Pubblicato il 01/12/2014, 16:03 | Scritto da La Redazione

“QUALUNQUE COSA SUCCEDA” – RAI 1 – LUNEDI 1 E MARTEDì 2 DICEMBRE

“QUALUNQUE COSA SUCCEDA” – RAI 1 – LUNEDI 1 E MARTEDì 2 DICEMBRE
La parabola umana e professionale dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, interpretato da Pierfrancesco Favino, è raccontata nella fiction di Rai 1 in onda in prima serata oggi e domani.meta name=”news_keywords” content=”pierfrancesco favino, giorgio ambrosoli, michele sindona, qualunque cosa succeda“ C’è la parabola dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, nominato nel 1974 commissario liquidatore della banca privata del faccendiere Michele Sindona […]


La parabola umana e professionale dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, interpretato da Pierfrancesco Favino, è raccontata nella fiction di Rai 1 in onda in prima serata oggi e domani.meta name=”news_keywords” content=”pierfrancesco favino, giorgio ambrosoli, michele sindona, qualunque cosa succeda

C’è la parabola dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, nominato nel 1974 commissario liquidatore della banca privata del faccendiere Michele Sindona e assassinato dietro suo mandato con quattro colpi di pistola nel 1979, nella fiction Qualunque cosa succeda (oggi e domani in prima serata su Rai1). Il taglio dato dal regista Alberto Negrin non si propone di dare una versione documentaristica di uno degli episodi più tragici e vergognosi della storia repubblicana, ma lo racconta con i criteri romanzati della verosimiglianza. Ispirata al libro (edito da Sironi) del figlio di Ambrosoli, Umberto, la miniserie punta sull’interpretazione di Pierfrancesco Favino (clicca qui per la videointervista di TVZOOM) che raccoglie l’eredità del collega Fabrizio Bentivoglio, sul grande schermo nel 1995 col film Un eroe borghese di Michele Placido. L’ “‘eroe borghese” di Bentivoglio calcava la mano sui tratti asciutti e sui lunghi silenzi dello schivo avvocato milanese basandosi su una sceneggiatura rigorosa e incalzante, avvalendosi anche delle registrazioni originali delle telefonate di minaccia ad Ambrosoli. Favino sfrutta invece un minutaggio più ampio per amplificare con un pizzico di retorica gli aspetti più emozionali del suo personaggio, come logico aspettarsi da una fiction in onda su una generalista. Le due interpretazioni però convergono su un punto: rappresentare la normalità dell’uomo perbene dinanzi alla sordità delle istituzioni, l’etica del lavoro meneghina a confronto con la triade dell’intrallazzo politica-finanza-mafia. Sindona ha le fattezze di Massimo Popolizio, la moglie di Ambrosoli quelle di Anita Caprioli, il maresciallo Novembre (unico a non aver abbandonato l’avvocato durante i cinque anni di incarico) è interpretato da Andrea Gherpelli. Le indagini sull’impero del banchiere siciliano che si era rifugiato negli USA, i viaggi tra Milano, Roma e New York, il ruolo della Banca d’Italia e di Enrico Cuccia, quello del Vaticano, della politica, senza trascurare la vita privata, il ruolo di padre di famiglia, le lettere alla moglie: la miniserie indugia su alcuni dettagli della vita di Ambrosoli con ritualità enfatica ma efficace e fa servizio pubblico fornendo un quadro esaustivo della vicenda. Che si conclude, nella fiction, con la famosa frase pronunciata da Giulio Andreotti in un’intervista: «Ambrosoli era uno che se l’andava cercando». Così commentata dal produttore Matteo Levi: «Il film è stato scritto tre anni fa, quando Andreotti era ancora vivo, non abbiamo avuto difficoltà a inserire questa scena, tanto meno ricevuto pressioni per non inserirla».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Pierfrancesco Favino nel ruolo di Giorgio Ambrosoli)