Pubblicato il 10/08/2014, 12:04 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – ALDO GRASSO: “PIOGGIA, CRISI, RICICLO. I PILASTRI DELLA TV ESTIVA”

Il critico televisivo del “Corriere della sera” analizza i consumi aumentati della televisione in quest’estate “autunnale”, dove le reti tematiche crescono notevolmente rispetto alle generaliste.meta name=”news_keywords” content=”corriere della sera, aldo grasso, urbano cairo, native digitali tv

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 43, di Aldo Grasso.

Pioggia, crisi, riciclo. I pilastri della tv estiva

Televisione d’estate: 5 concetti-chiave per capire come funziona. Pioggia: è senz’altro il fenomeno più rilevante di un’estate che è parsa assomigliare piuttosto a un ottobre. Il brutto tempo ha condizionato i consumi televisivi degli italiani, che sono notevolmente cresciuti rispetto allo scorso anno. Come si sa, l’estate è «bassa stagione». Ma quest’anno il tempo passato davanti alla tv dall’inizio di luglio segna un +10 minuti (222 complessivi, tre ore e 42 minuti), e certo la crisi economica non fa che rafforzare un consumo culturale domestico e (generalmente) gratuito. Frammentazione: è il secondo concetto. Chi ci guadagna dall’aumento del consumo? Non le generaliste, ma il novero sconfinato delle «native digitali» e tematiche. Il rapporto fra generaliste e «altre» è, nel periodo, di 60 a 40 in prime time, mentre le «native digitali» raggiungono il 45% nell’intero giorno: è come se quasi un italiano su due optasse per le varie Iris, Rai Premium, Boing, DMax, Real Time piuttosto che per le tradizionali 7. Sconfitta: il terzo concetto riguarda gli Azzurri battuti in Brasile. Rai 1 tiene sì la leadership delle generaliste (17,2% di share da giugno), ma l’effetto Mondiali è mancato. Europa: non va tanto di moda, ma mai come d’estate (e quest’estate in particolare) si sono viste serie e film tv europee, specialmente spagnole e, soprattutto tedesche (è curioso che pure in questo l’Italia è in crisi: tedeschi e spagnoli esportano krimi e melò, noi ce la caviamo solo con Gomorra, Montalbano e Ris). Per finire, il maiale: di cui nulla si butta. Il più sapiente è Urbano Cairo, che replica il dibattito di Omnibus a pranzo. Si risparmia per la ripresa di settembre, quando le risorse pubblicitarie faticheranno, ancora, a tornare.