Pubblicato il 12/12/2014, 18:00 | Scritto da La Redazione

ADRIANO BONFANTI: DAI GRANDI SHOW MEDIASET AI FORMAT PER LE WEB TV

ADRIANO BONFANTI: DAI GRANDI SHOW MEDIASET AI FORMAT PER LE WEB TV
Autore di “Drive In”, “Odiens”, “La sai l’ultima?”, “Paperissima” e molti altri. Poi, con l’arrivo dei format comprati all’estero ha deciso di cambiare aria e lanciarsi in Rete.meta name=”news_keywords” content=”adriano bonfanti, mediaset, striscia la notizia, drive in“ Autore di “Drive In”, “Odiens”, “La sai l’ultima?”, “Paperissima” e molti altri. Poi, con l’arrivo dei format comprati […]

Autore di “Drive In”, “Odiens”, “La sai l’ultima?”, “Paperissima” e molti altri. Poi, con l’arrivo dei format comprati all’estero ha deciso di cambiare aria e lanciarsi in Rete.meta name=”news_keywords” content=”adriano bonfanti, mediaset, striscia la notizia, drive in

Autore di “Drive In”, “Odiens”, “La sai l’ultima?”, “Paperissima” e molti altri. Poi, con l’arrivo dei format comprati all’estero ha deciso di cambiare aria (sbattendo i pugni sui tavoli) e lanciarsi in Rete.

Adriano Bonfanti, lei ha contribuito al grande successo della tv commerciale italiana, in particolare Mediaset. Com’è iniziato il suo percorso?

È iniziato per caso, si fa per dire. Abitavo a Gorizia e avevo fatto tanto teatro come autore. Ho conosciuto Gino e Michele, che mi hanno chiesto di provare a scrivere un monologo ispirato al successo di allora, Drive In, e mandarlo ad Antonio Ricci. Invece di un monologo scrissi tutta una puntata e la inviai. Ricci la lesse e mi telefonò: “Vuoi venire a scrivere per il Drive In? Da domani mattina”. Era il 1987 e da allora non mi sono più mosso da Milano. Ricordo che Gino mi diceva che avevo assimilato così bene i caratteri dei vari comici, che avrei potuto scrivere una puntata di Drive In da solo.

Da qui ha scritto programmi come Odiens, Paperissima, La sai l’ultima?, Striscia la Notizia e tanti altri. Qual è lo show che le è rimasto più nel cuore?

Odiens è stata la scuola superiore, perché ero l’unico autore in studio a seguire la messa in scena, con l’indimenticabile regista Beppe Recchia. Striscia è stata l’università. La sai l’ultima? è stata una mia totale creazione. Ogni cosa che succedeva la pensavo io, anche i temi dei balletti, le sigle, gli stacchetti, gli sketch. Quando iniziava la stagione di registrazione chiedevo alla produzione una riunione con tutte le professionalità e consegnavo loro quello che c’era da fare in ogni campo per ogni puntata: sottofondi musicali, stile di costumi, struttura di gara, idea di scenografia…Tutto era studiato a tavolino prima, senza perdere tempo. Questo permetteva che il programma avesse il successo che ha avuto, spendendo un terzo degli altri programmi.

Veniamo al suo legame con Gigi Reggi. Lui è stato sicuramente il dirigente che  l’ha tenuta a battesimo e le ha dato la possibilità di affermarsi come autore di un certo livello.

È stata una grande fortuna incontrarlo e lui si è fidato subito delle mie esperienze raccolte in teatro, che comprendevano non solo i contenuti di uno spettacolo, ma conoscenze in tutto. Ha sempre saputo che nei programmi di cui era capostruttura, niente era lasciato al caso e mi dava sempre fiducia. Un capo così non l’ha avuto nessuno e non finirò mai di ringraziarlo.

Nonostante la sua giovane età, è lontano dal piccolo schermo ormai da tanti anni. Non le piace più la televisione di oggi o il suo “bel caratterino” ha dato fastidio a qualcuno?

Se avere un carattere vuol dire “regalare” alla tv decine di format che sono stati usati per anni, meglio avere un carattere. Lo so benissimo che ho spesso alzato la voce, ma sempre a favore della qualità dello spettacolo, mai personalmente, sennò sarei ancora lì a fare la giuria in qualche quiz o a inseguire qualche conduttrice in camerino facendola ridere mentre la pettinano. Per quanto riguarda la tv, per me è morta quando è arrivato l’obbligo di passare di qualifica: da autore a fotocopiatrice. Ovvero con l’arrivo, senza scampo, dei format. Lì è nata la generazione dei “copia incolla”, autori che, nel caso di flop, non sanno dove mettere le mani per riposizionare il programma, perché non ne hanno mai creato uno. Non le manco, non mi manca.

Ultima e doverosa domanda: progetti per il futuro?

Sono impegnato in progetti web. Non voglio perdermi la possibilità di sbarcare in questo Nuovo Mondo. Sto creando format per webtv a respiro internazionale. Sto ideando start up per Internet. Fra poco sarò protagonista di un nuovo format per un canale Youtube e sono sicuro che sarà un boom, perché è un’idea che non ha ancora avuto nessuno… E mi stupisce, visto che riguarda un argomento che nessuno ha ancora affrontato. Amo pensare che il meglio debba ancora arrivare.

 

Stefano Bini

 

(Nella foto Adriano Bonfanti)