Pubblicato il 18/10/2014, 10:02 | Scritto da La Redazione

CLIVE OWEN: “IN ‘THE KNICK’ INTERPRETO UN MEDICO COCAINOMANE, MA GENIALE. PERCHÉ IN TV SI PUÒ OSARE DI PIÙ CHE AL CINEMA”

CLIVE OWEN: “IN ‘THE KNICK’ INTERPRETO UN MEDICO COCAINOMANE, MA GENIALE. PERCHÉ IN TV SI PUÒ OSARE DI PIÙ CHE AL CINEMA”
L’attore inglese ha presentato al Festival del cinema di Roma la serie “The Knick”, diretta da Steven Soderbergh, in onda su Sky Atlantic dall’11 novembre. In un incontro con TVZOOM Wilson ha spiegato cosa l’ha spinto a interpretare questo personaggio, non proprio un esempio di virtù.meta name=”news_keywords” content=”clive owen, the knick, steven soderbergh, festival roma, […]

L’attore inglese ha presentato al Festival del cinema di Roma la serie “The Knick”, diretta da Steven Soderbergh, in onda su Sky Atlantic dall’11 novembre. In un incontro con TVZOOM Wilson ha spiegato cosa l’ha spinto a interpretare questo personaggio, non proprio un esempio di virtù.meta name=”news_keywords” content=”clive owen, the knick, steven soderbergh, festival roma, sky atlantic

In The Knick Clive Owen, Golden Globe per Closer è il chirurgo John Thackery, pioniere di nuovi metodi della chirurgia in una New York di inizio secolo dove vivere era solo una questione di fortuna. Crudele, razzista, misogino, il Dottor House del secolo scorso si lascia detestare, purché nessuno tocchi la sua ossessione per la ricerca, realizzata compulsivamente grazie anche all’uso incondizionato della cocaina e dell’oppio. Scusi, Owen, ma come si fa a difendere un medico così? Sorride l’attore, accento inglese e piglio americano. «Non sono qui per difendere nessuno, io interpreto un uomo, detestabile, drogato, rude e razzista ma comunque geniale, capace di scoperte utili per la medicina moderna». Nemmeno Hugh Laurie amava il suo spigoloso Dottor House, così come Dempsey ha cercato più volte di liberarsi del fantasma di Derek Sheperd, senza mai riuscirci. «Quando Steven mi ha proposto di interpretare dieci ore di telefilm ero molto dubbioso – ammette l’attore – Ma appena finito di leggere la sceneggiatura sapevo che non avrei mai potuto fare a meno di interpretare questo chirurgo. Non ho mai amato ripetermi, ma con questo medico non corro il rischio». A gennaio infatti tornerà sul set per la seconda serie, altre dieci puntate che promette «piene di sorprese». Owen presenta il suo The Knick al Festival del cinema di Roma: qui la televisione è guardata con distacco, diffidenza e anche con un certo disgusto. Ma a Hollywood in tanti hanno cominciato ad accorgersi che il cinema del futuro sono le serie televisive, così anche l’attore che candidamente confessa «di non guardare i telefilm perché troppo impegnativo», si ritrova subito dopo a chiarire che tra cinema e tv non v’è differenza «perché quando recito non importa il mezzo, la mia preparazione è sempre la stessa. E poi con questo mezzo hai più tempo per approfondire i tuoi personaggi, puoi assumere anche più rischi che al cinema».

Nel telefilm il sangue scorre a litri, le telecamere di Soderbergh indugiano spesso su tagli cesarei finiti male, come su cuciture di punti messi a freddo, senza l’aiuto dell’anestesia di cui nel 1900 non c’era neppure l’ombra. «Si usava la droga, la cocaina, erano convinti che fosse un’ottima medicina – aggiunge Owen – Molti medici ne facevano uso e ne sono poi diventati dipendenti. Allora c’era chiaramente una percezione diversa dell’uso di sostanze stupefacenti. New York era un posto pericoloso, così come lo era la medicina». Nessun effetto nostalgia in questa serie girata in costume, diversa dagli altri medical drama «proprio perché ambientata in un’epoca lontana, ma estremamente attuale», garantisce Owen che per girare questa serie ha passato notti insonni. «A volte giravamo tredici pagine di copione in un solo giorno, avevo di fronte a me una lavagna su cui avevo scritto le diverse scene, dovevo calarmi nel personaggio che a volte era di una tranquillità disarmante, altre era in preda agli effetti della droga. Quando finivo di girare ero davvero sfinito». Dopo True detective, Sky trasmette dunque un’altra serie capace di scardinare il vecchio modo di fare tv. «The Knick è il tipo di serie che vogliamo sui nostri canali – sottolinea Andrea Scrosati Executive Vice President Programming di Sky Italia – Noi mandiamo in onda tutto ciò che ha in sé elementi di forte sperimentazione».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Clive Owen)