Pubblicato il 16/07/2014, 17:35 | Scritto da La Redazione

STASERA VASCO SU SKY ARTE RACCONTA IL SUO FRONTE DEL PALCO

Il terzo capitolo della storia del rocker di Zocca voluta da Sky Arte affronta stasera i concerti, le paure prima di salire sul palco, lo studio della scaletta, la preparazione fisica. A raccontare non solo Vasco, ma anche i suoi storici collaboratori meta name=”news_keywords” content=”vasco rossi, sky arte, fronte del palco

I concerti allo stadio Olimpico e a San Siro hanno dimostrato che sul palco contano sì la band, la musica, le luci, la scenografia e tutto il necessario, ma poi alla fine c’è un solo Komandante. Può suonare più rock, fino a sfiorare il metal, grazie alle chitarre, i bassi e la batteria, ma quando Vasco intona Gli spari sopra, Stupendo, Albachiara, storico brano di chiusura di ogni suo concerto, è evidente che il palco è suo. Tutto suo. E non ce n’è per nessun altro. Proprio di questo il Blasco parlerà questa sera su Sky Arte alle 21.10 per il terzo capitolo di Ogni volta Vasco, il racconto a tappe di un artista che ha segnato la storia della musica in Italia.

Nelle prime due puntate aveva lasciato intravedere il suo lato umano, la madre, la vita nella provincia, gli inizi alla radio, il successo, l’amore dei fan, ma stasera l’artista sterza verso Il fronte del palco per far vivere le emozioni di un concerto. Le paure, le tensioni, la gioia, i rituali, le crisi, la condivisione, il rapporto con la band: nelle parole di Vasco rivivranno i primi concerti della sua carriera, ma anche le emozioni prima di un live, fino agli aspetti più tecnici e nascosti che rendono un suo concerto un’esperienza indimenticabile. Come è stato il Live Kom 2014, il tour in tre date a Roma e quattro a San Siro, per cui l’artista si è preparato per mesi, tra prove con la band, creazione della scaletta ed esercizio fisico per reggere oltre due ore di palco. «Io sono veramente un’anomalia – racconta Vasco – perché non sono nato come un fenomeno discografico o televisivo o radiofonico, ma come fenomeno live… ed è per questo che dal vivo non ce n’è per nessuno».

A raccontare sarà anche lo storico direttore del palco Diego Spagnoli, il signore che a ogni concerto spunta verso la fine, fasciato in mise particolari, per presentare la band. A Guido Elmi, direttore artistico, il compito di raccontare i retroscena della creazione di una perfetta scaletta e i passi necessari per la buona riuscita di un evento di queste dimensioni. «Avrei potuto fare un concerto celebrativo, così erano tutti contenti, ma ho preferito dare un segnale di svolta, per dimostrare che sono un duro che dura», ha dichiarato Vasco, tornato proprio per dimostrare al pubblico che il rock in Italia ha un solo nome. «Il rock in Italia sono io». Chiaro, no?

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Vasco Rossi)