Pubblicato il 11/12/2014, 10:03 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – TAREK BEN AMMAR: “DOPO SKY, SUI CONTENUTI TELECOM FARÀ L’ACCORDO ANCHE CON MEDIASET”

Lo ha dichiarato il consigliere della compagnia di tlc, ai microfoni di Radio 24, ospite della trasmissione “Mix24”.meta name=”news_keywords” content=”il sole 24 ore, tarek ben ammar, sky, mediaset, telecom, giovanni minoli

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 39, di Giovanni Minoli.

Tarek Ben Ammar: “Dopo Sky, sui contenuti Telecom farà l’accordo anche con Mediaset”

Telecom Italia farà un accordo con Mediaset sulla falsariga di quello già siglato con Sky. Lo ha dichiarato Tarak Ben Ammar, consigliere della compagnia di tlc, ai microfoni di Radio 24, ospite della trasmissione Mix24.

Tarak Ben Ammar, tunisino, 65 anni, sposato con 2 figli. Vive tra Tunisi, Parigi, Roma e Gedda. Papà ambasciatore, liceo dai preti a Roma, ai Parioli. Cultura cosmopolita, uomo di cinema, di finanza e di televisione. Porta il Principe Al Walid in Mediaset e le parabole di Murdoch e Sky sui tetti italiani. È nei Consigli di Amministrazione di Mediobanca e di Telecom. Amico di Berlusconi, sogna con il suo socio, il cristiano copto Swiris di costruire una grande tv che copra il Mediterraneo. Musulmano, è l’uomo ponte tra la cultura cristiana e l’Islam nella finanza e nei media.

Lei ha detto che l’ingresso di Mediaset nel mercato delle pay è stata una mossa geniale. Perché?

Ma perché un gruppo di media oggi non può vivere soltanto di un ricavo, deve essere nella pay, nella free, in Internet, in tutti i ricavi possibili, in tutte le piattaforme digitali.

E quindi si arriverà all’accordo tra player globali sulla pay in italia?

Io lo auspico, lo auguro, anche perché è l’unico Paese dove ci sono due pay e non c’è spazio per due, dunque qualcosa dovrà succedere.

Dunque Berlusconi e Murdoch faranno l’accordo?

Intanto si amano e si rispettano, io farei di tutto, se possibile, perché ci sia una piattaforma e non due.

Insomma pensa che capiterà?

Penso di sì.

Lei è nel Cda di Telecom, tra Telecom e Mediaset ci sono prospettive di accordi?

Telecom come tutte le grandi compagnie di telefonia, in Spagna, America, hanno bisogno del quadruple, devono fornire telefonia fissa, telefonia mobile, Internet e televisione, dunque i contenuti saranno necessari. Telecom ha già un accordo con Sky, ne farà uno con Mediaset.

Quindi il sogno di Fedele Confalonieri si realizza, che aveva sempre sognato questa cosa.

Fedele Confalonieri ha sempre creduto che i contenuti vanno distribuiti su tutti i tipi di piattaforma, compreso la telefonia.

Ma quando vi siete incontrati quest’estate con i vertici di Telecom, sulla barca di Bollorè, avete parlato dell’accordo fra Telecom e Mediaset?

No, nona bbiamo parlato dell’accordo, perché non era quello l’argomento. L’argomento era Vivendi, Canal Plus, se si faceva o no l’accordo con GVT in Brasile con Telecom Italia. Abbiamo parlato del fatto che le telefonie hanno bisogno di contenuti, e siccome Vivendi e Canal Plus hanno contenuti, abbiamo parlato della prospettiva di cosa si potrebbe fare. Siccome Vivendi diventerà azionista a febbraio di Telecom Italia con l’8,5%, abbiamo pensato al domani cosa sarà.

Murdoch ha 83 anni, e ha investito 80 miliardi di dollari, ha fatto un’offerta, per comprare Time Warner. Perché?

Perché lui sa che il petrolio di domani con le piattaforme digitali e la tecnologia sono i contenuti. I film, le serie, lo sport…

L’informazione, le fiction…

Lui vuol lottare contro Google, contro Twitter, contro Facebook, contro tutta questa gente, dicendo “chi vi da il contenuto? Io”. Io voglio essere il più grande produttore di contenuti. Fox e Warner. Questa è la ragione.

Dottor Ben Animar, in Europa ci sono 170 operatori di telecomunicazione, in Usa e Cina ce ne sono 4. Può durare così?

Ma non possiamo paragonare, perché l’Europa sono oltre 30 Paesi, la Cina è un Paese e così l’America. Certamente il consolidamento ci sarà anche in Europa.

E quindi di fronte a un’ipotesi di accorpamento, la Telecom sarà cacciatore o preda?

Tutte le aziende possono essere preda, però io vedo più una Telecom cacciatore, perché non vedo nessuno attaccare Telecom per via della rete.

Però Telecom si può pensare anche scorporata dalla rete, perché è solo in Italia che l’operatore è privato con la rete privata. In Francia no, in Germania no, in Inghilterra no.

Sì, ma ricordiamo, Telecom era pubblica, è stata privatizzata da un governo. Non è che adesso dici agli investitori che hanno messo decine e decine di miliardi ‘scusate, ci siamo sbagliati, la scorporiamo’. Io non ci credo, e sarebbe un danno anche per la libertà.

Però saremmo l’unico Paese in Europa…

E che male c’è, dal momento che Telecom è in Italia, non è che gli azionisti portano la rete fuori con bagaglio, sta qua sul territorio, basta che le regole…

Quindi secondo lei non si scorporerà mai?

Non ci credo.

Dottor Ben Ammar, lo scorso anno, mi aveva detto che se ci fosse stata un’ipotesi di privatizzazione della Rai, lei era interessato. Il processo è iniziato con Rai Way, il suo interesse è aumentato?

Intanto Rai Way è un successo che dimostra che la Rai è un’azienda ricca. La mia priorità è portare democrazia tra le mie televisioni con l’informazione, dando al popolo civile nordafricano un megafono di libertà televisiva. Se ovviamente domani la Rai si apre ai privati, cosa che non credo, siccome sono nel Mediterraneo, se la aprono a tutti, anch’io farò parte, se posso, nel mio piccolo.

Quindi se continua il processo di apertura, lei è interessato alla privatizzazione della Rai.

Sì, ma lei ha detto che non è normale che la Telecom sia privata. Allora le chiedo, la Rai dev’essere pubblica o privata?

Secondo me pubblica, ma io non sono al governo.

Ma allora è inutile propormi la privatizzazione, perché non ci sarà.