucina, chissenefood, fine living

Ve li ricordate, Maurizio Rosazza Prin e Andrea Marconetti? Erano tra i finalisti della seconda edizione di Masterchef Italia. Non vinsero. Forse proprio per questo, coniarono un motto che è diventato il marchio di fabbrica nel sodalizio dei loro cooking show: Chissenefood (www.chissenefood. com). Un nome, una dichiarazione d’intenti. In un mondo di maniaci gastronomici pronti a fucilarti sul posto per un errore di impiattamento, loro riportano alla dimensione ludica le sfide tra i fornelli. E approdano alla corte di Fine Living (canale 49 DTT) con Colpo di CucinaSpeciale di Natale (giovedì 25 dicembre alle 20.45), produzione italiana di YAM112003 che esordisce con un presupposto gustoso: i due chef saranno alle prese con il tipico “cesto” di Natale (colmo di classici gastronomici, dallo zampone al torrone) e la loro sfida sarà rivisitare gli ingredienti inventando piatti natalizi originali. Con una particolarità. Al culmine di ogni ricetta, si accorgeranno di essere privi di un ingrediente fondamentale per completarla. Dovranno girare per mercatini e per negozi e reperirla con poco tempo a disposizione. Ciascuno secondo la propria attitudine. Perché i due, tra loro, sono molto diversi. Maurizio è un copywriter con la passione per la cucina esotica. Andrea è laureato in Fisica ed è attaccato alle tradizioni.
Ragazzi, via il dente, via il dolore. Vi faccio la domanda d’obbligo. Che cosa vi ha lasciato l’esperienza di Masterchef?

Maurizio: «Il ricordo di una sfida avvincente. Sono sempre stato limitato negli approcci competitivi alle sfide, come nello sport o affini. Dunque ho ricordi belli di una gara appassionante in cui me la sono giocata davvero e ho conosciuto Andrea, con cui è nato un sodalizio lavorativo. Ci siamo dati mazzate come due pirla durante la gara e poi abbiamo perso. Ma tra noi è nata una società quasi di “mutuo soccorso”: abbiamo mischiato le attitudini e le esperienze, creando un rapporto di amicizia solido. Di quelli che contano più di ogni altra cosa, soldi compresi».

Andrea: «Ho partecipato a quel talent perché volevo dare una scossa alla mia vita, cambiandola. Ho trovato un amico che mi ha permesso di farlo. Credevo sarei finito a lavorare in qualche ristroante, invece, grazie a Maurizio, è nato un progetto più ambizioso e divertente. Masterchef mi ha aiutato anche nell’autostima: l’affetto delle persone incontrate, l’essere riconosciuto negli ambienti, sono segnali gratificanti. Ti fanno capire che hai delle carte da giocare e che puoi creare qualcosa lasciando un segno».

Chissenefood.com è un nome fighissimo per la vostra società. Sul vostro sito web ci sono tutti i riferimenti per raccontare al pubblico ciò che fate. (Anche Colpo di c…ucina è un nome vincente, sembra alludere a una botta di natiche sostituita appena in tempo dalla passione per i fornelli).

Maurizio: «Chissenefood! nasce da un brainstorming tra noi. Sono un ex copywriter, ho un po’ di esperienza nel campo. L’idea di base era inventare una parola che fosse controcorrente rispetto all’idea di cucina terrorizzante che imperversa in video. Quella secondo la quale, se sbagli, sei un perdente. L’approccio ai fornelli deve avere passione e leggerezza. La cucina è una metafora della vita: non ci sono solo rose e fiori, puoi trovarci anche tanti carciofi da pelare. L’essenziale è farlo con serenità. Senza chef soloni che scendono dall’Olimpo a illuminarti, puntando a un divertimento coinvolgente, a tratti irriverente. E se anche si sbaglia…chissenefood! Rimanete aggiornati: il nostro sito è a tutti gli effetti un brand di e-commerce».

Andrea: «Il nome è anche una reazione all’universo dei talent. Vogliamo abolire l’ansia da prestazione ai fornelli. La cucina è una cosa seria, basata su parametri precisi, ma è opportuno anche riscoprire il gusto per il divertimento, la semplicità, la sperimentazione, senza la spada di Damocle dell’errore mortificante. Dando spazio alle emozioni individuali».

Tra i due, Maurizio è lo sperimentatore, Andrea il tradizionalista. Sbaglio?

Maurizio: «Mi piace ispirarmi alla cucina orientale. Punto alla rivisitazione della gamma di 5 sensazioni data da ogni assaggio: dolce, salato, piccante, amaro, acido. Rivisito i sapori classici con le contaminazioni di ricette esotiche. Il mondo, del resto, sta prendendo una direzione globale. L’importante è raccontare certe suggestioni con semplicità d’esecuzione».

Andrea: «Il mio DNA di chef nasce dalla cucina della nonna. Sono cresciuto in cucina assorbendo la cultura delle tradizioni territoriali. La mia passione è sempre stata andare a spulciare la storia di ogni piatto, comprendendone le origini nei contesti in cui è nato. Anche quando si tratta di semplici spaghetti al pomodoro».

Maurizio: è vero che sei diventato cuoco perché non ne potevi più di tua mamma che bruciava l’arrosto?

Maurizio: «Mia madre bruciava l’arrosto regolarmente ogni domenica! Lo metteva in pentola, poi andava a fare altro e se ne dimenticava. Ma anche con le bistecche non aveva miglior fortuna: lo scamone, che andrebbe solo scottato, rimaneva in padella per dieci minuti. Diventata una suola da scarpe che io gettavo dalla finestra nel giardino dei vicini. Sarà per questo che il mio vicino di casa è diventato ortopedico plantare? (ride, nda). In realtà, a mia mamma le cose ai fornelli andavano bene quando si rilassava e non aveva troppe incombenze. Lì non commetteva errori».

Andrea, tu invece sei stato ispirato dalle donne della tua famiglia.

Andrea: «Vero. I profumi, i sapori di quando ero bambino. La lasagna natalizia di mia mamma assieme al cappone. Ci penso ancora. Maurizio è diventato chef per disperazione, io per ispirazione (ride, nda)».

In questa puntata natalizia del vostro nuovo format, rivisiterete i classici.

Maurizio: «Ci siamo imposti una sfida col cesto di Natale classico. Di solito è un omaggio imposto che, più che venir consumato, viene smaltito. Noi creeremo ricette per stupire il pubblico, non per accontentarlo. Partendo da criteri di semplicità, non dimenticando il lato “street”, quando andremo alla ricerca degli ingredienti mancanti. Preparatevi: ci sarà con noi anche un piccolo Babbo Natale molto speciale, una mascotte natalizia di cui ancora non posso svelare nulla…(noi possiamo dirvi che avrà quattro zampe, nda)».

Andrea: «Partiremo dai concetti di base del pranzo natalizio, per poi sganciarci da essi e ripensarli. Faremo quasi finta di non conoscere i piatti tradizionali e sperimenteremo una nuova collocazione degli ingredienti. Sarà come spalancare a caso un frigo e assaggiare ciò che si trova, inventando, dosando e osando».

Il pubblico potrà interagire sul fronte social con il concorso “buone ceste” (tutte le info su www.buoneceste.it), che consentirà ai vincitori di ottenere un viaggio premio in Finlandia.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto, da sinistra, Maurizio Rosazza Prin e Andrea Marconetti)