Pubblicato il 18/11/2014, 14:03 | Scritto da La Redazione

ROBERT DE NIRO, TRA LACRIME E VECCHIE FOTO, RACCONTA IL PADRE-PITTORE IN UN DOCUMENTARIO PER SKY ARTE

A Roma per presentare “Remembering the artist Robert De Niro, Sr”, il film documentario in onda su Sky Arte il 28 dicembre De Niro jr. ricorda tra vecchie foto, diari, immagini la vita del padre, poeta, pittore e sculture nella difficile New York degli anni ’50. TVZOOM c’era e questa è la cronaca dell’incontro.meta name=”news_keywords” content=”robert de niro, sky arte, remembering the artist robert de niro sr

Non ride quasi mai. Si limita a sorridere, se proprio deve. Risponde con poche parole. È schivo. Riservato. Gentile. Disponibile. Robert De Niro, il premio Oscar, l’attore, l’artista, il talento, è così. Non solo di fronte alla stampa, convocata al Museo Maxxi di Roma per la presentazione del film documentario dedicato al padre, pittore, poeta e scultore morto nel 1993, Remembering the artist Robert De Niro, Sr di Perri Peltz e Geeta Gandbhir, in onda il 28 dicembre in prima serata su Sky Arte HD. Anche alla serata organizzata per lui dall’ambasciatore americano nella sua elegante residenza romana De Niro mantiene il suo aplomb, firma un paio di autografi, saluta l’amico Ben Stiller, anche lui a Roma in cerca di location per il suo Zoolander 2, non si lascia attrarre né dalla pizza, né dai biscotti al burro di arachidi, cena in perfetto stile italo-americano che il padrone di casa ha fatto preparare per l’occasione. Come abbia fatto a sopravvivere nel fantastico mondo di Hollywood appare un mistero. «Forse in questo sono molto simile a mio padre», confessa. È proprio alla figura del padre, Robert De Niro sr., che il premio Oscar ha voluto dedicare questo film-documentario in cui alle immagini e foto “private”, prese in prestito dall’archivio di famiglia, si sovrappongono le parole dello stesso De Niro sr., tratte dai suoi diari. Pagine e pagine in cui l’uomo racconta la sua omosessualità mai dichiarata, la sofferenza per un successo mai arrivato, la depressione per una vita mai vissuta fino in fondo. Un racconto privato in cui Robert De Niro jr. confessa, commosso, in lacrime, i rimorsi di un figlio che non ha saputo stare vicino al padre una volta scoperta la malattia che lo avrebbe portato alla morte nel giorno del suo 71esimo compleanno. «Ho voluto questo documentario su di lui perché da figlio sentivo un debito nei suoi confronti – ammette l’attore che, dopo Il lato positivo tornerà a essere diretto da David O. Russell e a recitare con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, in Joy – Si può essere artisti bravi, anche fantastici come lo era lui, ma questo non ti porta necessariamente il giusto riconoscimento. Mio padre in parte lo ha ottenuto, ma non quanto meritasse. Volevo che i miei figli e i miei nipoti potessero conoscere quello che ha fatto il loro nonno e bisnonno».

Schivi e riservati entrambi, padre e figlio De Niro non si sono mai parlati molto, meno che mai dell’omosessualità del padre. «Era un’altra epoca – sottolinea l’artista – Mio padre non mi ha mai detto nulla, l’ho capito da adulto, quando mia madre mi ha cominciato a fare qualche riferimento». Virginia Admiral, poetessa e pittrice, separata dal marito un paio d’anni dalla nascita di Robert Jr, madre premurosa, capace di lasciare l’arte per amore della famiglia. «Ho avuto due genitori che quando ho detto che avrei fatto l’attore non mi hanno ostacolato – commenta De Niro – Di certo non avrebbero preferito che facessi l’assicuratore. Sono stato influenzato dal fatto che fossero entrambi artisti: mio padre era molto fiero di me e del mio successo, ma non abbiamo mai parlato del mio lavoro, né del suo». Con l’avanzare degli anni, però, arriva anche il momento della riflessione. «Quando sono diventato più anziano mi sono avvicinato alla sua arte – conclude – Ho sempre avuto dipinti suoi in casa, ora li espongo dove posso, nei miei ristoranti o negli alberghi, per far conoscere la su arte a chiunque».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Robert De Niro)