Pubblicato il 09/11/2014, 14:01 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – ALDO GRASSO: «L’”EFFETTO OCA” CHE RILANCIA LE QUOTAZIONI DELLE INCHIESTE IN TV»

Le oche in questione sono quelle spennate per confezionare piumini e diventate protagoniste dell’inchiesta che «Report» ha dedicato ai fatti e misfatti dell’industria dell’abbigliamento di lusso. Ebbene, le oche di «Report» sono valse al programma il record per questa e la scorsa stagione: 3.140.000 spettatori medi, con una share del 13,4%.

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 55, di Aldo Grasso in collaborazione con Massimo Scaglioni

LA TELEVISIONE IN NUMERI

L’«effetto oca» che rilancia le quotazioni delle inchieste in tv

C’ è stato ed è stato piuttosto eclatante l’«effetto oca». Chiameremo così, d’ora in avanti, l’attitudine di un programma televisivo a catalizzare ascolti e visibilità cavalcando, un tema d’immediato impatto emotivo (caffè, pizza…). Le oche in questione sono quelle spennate per confezionare piumini e diventate protagoniste dell’inchiesta che «Report» ha dedicato ai fatti e misfatti dell’industria dell’abbigliamento di lusso. Ebbene, le oche di «Report» sono valse al programma il record per questa e la scorsa stagione: 3.140.000 spettatori medi, con una share del 13,4%. Si tratta di un ascolto superiore di due punti e mezzo rispetto alla media, oltre seicentomila spettatori in più. Questi dati non comprendono, ovviamente, tutti coloro che hanno visto interamente o in parte la  puntata nei giorni successivi, grazie al sito del programma e a Rai.tv: un numero consistente, se si considera che l’inchiesta di Stefania Rimini è diventata rapidamente un «contenuto virale», «spalmabile» dagli stessi spettatori grazie ai social media. Non è un caso che, la scorsa settimana, «Report» sia balzato al terzo posto nella classifica dei programmi più twittati di Nielsen Italia, preceduto soltanto da «X Factor» e «Pechino Express» (due programmi di intrattenimento). Piume e cinguettii raccolti fra un pubblico giovane e giovane-adulto (quarantenni col miglior share, al 16%), educato (laureati addirittura al 27%), più femminile (1596) che maschile. Triplice morale della favola: con il talk politico in ribasso (Michele Santoro, Massimo Giannini, Giovanni Floris…) risalgono le quotazioni dell’inchiesta; tv e social network, «convergendo», si rinforzano a vicenda; la miscela che ne esce all’incrocio  fra vecchi e nuovi media, fra televisione e intemet può rivelarsi micidiale per chi finisce sul banco degli imputati.