Pubblicato il 10/12/2014, 16:34 | Scritto da La Redazione

PARLANO GLI OTTO GIOVANI DI SANREMO: “AI TALENT PREFERIAMO SANREMO. PIÙ CHE NUOVE PROPOSTE SIAMO BELLE PROPOSTE”

I ragazzi che prenderanno parte al prossimo Festival dal 10 al 14 febbraio hanno incontrato la stampa. Molti di loro hanno partecipato a talent, ma nessuno sembra esserne fiero. A parte il giovane rapper romano, Kaligola, gli altri hanno già una storia musicale alle spalle.meta name=”news_keywords” content=”festival di sanremo, nuove propsote, kaligola

Spaesati come Giovanni Caccamo «io faccio quel che dite voi»,  sorridenti come i KuTso «siamo felici di avercela fatta», sinceri come Kaligola «Sanremo lo guardavo, cioè un po’», diretti come Enrico Nigiotti «dopo Amici sono stato trattato come un lebbroso», pragmatici come Serena Brancale «grazie al cielo Simona Ventura mi ha eliminata da X Factor», surreali come Rakele «mi chiamo Carla, ma la vera me è Rakele»,  poetici come Amara «verso Sanremo non c’è giudizio né pregiudizio». Gli otto giovani delle Nuove Proposte che Carlo Conti e la Commissione artistica hanno scelto per il prossimo Festival di Sanremo non hanno nulla di giovane. Onestamente i KuTso, che hanno un curriculum di tre pagine lo ammettono: «Più che nuove proposte ci sentiamo una proposta molto forte». L’unica voce fuori dal coro è il rapper romano Kaligola, 16 anni, e l’ingenuità di chi non ha ancora ben capito dove sta. «Io scrivo le mie canzoni, i miei genitori hanno mandato la richiesta per partecipare a Sanremo, a scuola non l’ho detto a nessuno, faccio il terzo liceo scientifico. Non mi piace dire ‘ste cose». L’anno scorso c’era Rocco Hunt a tenere alto il nome del rap tra i giovani: «Non lo ascolto, cioè, è un bravo ragazzo, un po’ sì lo sento, ma io preferisco il rap americano». Gli altri, tutti navigati artisti, ci vanno piano con i giudizi. Giovanni Caccamo, nato a Modica nel 1990, portato a Sanremo dalla Sugar di Caterina Caselli riesce a svicolare bene. Prima confessa: «Questo è il quarto anno che provo Sanremo giovani». E il fatto che quest’anno abbia la Sugar alle spalle può aver contribuito? «Credo ci sia un momento giusto per tutto – risponde –. Questo può esserlo per me: non è solo una canzone che va a Sanremo, è tutto un album, un intero puzzle che si compone, solo ora dopo tanto è realmente pronto». La collaborazione con la Caselli è arrivata dopo diversi giri. «Ho saltellato un po’ in varie famiglie – aggiunge il siciliano –. Ma il mio sogno è sempre stato quello di far parte dell’etichetta Sugar, così ho chiesto al mio agente di poter fare un provino ed eccomi qui». Prima della Caselli, lo aveva notato Franco Battiato: «Gli ho fatto un vero e proprio stalking sotto casa – confessa Caccamo –. Sono riuscito a lasciargli il mio disco, e me ne sono tornato a casa convinto che non mi avrebbe mai chiamato. Invece il giorno dopo è arrivata la sua telefonata». Anche con Fiorello c’è stata un forte pressing. «Mi sono presentato alle cinque di mattina alla sua edicola – racconta –. Gli ho detto: “Mi chiamo Caccamo e mi manda Battiato”. Prima mi ha chiesto di fargli vedere il numero di telefono, poi mi ha dedicato un’intera puntata».

È andata diversamente al livornese Enrico Nigiotti, una partecipazione ad Amici 9, da cui si è autoescluso per amore di una ragazza. «Dopo Amici sono stato trattato come un appestato – confessa l’artista –. Ho bussato a tante porte per tre anni, ma nessuno mi ha aperto, fino a oggi che mi è stata offerta questa nuova possibilità. Non accade spesso». Anche Serena Brancale, pugliese, ha avuto il suo marchio a fuoco con un talent, X Factor. «Preferisco Sanremo – dice –. Ho provato X Factor, ma fortunatamente la Ventura mi ha eliminato, grazie a lei sono tornata a casa più forte di prima, se non mi avesse eliminato non sarei quel che sono ora». E se  anche Caccamo e Rakele avevano tentato la strada di X Factor, ma senza fortuna, e Chanty era stata scelta per Star Academy, talent scomparso prematuramente per mancanza di audience, Kutszo e Kaligola non ci hanno mai nemmeno pensato: «Non li  seguiamo», giurano.  Amara è rimasta sempre fedele ad Area Sanremo, dove è tornata per quattro volte fin quando non è riuscita a trovare la strada per l’Ariston. E da Sanremo loro, gli otto che forse quest’anno Carlo Conti non farà più esibire a notte fonda, cosa si aspettano? «Di promuovere il disco», confessano quasi tutti. «Di vincere», sorride Chanty.

 

Tiziana Leone

 

(Nelal foto il Teatro Ariston di San Remo)