Pubblicato il 03/09/2014, 16:04 | Scritto da La Redazione

MARGHERITA VICARIO: “ISTINTIVA E CORAGGIOSA, VI PRESENTO LA MIA NINA SCARAMOZZINO NE ‘I CESARONI'”

MARGHERITA VICARIO: “ISTINTIVA E CORAGGIOSA, VI PRESENTO LA MIA NINA SCARAMOZZINO NE ‘I CESARONI'”
La sesta stagione de “I Cesaroni” debutta stasera su Canale 5. TVZOOM ha incontrato una delle new entry, che nella fiction interpreta la parte della figlia segreta di Giulio (Claudio Amendola), destinata a destabilizzare la quotidianità della famiglia più popolare della Garbatella.meta name=”news_keywords” content=”<margherita vicario, nina scaramozzino, i cesaroni>” Domanda da un milione di dollari: […]

La sesta stagione de “I Cesaroni” debutta stasera su Canale 5. TVZOOM ha incontrato una delle new entry, che nella fiction interpreta la parte della figlia segreta di Giulio (Claudio Amendola), destinata a destabilizzare la quotidianità della famiglia più popolare della Garbatella.meta name=”news_keywords” content=”<margherita vicario, nina scaramozzino, i cesaroni>”

Domanda da un milione di dollari: chi sa che cosa sono le “grezze”? (Si astengano i lettori romani, per loro sarebbe troppo facile). In romanesco, sono le figuracce, spesso scaturite da un eccesso di entusiasmo nel tradurre i pensieri in parole o atti.
Se volete un esempio pratico, guardate stasera su Canale 5 il debutto della sesta stagione de I Cesaroni. E seguite con attenzione le vicende di una new entry, Nina Scaramozzino, interpretata da Margherita Vicario, che con la famiglia più famosa della Garbatella condivide segreti scottanti. Nina è uno dei personaggi attorno ai quali la fiction di Canale 5, prodotta da Publispei, riporta il concetto di famiglia allargata al centro del racconto, declinandola secondo crismi vicini all’attualità stringente. È la figlia maggiore di Sofia (Christiane Filangieri). Spontanea. Esuberante. Coraggiosa. Senza peli sulla lingua. Soprattutto, figlia segreta di Giulio (Claudio Amendola), che con Sofia ha condiviso un amore di gioventù.

