Pubblicato il 23/12/2014, 13:05 | Scritto da La Redazione

LA MAFIA, LE RENNE E… SPRINGSTEEN. BENVENUTI A “LILYHAMMER”, DA STASERA SU SKY ATLANTIC

LA MAFIA, LE RENNE E… SPRINGSTEEN. BENVENUTI A “LILYHAMMER”, DA STASERA SU SKY ATLANTIC
Co-produzione americano-norvegese, la serie, già confermata per tre stagioni, gioca sul cliché del mafioso italo-americano riattualizzandolo nel contesto ovattato della Norvegia: il risultato è un mix di comedy e drama che ha convinto Netflix e il pubblico d’oltreoceano.meta name=”news_keywords” content=”lilyhammer, sky atlantic, steven van zandt, springsteen“ Mai sentito parlare di mafiosi norvegesi? Noi no. Quindi, […]

Co-produzione americano-norvegese, la serie, già confermata per tre stagioni, gioca sul cliché del mafioso italo-americano riattualizzandolo nel contesto ovattato della Norvegia: il risultato è un mix di comedy e drama che ha convinto Netflix e il pubblico d’oltreoceano.meta name=”news_keywords” content=”lilyhammer, sky atlantic, steven van zandt, springsteen

Mai sentito parlare di mafiosi norvegesi? Noi no. Quindi, in un certo senso, è opportuno guardare Lilyhammer, dal 23 dicembre in prima tv su Sky Atlantic. Una dramedy, cioè una serie che mixa l’elemento commedia con quello drammatico, che vede come protagonista Steven Van Zandt, Little Steven, storico chitarrista della E Street Band di Bruce Springsteen nonché il Silvio Dante de I Soprano. Uno degli appellativi di Springsteen è “Il boss”, dunque a Van Zandt non risulterà difficile interpretare il ruolo di un boss…mafioso. Giocando la carta del paradosso.
Lilyhammer racconta le avventure di Frank “The Fixer” Tagliano, un gangster newyorkese che, dopo essersi pentito e aver tradito il suo boss, decide di entrare a far parte del programma di protezione testimoni e chiede di essere trasferito a Lillehammer (da lui chiamata Lilyhammer), la cittadina norvegese che nel 1994 ospitò le olimpiadi invernali e che catturò la sua attenzione di appassionato di sport. Frank è convinto sia un paradiso in terra e qui sembra voler dare un taglio netto al passato. Assume la nuova identità di Giovanni “Johnny” Henriksen con l’intento di rigar dritto. Tuttavia la strada non sarà semplice. Abbandonare le proprie regole da gangster risulterà essere un sacrificio ai limiti delle sue possibilità. Per farlo, l’idea iniziale sarà quella di aprire un locale ma, anche a causa degli impedimenti della burocrazia e delle rigide regole norvegesi, si ritroverà a rispolverare “i trucchi del mestiere”. A riportare Frank sulla retta via ci proverà Jan Johansen (Fridtjov Såheim) suo consulente presso l’ufficio di collocamento locale. Jan, scrupoloso osservatore della Legge e delle regole, si occupa di immigrati e rifugiati. Tra ricatti, manipolazioni ed estorsioni, non passerà molto tempo prima che Frank metta le mani su loschi traffici: questo stile di vita non piacerà a Sigrid (Marian Saastad Ottesen), la bella insegnante di cui si innamorerà, che comincerà a dubitare dell’uomo e a sospettare l’esistenza di una vita segreta.

Frutto di una coproduzione americano-norvegese, la serie, acquistata dalla Netflix e ideata da Anne Bjørnstad e Eilif Skodvin, sfrutta la leva già nota dei clichè sui mafiosi italo-americani, inserendoli però nel contesto ovattato della Norvegia contemporanea, dove il massimo del crimine quotidiano che può essere registrato è il furto di una renna. I riscontri sono stati per ora molto positivi. Lilyhammer è già stata confermata per una terza stagione, con una guest star d’eccezione: lo stesso Springsteen, davvero il Boss dei boss.

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Steven Van Zandt)