Pubblicato il 29/09/2014, 10:04 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – DISCOVERY: LA SFIDA DI JOHN IL SOLITARIO. COSÌ MALONE SI FA LARGO TRA I BIG

Spietato affarista, ha iniziato la sua carriera nei mitici laboratori Bell della At&t. Il «cowboy» è tornato in sella e sta conquistando spazi anche nel Vecchio continente. Il suo risiko ha messo in allarme i concorrenti che si sono rivolti alla Commissione Ue.meta name=”news_keywords” content=”john malone, discovery, corriere economia

Rassegna stampa: CorrierEconomia, pagina 3, di Maria Teresa Cometto.

Discovery: La sfida di John il solitario. Così Malone si fa largo tra i big

Spietato affarista, ha iniziato la sua carriera nei mitici laboratori Bell della At&t. Il «cowboy» è tornato in sella e sta conquistando spazi anche nel Vecchio continente. Il suo risiko ha messo in allarme i concorrenti che si sono rivolti alla Commissione Ue.

Il cowboy John Malone è tornato in sella e sta cavalcando una nuova ondata di acquisizioni in Europa. Nel suo mirino sono reti tv e produttori di contenuti televisivi: prede strategiche per fronteggiare giganti high-tech come Google e Netflix, i nuovi concorrenti nella corsa a conquistare utenti e fatturato pubblicitario. Malone ha 73 anni, ma il suo spirito da pioniere del Far West è ancora fresco e, aiutato dai suoi due fidi luogotenenti Mike Fries e David Zaslav, sta guidando l’espansione del suo impero nel Vecchio continente con la stessa grinta usata per affermarsi in America. L’ultimo colpo messo a segno e ufficializzato la scorsa settimana è stato l’acquisto per 930 milioni di dollari di All3Media, società britannica produttrice di programmi tv. L’operazione è stata realizzata insieme dai due bracci operativi dell’impero di Malone, Liberty global e Discovery Communications, il primo guidato da Fries e il secondo da Zaslav. Pochi mesi prima Liberty global aveva comprato per 800 milioni di dollari una quota del 6,4% del primo canale tv commerciale britannico, Itv group, famoso per la serie Downton Abbev; mentre in Olanda sta aspettando l’approvazione per l’acquisto del primo operatore di tv via cavo, Ziggo, dopo aver già conquistato il numero due, Upc Nederland. Intanto, Discovery Communications starebbe per comprare il gruppo televisivo olandese Sbs Broadcasting, secondo il giornale De Telegraaf, dopo aver preso il controllo dello scandinavo Sbs Nordic, di Eurosport International e di Switchover Media. Quest’ultimo era un gruppo italiano di canali terrestri digitali, ora integrato nell’offerta di programmi Discovery in Italia: Discovery channel, Animal planet, Discovery travel living, Discovery science e Discovery world. La grande corsa La foga della campagna acquisti di Malone è tale che l’associazione europea delle reti tv (European Broadcasting Union, Ebu) ha scritto alla Commissione europea lanciando l’allarme sui pericoli della concentrazione in atto. E da Londra l’economista Will Hutton ha fatto appello ai politici britannici per fermare Malone ovvero «uno dei più spietati affaristi americani», che secondo lui minaccia la creatività dell’industria televisiva made in Gran Bretagna. La fama di spietato affarista Malone se l’era fatta costruendo in 25 anni dal 1973 al ’98 un  impero della tv via cavo, Tci: partito da una piccola azienda di Denver, Colorado, era cresciuto con una raffica di acquisizioni realizzate con complessi stratagemmi finanziari e fiscali.

Il soprannome cable cowboy se l’era guadagnato così, con una spregiudicatezza da Far West. La carriera però l’aveva cominciata sulla costa Est. Malone infatti nato in Connecticut, a Milford, da una insegnante e da un ingegnere della General Electric. Fin da piccolo aveva mostrato uno spiccato spirito imprenditoriale e un talento per la tecnologia: a dieci anni comprava radio rotte, le aggiustava e le rivendeva agli amici. A scuola è stato uno studente brillante: il college l’ha fatto a Yale laureandosi in Ingegneria elettrica ed Economia, poi ha preso un master in Gestione industriale e un dottorato in Ricerca operativa alla Johns Hopkins University. A soli 22 anni è entrato nei laboratori Bell dell’At&T nel New Jersey, dove ha lavorato sul progetto di un video telefono, un prodotto troppo avanti rispetto ai tempi e quindi rimasto sulla carta È nel ’72 che Malone si è spostato a Ovest, in Colorado, iniziando la sua avventura con Tele-communications inc. (TCI). Nella sua galoppata alla conquista del mercato della tv via cavo, ha avuto come rivale la Time Warner di Ted Turner e i due si sono trovati a competere anche nell’acquisto di pascoli e foreste. L’ha spuntata Malone, che nel 2011 ha superato Turner come il più grande proprietario terriero privato negli Usa: possiede 8.500 chilometri quadrati di terreni in Maine, Maryland, New Mexico, Colorado e Wyoming, e due anni fa ha comprato anche un castello neogotico in Irlanda, il Paese d’origine della sua famiglia.

Ricche vendite Libertario e conservatore, Malone ha investito in questo modo una parte della sua fortuna valutata 7,6 miliardi di dollari da Forbes come difesa contro il rischio di una iperinflazione causata dal governo e dalla banca centrale, istituzioni in cui non ha fiducia. Dopo aver venduto Tci per 59 miliardi di dollari nel ’98 ad At&T Malone ha continuato a essere attivo sia nel mondo delle comunicazioni come fornitore di accesso via cavo a tv, Internet e telefono sia in quello dei contenuti, come padrone di canali tv e case di produzione. La sua holding americana è Liberty media, mentre l’espansione internazionale è affidata a Liberty global e a Discovery Communications. Il consolidamento è indispensabile nell’attuale industria dei media, globale e digitale ha spiegato Malone in una recente intervista al Wall Street Journal. I consumatori vogliono un menù completo di servizi e bisogna avere grandi economie di scala per competere con giganti come Google. «È la legge del capitalismo, mangia o sei mangiato» ha aggiunto Malone. ll suo appetito sembra non avere limiti.