Pubblicato il 10/12/2014, 10:04 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – MEDIASET, A SORPRESA BALZA IN AVANTI LA PUBBLICITÀ

A novembre la raccolta cresce del 7% Per l’intero anno previsto un calo attorno al 4%. Attese per un ritorno all’utile (45 milioni di euro). In Borsa il titolo fa +2,81%.meta name=”news_keywords” content=”il sole 24 ore, mediaset, publitalia

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 31, di Simone Filippetti.

Mediaset, a sorpresa balza la pubblicità

A novembre la raccolta cresce del 7% Per l’intero anno previsto un calo attorno al 4%. Attese per un ritorno all’utile (45 milioni di euro). In Borsa il titolo fa +2,81%.

La raccolta pubblicitaria di Mediaset a novembre ha segnato una crescita di oltre il 7% rispetto a quella conseguita nel novembre 2013 registrando il primo progresso dell’anno: la società ieri ha spiegato che si tratta di «un risultato molto positivo e un segnale significativo nella direzione dell’auspicata ripresa degli investimenti pubblicitari». La concessionaria Publitalia nel corso di un incontro con i clienti pubblicitari, ieri ha comunicato un’anticipazione sui dati di chiusura: «Il dato di novembre – si legge ancora nella nota diffusa ieri – porterà l’andamento progressivo Mediaset gennaio-novembre intorno al -3,8%, quota a cui è previsto si assesti il risultato finale del 2014. Questi risultati dimostrano che la strategia commerciale Mediaset orientata a privilegiare il valore degli spazi pubblicitari a medio-lungo periodo sta cominciando a produrre gli effetti attesi». Dei risultati ieri ha beneficiato il titolo in Borsa, unico in controtedenza (+2,8%) in una giornata di ribassi. Il regalo di Natale arriva in anticipo in casa Mediaset. A novembre la pubblicità è salita a razzo: +7% la raccolta rispetto all’anno scorso. Un balzo a sorpresa che nessuno si aspettava. Vero è che storicamente gli ultimi due mesi dell’anno, in coincidenza con il Natale e le feste, sono quelli dove si concentra la maggior parte dei ricavi per i gruppi editoriali (specie televisivi). Ma a novembre di dodici mesi fa Mediaset accusava un brutto -3% di inserzioni pubblicitaria. Ecco perché quella comunicata ieri, con un pizzico di enfasi, è una notizia positiva. E siccome la pubblicità è uno dei settori più sensibili al ciclo economico, legato a doppio filo ai consumi, se ne deve dedurre che si intravede la fine della recessione e una ripresa all’orizzonte? Il colosso tv della famiglia Berlusconi ha spiegato che si tratta di «un risultato molto positivo e un segnale significativo nella direzione dell’auspicata ripresa degli investimenti pubblicitari». Ma proprio perché risultato inatteso, è anche presto per dire se una rondine faccia davvero primavera, contrariamente al noto proverbio.

La visibilità rimane bassissima: «È una sorpresa positiva, in un mercato molto incerto» commentava a caldo ieri l’analista di una primaria banca d’affari. Secondo le case d’affari il risultato di ieri non cambia molto le attese per la fine dell’anno. Per gli analisti il 2014 si chiuderà con un calo del 4,5% della pubblicità. Ieri la società ha fornito una stima lievemente migliore: -3,8%. La notizia ha galvanizzato Piazza Affari: nonostante le scosse telluriche provenienti da Atene, con la Borsa della Grecia sprofondata del 12%, Mediaset è partita al galoppo chiudendo con un corposo rialzo (+2,81%) in netta controtendenza (-2,81% Milano) e unico titolo in positivo tra le Blue Chip italiane. I dati della Nielsen relativi al mese di ottobre 2014 «certificano l’inversione di tendenza della raccolta pubblicitaria Mediaset (-5,2%) sia rispetto al mercato totale delle emittenti televisive (-7%) sia nel confronto diretto con il principale competitor (-14,9%, la Rai, ndr)». A sottolinearlo è stata una nota del gruppo in cui si è ulteriormente commentato che si tratta di «un risultato decisamente migliorativo se comparato al mese di settembre (-6,2%) comunicato con l’ultima trimestrale Mediaset». In ogni caso a Cologno Monzese, Fedele Confalonieri e PierSilvio Berlusconi, si apprestano a brindare a un 2014 di consolidamento del bilancio. Dopo la perdita monstre del 2012, per 235 milioni (il primo rosso nella storia dell’azienda), l’anno scorso era stato raggiunto il pareggio (un utile lillipuziano di 8 milioni). E il 2014 dovrebbe segnare una crescita dei profitti a 46 milioni. Rispetto agli anni d’oro, in cui veleggiava oltre il mezzo miliardo, è più una linea di galleggiamento, ma sarebbe anche un segnale che la curva si è invertita e si riparte. Merito di una timidissima ripresa, ma soprattutto del maxi piano di tagli varato da PierSilvio che ha portato oltre 2 miliardi di risparmi.