Pubblicato il 29/11/2014, 15:01 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: L’EUROPA CROLLA ANCHE NELLA FICTION


«Questa settimana tocca riferire di due luminosi insuccessi, su Raiuno e su Raitre. Su Raiuno il film tv di Alberto Negrin Un mondo nuovo, dedicato a Altiero Spinelli e al manifesto di Ventotene, é stato seguito da 2 milioni 943 mila spettatori, 12,14 di bassissimo share». così la critica tv Alessandra Comazzi su La Stampa.

 

Rassegna Stampa: La Stampa, pagina 30, di Alessandra Comazzi

 

TV & TV DI ALESSANDRA COMAZZI

L’Europa crolla anche nella fiction

 

I telespettatori sono forti. Distratti e attenti nello stesso tempo. Ossimoro? Solo in apparenza. Le loro indicazioni vanno sempre tenute in conto, non tanto per decidere che fare di un programma, quanto per capire come la pensano le persone vere. Se li si sapessero ascoltare, molte cose racconterebbero gli ascolti, pur nella freddezza dei numeri. Anzi, proprio grazie a quella. Questa settimana tocca riferire di due luminosi insuccessi, su Raiuno e su Raitre. Su Raiuno il film tv di Alberto Negrin Un mondo nuovo, dedicato a Altiero Spinelli e al manifesto di Ventotene, é stato seguito da 2 milioni 943 mila spettatori, 12,14 di bassissimo share. Nessun luogo comune ha tenuto: l’abitudine a seguire lo sceneggiato di Raiuno, le biografie che comunque i loro fan li l’hanno sempre, la vecchia tecnica del flashback, niente. Questo basso ascolto, e dunque gradimento, dà due indicazioni, molto chiare. Una, tecnica: quando gli spettatori si imbattono in uno sceneggiato, ancorché sull’ammiraglia Rai, girato così all’antica, fremono. L’altra, di contenuti. Appena ascoltano il tema, dichiarato fin dalla prima inquadratura, e cioè «il sogno di un’Europa libera e unita», decidono di por mano al telecomando. Il messaggio che l’Europa é una cosa positiva, neanche attraverso la fiction passa. Non é bello, ma bisogna tenerne conto. Su Raitre è arrivato la settimana scorsa, non si conoscono ancora gli ascolti di ieri, Questioni di famiglia, condotto da Marida Lombardo Pijola, giornalista, scrittrice e debuttante in tv. Programma vecchio, montato male, che ricordava Amori criminali ma pure C’eravamo tanto amati: 546 mila spettatori, 2,1 di share. Scappati tutti. Ma certo non é colpa della conduttrice, sbattuta così in prima serata: non si fa. Una delle regole della tv l’abitudine. Il pubblico, sempre lui, si può abituare a tutto: ma bisogna dargliene la possibilità. Se vuoi rinnovare il parco conduttori, non gli puoi tenderesti trappoloni, li devi accudire, far conoscere, agevolarli in seconda serata. E poi c’è Ilaria Cucchi a far l’inviata. Il direttore Vianello risponde scandalizzato a chi lo accusa di averla messa lì per aumentare lo share. Non sarà così. Sta di fatto che la reazione a quella presenza non giustificata é stata di profondo fastidio, e davvero non era difficile prevederlo. Poi il programma aveva la sua buona «mission», si è schierato, a esempio, per il riconosci mento delle nozze gay. Ma le strade dell’inferno, è noto, sono lastricate di buone intenzioni.