Pubblicato il 09/09/2014, 16:01 | Scritto da La Redazione

SIMONA VENTURA: “LE MISS VI STUPIRANNO PER LA LORO MODERNITÀ. LA SEREDOVA? HA FATTO UNA SCELTA DI GRANDE DIGNITÀ”

SIMONA VENTURA: “LE MISS VI STUPIRANNO PER LA LORO MODERNITÀ. LA SEREDOVA? HA FATTO UNA SCELTA DI GRANDE DIGNITÀ”
La Ventura ai blocchi di partenza per la 75esima edizione di Miss Italia, la finale domenica in prima serata su LA7. Intervistata da TVZOOM, ha raccontato le novità della gara, spiegato le scelte professionali che la riguardano, non trascurando qualche battuta sul rapporto tra tv e società.meta name=”news_keywords” content=”simona ventura, la7, urbano cairo, alena seredova, […]

La Ventura ai blocchi di partenza per la 75esima edizione di Miss Italia, la finale domenica in prima serata su LA7. Intervistata da TVZOOM, ha raccontato le novità della gara, spiegato le scelte professionali che la riguardano, non trascurando qualche battuta sul rapporto tra tv e società.meta name=”news_keywords” content=”simona ventura, la7, urbano cairo, alena seredova, miss italia”

Si sente “La tigre di una volta”, Simona Ventura. Ed è pronta a ruggire, inaugurando il ritorno su una generalista con la 75esima edizione di Miss Italia. La prima serata, targata Magnolia, è prevista domenica alle 21.10 su LA7 in diretta da Jesolo.

Urbano Cairo ha scommesso sul 10% di share.
«Il Presidente, il mio Presidente, essendo tifosa del Toro, ha messo del peperoncino all’evento. La cosa è stimolante. Sono fiduciosa. Domenica è una giornata difficile, la controprogrammazione è intensa. Cercheremo di non deludere le aspettative. Sarà come giocare una finale di Champions».
Miss Italia segna il suo ritorno alla tv generalista.
«Per alcuni, era come se fossi morta! In realtà, sono reduce da un’esperienza diversa, formativa, sulla tv satellitare. Mi è servita, mi ha fornito spunti. Nella mia carriera, ho sempre seguito il mio istinto. L’esperienza a X Factor nelle vesti di giudice era conclusa, avevo voglia di novità. Da qui la scelta di lavorare anche su reti diverse».
La proposta per Miss Italia, quando è arrivata?
«Ho trascorso mesi rischiosi, non era scontato che venissi accettata dopo così tanto tempo. Sono stata contattata da Magnolia e ho accettato la proposta di buon grado. Era proprio la novità che aspettavo. Beninteso, a Sky tornerò. A maggio mi aspetta un progetto completamente nuovo».
Completamente nuovo?
«Per ora non dico di più».
A maggio. Nel frattempo, coltiva altri progetti top secret?
«Vedremo…».
Parliamo di Miss Italia, allora.
«Cerchiamo la miss Italia 2.0. Una ragazza smart, al passo con i tempi, in cui le ragazze contemporanee possano riconoscersi. Non verrà premiato solo l’aspetto. Cerchiamo ragazze con delle storie da raccontare, con una personalità e un modo peculiare di esprimerla».
Tanto vissuto personale, tra le 24 finaliste. Anche quella di una ragazza che ha subìto un episodio di violenza.
«Una ragazza bellissima. Elegante, quasi austera. È approdata alla finale al di là della storia portata in dote. Vi colpirà a tutto tondo».
Altri tratti distintivi di qualche finalista?
«Un’aspirante miss Eco, di origini bergamasche. Alle selezioni le abbiamo fatto qualche domanda sull’Expo e l’ecologia per saggiare la sua competenza e ci ha sbalorditi: era preparatissima. Poi, penso alla storia di una ragazza fidanzata con un islamico. Il fidanzato non si è opposto alla sua partecipazione al concorso».
Non spicca un po’ la retorica del volemose bene 2.0, in cui si cerca un legame con la società attraverso racconti che facciano sensazione?
«Al contrario. Nessuna retorica, ma tanta attenzione verso la rappresentazione realistica della ragazza contemporanea al cospetto di una società che, rispetto a quando partecipai io stessa al concorso, è oggettivamente cambiata. Miss Italia è da sempre un termometro della trasformazione di questo Paese. Sa percepirne e raccontarne i cambiamenti».
Anche i canoni estetici 2.0 sono cambiati. Con diverse polemiche sull’eccessiva spigolosità dei modelli proposti.
«Tra le categorie inserite, ci saranno infatti le curvy. Ragazze belle, felicissime delle loro forme. Un nuovo trend che si sta imponendo con successo».
In conferenza ha detto che ciascuna ragazza conserverà il proprio accento di provenienza.
«Trovo sia un valore aggiunto. Un’espressione peculiare del territorio».
Cambierà anche il meccanismo di voto dei giudici.
«Abbiamo inserito il voto disgiunto uomo/donna. Questo per tener conto della differenza dei punti di vista. Per esempio, per una donna l’ideale di bellezza femminile può essere Gwyneth Paltrow. Per un uomo, Belen Rodriguez. Tenendo conto di opinioni diverse, ci sarà la possibilità di assistere a interessanti ripescaggi o capovolgimenti di fronte».
Tra i giurati, spicca la figura di Alena Seredova, con i suoi recenti trascorsi personali. Anche lei ha una storia da raccontare.
«Alena è una donna intelligentissima e di grande dignità. La scelta di anteporre l’interesse dei figli a tutto il resto lo dimostra e, essendo sua amica, sono molto felice di vederla tra i giurati».
Emis Killa, Marco Belinelli, Sandro Mayer, Alessandro Preziosi. Ecco gli altri giurati.
«Emis Killa sarà una sorpresa interessante. Di Belinelli, che dire? Un italiano che ha vinto nell’NBA! Se avessimo scommesso su una cosa del genere dieci anni fa, nessun appassionato di basket ci avrebbe mai creduto. Alessandro Preziosi è un grande amico. E poi, Sandro Mayer, il direttore dei direttori».
Mi viene in mente una cosa. LA7 è sorta sulle ceneri della vecchia Telemontecarlo.
«Ho tantissimi ricordi di Telemontecarlo. Lì ho iniziato seguendo lo sport, che rimane un mio grande pallino».
A proposito di donne e di sport. Ha seguito la polemica tra Paola Ferrari e Sabrina Gandolfi intorno a La Domenica Sportiva?
«Sono amica di Paola. Fermo restando che un direttore di rete può e deve compiere le scelte che ritiene opportune, a me piace il calcio raccontato sotto forma di entertainment. Dunque ho un po’ di nostalgia dei siparietti di Paola con Gene Gnocchi».
A proposito invece di bellezza e società. Pensa che nella scelta delle attuali ministre, la bellezza abbia pesato?
«Di certo, quando si parla di loro nei servizi di costume e si commentano gli abiti indossati, il fatto di avere un bell’aspetto è determinante, è indubbio. Ma quel che conta, oltre all’estetica, è la bravura. Queste ministre, prima che belle, per me sono brave».

Gabriele Gambini

(Nella foto Simona Ventura e Patrizia Mirigliani)