Margherita Vicario. Classe 1988. Attrice, musicista, interpreta la parte di Nina Scaramozzino nella nuova stagione della serie. Il suo arrivo è destinato a scombussolare la quotidianità di casa Cesaroni. Ci presenti il suo personaggio.
«Nina arriva da Mantova, è la figlia maggiore di Sofia. È innamorata di Federico, un suo professore. La sua presenza scombussola la quotidianità di casa Cesaroni per via dei segreti che la riguardano, di cui lei stessa è testimone inconsapevole. È orfana di quello che crede sia il suo padre biologico e non sa di essere figlia di Giulio. Proprio Giulio, nei suoi confronti, è estremamente attento e protettivo.Questo suo atteggiamento, sulle prime, la urta un po’».
La scheda di presentazione descrive Nina come “solare, buffa, confusa”. Si è divertita nell’immedesimarsi in lei?
«Di Nina mi diverte tantissimo il suo spirito impulsivo. È una specialista di quelle che a Roma vengono definite “grezze”, ovvero le brutte figure frutto dell’impulsività. La sua personalità esuberante la porta a pensare mille cose e a farne 999, non curandosi delle conseguenze. Ciò condurrà a situazioni brillanti, in cui cercherà di salvarsi dalle figuracce rimediate. Attorno a lei sono state imbastite concatenazioni sentimentali avvincenti».
Domanda classica. Che cosa le appartiene di Nina? Anche lei cavalca la vita seguendo l’istinto?
«Di Nina condivido il buonumore, la capacità di affrontare la vita col sorriso sulle labbra. Ma io non mi considero un tipo istintivo. Anzi, nelle scelte che mi riguardano, tendo a essere molto razionale».
Un personaggio così brillante, per funzionare a dovere, deve confrontarsi con i meccanismi della serie e saper interagire con un cast prestigioso e collaudato. 
«L’esperienza è stata formativa. Mi ha arricchita. Nel corso delle puntate, mi vedrete interagire spesso con Claudio Amendola. Sono soddisfatta di come i meccanismi abbiano funzionato. Con lui sono riuscita a rendere al meglio sia nelle parti più divertenti, sia in quelle più coinvolgenti, legate all’aspetto emotivo dei personaggi».
A proposito di brillantezza. Mi racconti qualche aneddoto dal set.
«Micol Oliveri e io abbiamo girato una scena in cui dovevamo fare la parte delle ubriache. Il regista ci ha lasciato carta bianca. Ha detto: “Ecco, questa è l’occasione per dire e fare quel che volete” (ride, nda)».
Lei era una fan della serie?
«Soprattutto nel periodo del liceo, durante la prima e la seconda stagione, non mi perdevo una puntata».
Una critica mossa alla quinta stagione della fiction, riguardava una certa stanchezza narrativa ravvisata da alcuni. C’è chi dice che questa stagione ritroverà lo slancio degli esordi.
«Questa stagione riporta il concetto di famiglia allargata al centro dell’attenzione, seguendo criteri di maggior verosimiglianza rispetto al passato. Ci sono intrecci amorosi articolati, c’è la descrizione degli aspetti difficoltosi della convivenza parentale, c’è lo specchio di una realtà quotidiana in cui molti non faticheranno a riconoscersi».
Tra le new entry, anche il personaggio di Annibale, interpretato da Edoardo Pesce. Avvocato, fratellastro di Giulio, gay e felicemente sposato con il suo compagno.
«Un ulteriore passo utile a raccontare gli aspetti verosimili e contraddittori della famiglia contemporanea. La figura di Annibale farà discutere, soprattutto scuoterà alcuni membri più bigotti della famiglia Cesaroni».
A proposito di famiglia. Mi dica qualcosa della sua. In casa l’hanno incoraggiata o osteggiata nel perseguire le sue ambizioni di carriera?
«Da sempre mi hanno incoraggiata. Mi è stato insegnato ad affrontare questo mestiere come qualsiasi altro mestiere: con professionalità e dedizione».
Soprattutto perché lei non è solo attrice. Ha un disco in uscita e diverse esperienze come cantautrice, anche nella composizione di colonne sonore per film e fiction.
«Il mio disco uscirà in autunno, sarà il naturale proseguimento di un EP uscito a maggio (Esercizi preparatori, etichetta FioriRari). Sono canzoni contaminate dall’aspetto dialogico, narrativo. Il cinema mi ha influenzata. L’approccio alla musica è una questione complessa. Richiede tanto tempo, capacità di rielaborare esperienze. Credo che musica e recitazione siano complementari. L’una può essere benzina dell’altra».
Nasce prima la Margherita attrice o la Margherita musicista?
«Finito il Liceo, mi sono iscritta all’Accademia Europea di Arte Drammatica, a Roma. Tra gli esercizi richiesti, mi veniva spesso domandato di rappresentare delle messe in scena personali. La musica è parte di me da sempre, mia madre mi portava ad assistere ai musical fin da bambina. Proprio il musical, il teatro canzone, l’idea di opera completa, capace di unire forme d’arte differenti, mi ha suggestionata».
Ha scritto e interpretato testi per fiction quali Che Dio ci aiuti, Piper, i Liceali. La convivenza con la recitazione procede bene.
«Il contatto con Stefano Cenci mi ha permesso di realizzare tutto questo. Avvicinandomi all’idea anglosassone di teatro musicale come forma d’intrattenimento completa. Quello è il mio vero sogno».
E se un giorno fosse costretta a scegliere? O musica o film.
«Cercherò di rimandare quel momento. La musica è qualcosa che porti con te sempre, anche in solitudine. Viceversa, il lavoro di attrice è più complesso, richiede una squadra. Ma, come ho detto, possono essere elementi complementari».
Lei ha recitato anche ne I Borgia, una produzione internazionale. Ha riscontrato differenze rispetto al lavoro in Italia?
«Forse nella percezione del lavoro di attore. All’estero c’è un approccio diverso nell’identificare il mestiere, quasi godesse di una maggior autorevolezza nella società. In Italia, a volte, non sempre, risuonano ancora le parole di chi disse: “Con la cultura non si mangia”. Ecco, le differenze cambiano nella percezione del mestiere nella società, specie nei confronti degli esordienti».
Proviamo a percepire il mestiere segueno la linea guida del desiderio. A cena con dei mostri sacri del cinema. Uno italiano, uno hollywoodiano. Chi sceglierebbe?
«Vediamo…Kim Rossi Stuart, la sua opera prima mi ha colpita. Poi, Baz Luhrmann. Oddio, anche John Turturro».
Stessa cosa sul versante musiale.
«Daniele Silvestri e la coppia Fiona Apple/John Brion».
Che cosa la aspetta, ora?
«È un periodo molto positivo. Sto raccogliendo ciò che ho seminato, cimentandomi in tanti ruoli. Sarò a Venezia il 5 settembre con il film di Zoro, Arance e Martello. Ho lavorato nel film di Antonio Manzini Zio Gaetano è morto, in cui interpreto la parte di una ragazza pugliese figlia di camorristi. Sono nel cast della serie Il candidato, con Filippo Timi».
Che cosa le manca, ora?
«Dipende. O un bel film che unisca profondità a elementi di commedia, con molte sfumature, qualcosa che si affranchi dal “genere”, un po’ come Il capitale umano. Oppure, perché no, qualcosa smaccatamente di “genere”: un musical o un film con qualche supereroe (ride, nda)».
Con I Cesaroni abbiamo parlato del concetto di famiglia. Dica un po’, fare una famiglia è nei suoi progetti futuri?
«Direi proprio di sì. Chi sono io per sottrarmi al corso degli eventi?».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Margherita Vicario)