Pubblicato il 17/09/2014, 09:05 | Scritto da La Redazione

GIANNINI VINCE CON IL CHIACCHIERICCIO, FLORIS PERDE REPLICANDO SE STESSO

La sfida tra “Ballarò” e “DiMartedì” analizzata nei contenuti e negli ascolti, anche passati. Forse l’ex vicedirettore di “Repubblica” ha salvato il direttore di Rai 3, Andrea Vianello.meta name=”news_keywords” content=”ballarò, massimo giannini, giovanni floris, dimartedì

Il pop contro il rigore giornalistico. Il vecchio come novità contro la replica di un modello. A favore di Renzi contro il nemico Renzi. Sono più o meno questi i temi della sfida televisiva tra Ballarò di Massimo Giannini su Rai 3 e DiMartedì di Giovanni Floris su La7. Ha stravinto il primo (11,76% con 2,5 milioni), ha straperso il secondo (3,47% con 754mila spettatori). Giannini ha aperto ringraziando il suo amico predecessore, «senza di lui Ballarò non sarebbe il programma che è», e poi la Rai. A seguire un editoriale sulla verità giornalistica, senza poi sparare subito l’esclusiva di Roberto Benigni, ma un servizio. Dall’altra parte Giovanni Floris è partito un po’ dopo, in uno studio meno colorato del solito (si nota la regia di Forzano), ma con lo stesso concetto: il corridoio dove camminare durante la trasmissione con ai lati gli ospiti. Su Rai 3 parte Benigni, non molto incisivo, ma sicuramente meglio di Maurizio Crozza. Probabilmente ha giocato l’effetto novità, ma il comico genovese è apparso meno brillante del solito, a parte le battute sull’amico Floris: «Giova, hai fatto bene a fare un talk show su La7, ne sentivamo il bisogno». La prima ora di Ballarò, tra Benigni e Prodi, passa con qualche sbadiglio, ma poi inizia il talk show con ospiti Graziano Delrio, Ferruccio De Bortoli, Renato Brunetta, Maurizio Landini, Antonella Nonino e Mariana Mazzuccato e in menù i sondaggi di Alessandra Ghisleri. Giannini, che aveva annunciato poco chiacchiericcio, in realtà vince sul concorrente proprio grazie alle invettive di Landini e Brunetta, che animano il programma. Floris, invece, aveva i sondaggi di Nando Pagnoncelli e in studio Stefania Giannini, Corrado Passera, Debora Serracchiani, Paolo Mieli, Manuela Repetti, Luigi Abete e Guido Martinetti, ma i servizi sono apparsi ben più incisivi del dibattito.

Alcuni dati per capire meglio la sfida e i risultati: Ballarò aveva chiuso la stagione passata, condotta da Giovanni Floris, il 18 giugno, portando a casa il 9,06% e 2,2 milioni di spettatori, avendo in controprogrammazione la partita dei Mondiali Brasile-Messico su Rai 1. Il 25 maggio, invece, con Massimo Giannini in studio come ospite, Floris aveva registrato in Auditel il 13,43% di share media con 3,5 milioni di contatti. Un altro dato interessante, per vedere come ieri il nuovo conduttore di Ballarò abbia mantenuto i dati del programma, è quello che riguarda il debutto di un anno fa: il 10 settembre Floris aveva fatto il 13,56% con 3 milioni di spettatori, con un’altra partita su Rai 1, Italia-Repubblica Ceca. Dal canto suo DiMartedì su La7 ieri sera ha fatto più ascolti di Linea Gialla con Salvo Sottile, che aveva debuttato il 18 settembre dell’anno scorso sulla rete di Cairo con il 2,35% di share media, ma ha fatto peggio di Piazzapulita di Corrado Formigli, che lunedì su La7 aveva fatto il 4,59%. Davvero poca cosa. Insomma, Auditel alla mano (compresi quelli di Diciannoveequaranta), sembra proprio che né Cairo né Floris abbiano fatto un grande affare, vedremo nelle prossime settimane. Mentre forse Giannini è riuscito nell’impresa di salvare il direttore di Rai 3, Andrea Vianello.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto, da sinistra, Massimo Giannini e Giovanni Floris)