Pubblicato il 12/12/2014, 11:01 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – CAOS RAI MOVIE, MAZZETTE SUI DIRITTI: DIRIGENTE INDAGATO

Faceva acquistare a prezzi gonfiati film russi dalla tv di viale Mazzini. La scoperta casuale dopo un incendio con due vittime in una casa a Bologna.

 

Rassegna Stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 11, di David Marcellu

 

Caos Rai Movie, mazzette sui diritti: dirigente indagato

 

FACEVA ACQUISTARE A PREZZI GONFIATI FILM RUSSI DALLA TV DI VIALE MAZZINI

LA SCOPERTA CASUALE DOPO UN INCENDIO CON DUE VITTIME IN UNA CASA A BOLOGNA

 

Tutta la vicenda nasce come dentro a un film. Un incendio in pieno centro a Bologna le cui cause non vengono mai chiarite, due morti, le prime indagini e un computer su cui si trovano tracce di affari con la Rai. Niente di strano per un appassionato di cinema e distributore di pellicole russe e sovietiche come Alexis Vidakis, 47 anni, deceduto per il rogo della sua casa il 27 gennaio 2013 assieme a sua madre, Anna Maria Rinaldini. Eppure a furia di spulciare nella vita del figlio, come normalmente si fa in questi casi non risolti, gli inquirenti si imbattono per caso in una serie di bonifici datati 2012 su un conto aperto a Castenaso, alle porte di Bologna: 41.500 euro a favore di Enzo Sallustro, oggi vicedirettore di Rai gold con delega a Rai Movie, una vita nell’azienda pubblica radiotelevisiva.

LE INDAGINI passano così dai carabinieri agli uomini del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Bologna, che coordinati dal pubblico ministero Morena Piazzi si sarebbero accorti di alcune strane coincidenze. Per esempio in concomitanza con i bonifici della famiglia di Vidakis a Sallustro, il distributore bolognese di origine greca avrebbe chiuso i suoi contratti di cessione di film russi della storica casa di produzione Mosfilm (quella di registi come Ejsenstein per intendersi) di cui era titolare per l’Italia. Ma ciò che ha fatto insospettire gli uomini della Guardia di finanza è che Vidakis comprava i film a prezzi molto bassi (si trattava comunque di pellicole storiche e quindi con un basso valore di mercato) per poi rivenderli alla Rai a prezzi 5-6 volte superiori. Una modalità strana che secondo gli inquirenti si spiegherebbe solo con l’intervento di qualcuno interno all’azienda radiotelevisiva che avrebbe gonfiato i prezzi. Sallustro, che con il caso (ancora irrisolto) dell’incendio non c’entra nulla, è indagato per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, ed è stato sentito ieri per tre ore dalla pm negli uffici della Guardia di finanza di Roma. “Si tratta di una relazione ventennale con due persone care, che non ha nulla a che fare con l’azienda per cui lavoro”, spiega al Fatto Quotidiano il dirigente Rai.

“IL MIO RUOLO nel 2012 all’epoca dei fatti, quando ero solo funzionario, non mi consentiva di avere potere di acquisto. Quando mi si contestano i prezzi gonfiati io non so di che cosa si parla. Non ho la possibilità di firmare né contratti, né richieste di acquisto. Segnalo film da quando ho iniziato a lavorare in Rai, ma questi a volte possono essere comprati, a volte no. E poi le pare che, se avessi voluto fare qualcosa di illecito mi facevo fare dei bonifici bancari? Tracciabili?”. “Si trattava solo di prestiti personali in un momento di difficoltà economica per Sallustro”, spiega anche l’avvocato difensore Francesco

Gregni. Nell’ambito delle indagini, le fiamme gialle ieri hanno perquisito sia le sedi romane di Rai Cinema e Rai Movie, sia alcune altre società di produzione a Bologna, Prato, Firenze e Milano, non molto diverse dalla ditta, chiamata Televideo, di Vidakis. A Sallustro vengono infatti contestati solo quei presunti rapporti illeciti con il distributore bolognese, ma la procura di Bologna vuole verificare si sia trattato di episodi isolati o dietro ci sia un metodo che eventualmente coinvolga anche altre persone.

LA DIFESA

Lui respinge le accuse: “Il mio ruolo all’epoca dei fatti non mi consentiva di avere potere di acquisto. Ero solo un funzionario”.