Pubblicato il 14/12/2014, 17:01 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: DA FARGO A TUTTA COLPA DI FREUD QUANDO IL FILM DIVENTA SERIE TV

Titoli di successo al cinema, ora cercano vita più lunga sul piccolo schermo. In Italia hanno fatto scuola Romanzo criminale e Gomorra , tutte e due produzioni Sky, in America sono in lavorazione American Gigolò, Ghost , Greese (che in realtà già aveva i connotati della serie), Terminator e Minority report. Da martedì 16 su Sky Atlantic andrà in onda la serie di Fargo.

 

Rassegna Stampa: La Stampa, pagina 35, di Michela Tamburrino

 

Da Fargo a Tutta colpa di Freud quando il film diventa serie tv

 

Titoli di successo al cinema, ora cercano vita più lunga sul piccolo schermo

 

L’ interrogativo sorge spontaneo: perché si fanno, nel mondo, così tante serie televisive tratte da film di successo? Scarsa fantasia degli sceneggiatori, un facile specchietto per le allodole (leggasi produttori) che su un film di successo ridotto a puntate investono soldi più volentieri, un traino sicuro, foss’ altro di curiosità? Di contro, la possibilità di approfondire i caratteri di personaggi che nelle due ore cinematografiche vengono per forza di cose compressi? Tutto ha un senso, fatto sta che in Italia hanno fatto scuola Romanzo criminale e Gomorra , tutte e due produzioni Sky, in America sono in lavorazione American Gigolò, Ghost , Greese (che in realtà già aveva i connotati della serie), Terminator e Minority report . Film decisamente cult.

Al Courmayeur Noir in Festival, la coraggiosa rassegna, unica nel suo genere che unisce cinema e letteratura noir, è stato presentato Fargo , ispirato al film che rese famosi i fratelli Coen, un mix di pura innocenza e di pura perfidia, suspance, satira e humor macabro, che comincia là dove il film si era fermato per forza di cose. L’ idea nasce appunto dallo sviluppo della storia tracciata nell’ opera di successo e amplificata a favore del piccolo schermo. Dunque a che cosa si ascrive tanta tendenza cosmopolita? Da martedì 16 su Sky, guardando il risultato, ognuno potrà darsi la propria risposta, la più importante. Loro, i diretti interessati, sostengono così di salvaguardare la libertà creativa degli autori che possono distendere i caratteri con cadenza molto più ampia rispetto ai confini di un lungometraggio. Molto, ma non troppo, perché queste vicende hanno il compito antologico di esaurirsi alla fine delle puntate, non cento, al massimo dieci, per ricominciare in altre serie completamente diverse. Guai ad adombrare lo spettro del remake sul piccolo schermo, i lasciti del film sono ben accetti se superati in tutti i sensi. Perché la tv, come è stato ricordato prendendo in prestito le parole di Bernardo Bertolucci, nei suoi racconti epici ha preso il posto occupato vent’ anni fa dal cinema. Così ecco Fargo che dopo il successo statunitense già gode di una seconda serie, con i suoi cattivi sempre più spietati, le atmosfere gelide e bianchissime catturate a Calgary in Canada, i suoi personaggi al limite dell’ incredibile. Ci troviamo in Minnesota e uno spietato killer corre in soccorso di un imbranato assicuratore sfortunato, sterminandogli i nemici. Lì, nel 1996, fu l’ Oscar, qui è la miglior miniserie agli Emmy Awards 2014 e 5 nomination ai Golden Globe. La regia è del pluripremiato Colin Bucksey.