Pubblicato il 08/12/2014, 12:04 | Scritto da La Redazione

FILIPPO SUGAR: “SIAE SI RINNOVA E DIVENTA 2.0. DOBBIAMO DIFENDERCI DAI COLOSSI TECNOLOGICI: VOGLIONO I NOSTRI CONTENUTI GRATIS”

FILIPPO SUGAR: “SIAE SI RINNOVA E DIVENTA 2.0. DOBBIAMO DIFENDERCI DAI COLOSSI TECNOLOGICI: VOGLIONO I NOSTRI CONTENUTI GRATIS”
Il vicepresidente della Società italiana autori ed editori rilancia l’ente verso il futuro e chiede coesione tra tutti i soggetti, per tutelare meglio il diritto d’autore.meta name=”news_keywords” content=”siae, filippo sugar, adn kronos“ Buone notizie per gli autori e i creativi italiani: la Siae si rinnova. In un’interessante intervista rilasciata ieri all’Adnkronos, Filippo Sugar, vicepresidente Siae, […]

Il vicepresidente della Società italiana autori ed editori rilancia l’ente verso il futuro e chiede coesione tra tutti i soggetti, per tutelare meglio il diritto d’autore.meta name=”news_keywords” content=”siae, filippo sugar, adn kronos

Buone notizie per gli autori e i creativi italiani: la Siae si rinnova. In un’interessante intervista rilasciata ieri all’Adnkronos, Filippo Sugar, vicepresidente Siae, annuncia le novità della gloriosa società degli autori ed editori fondata da Giuseppe Verdi. Gli obiettivi sono quelli di «essere più efficiente, senza mai distogliere gli occhi dall’obiettivo: tutelare la creatività italiana e i diritti degli autori e degli editori. Abbiamo raggiunto importanti successi, ma credetemi, siamo solo all’inizio: stiamo impostando un grande lavoro», dice Sugar, che invita a respingere i pregiudizi che accompagnano i detrattori della Società e ad aver fiducia nel nuovo corso. «Molto spesso la Siae viene additata come un carrozzone vecchio e inutile, ma finalmente possiamo dire che sta cambiando. Il problema è che il lavoro creativo viene ancora percepito come etereo, quasi non fosse un vero lavoro. Però poi tutti ascoltiamo musica, guardiamo film, leggiamo libri. Inoltre, la Siae oggi è tornata in equilibrio economico e si sta rilanciando con una politica di investimenti importanti, per diventare un’eccellenza europea. Una Siae 2.0». Nessuna contrapposizione con Soundreef, la nuova società di collecting che sta sgomitando per occupare spazi: «Secondo me non è corretto ritenerli concorrenziali a Siae. Queste società sono aziende a scopo di lucro, che hanno come interesse il proprio profitto. La Siae ha un’altra missione: difendere il diritto d’autore e il repertorio che fa parte della nostra storia culturale. Siae protegge il patrimonio culturale del nostro Paese, e lo fa in maniera efficiente. Gestisce milioni di brani di migliaia di autori ed editori diversi, licenziandoli a migliaia di utilizzatori diversi (tv, radio, negozi, distributori online, produttori di concerti…). Un lavoro enorme ed estremamente sofisticato. Il tutto gestito da centinaia di lavoratori di grande professionalità, sotto la supervisione degli stessi autori e gli editori e sotto la doppia vigilanza della Presidenza del Consiglio e del Ministero dei Beni Culturali».

Non manca il riferimento ai colossi tecnologici: in questo contesto, spiega Sugar, è più che mai necessario essere uniti in grandi società di gestione collettiva dei diritti d’autore, e non certo divisi in tante piccole società che non avrebbero la forza di tutelare con efficacia i propri autori. Le grandi aziende tecnologiche americane vogliono pagare i contenuti il meno possibile, l’Europa, che non ha aziende tecnologiche, dovrebbe capire che deve difendere il suo settore creativo che è il terzo settore con maggiore occupazione (oltre 7 milioni di lavoratori), non favorendo questi grandi colossi monopolisti come ha invece fatto finora. Bisogna riequilibrare il valore generato dai contenuti nelle piattaforme digitali a favore dei creatori. Se non si farà questo, in Europa avremo più povertà, meno posti di lavoro e perderemo anche la nostra identità culturale».

 

Alfio Rossi

 

(Nela foto il logo della Siae)