Pubblicato il 15/07/2014, 16:04 | Scritto da La Redazione

MICAELA RIERA: “PER INTERPRETARE ‘CATA E I MISTERI DELLA SFERA’ MI SONO RIGUARDATA ‘E.T.'”

MICAELA RIERA: “PER INTERPRETARE ‘CATA E I MISTERI DELLA SFERA’ MI SONO RIGUARDATA ‘E.T.'”
«Nella vita, come capita a Cata, amo stare con gli amici e fare il mestiere che sogno di fare da sempre, anche se mi piacerebbe avere la sua ferrea perseveranza», racconta a TVZOOM l’attrice argentina, protagonista della serie di successo in onda su Disney Channel dal lunedì al venerdì alle 21.10. Leggete qui il suo […]

«Nella vita, come capita a Cata, amo stare con gli amici e fare il mestiere che sogno di fare da sempre, anche se mi piacerebbe avere la sua ferrea perseveranza», racconta a TVZOOM l’attrice argentina, protagonista della serie di successo in onda su Disney Channel dal lunedì al venerdì alle 21.10. Leggete qui il suo ritratto di star.meta name=”cata e i misteri della sfera, micaela riera, disney channel”

In principio c’era L’incantevole Creamy, ragazzina giapponese che, grazie ai gattini Posi e Mega, esponenti della comunità felina intergalattica, diventava teen idol. Ma prima, andando sul versante Disney, era arrivata Mary Poppins. Assieme a lei, tante altre. Oggi cambiano gli ingredienti, eppure il bilanciato mix di soap e elemento mistery, non smette di magnetizzare i fanciulli delle generazioni post E.T. È il caso di Cata e i misteri della sfera (produzione Yair Dori e Funwood Media, in onda da lunedì a venerdì alle 20.10 su Disney Channel, canale 613 Sky e 350 Mediaset Premium), i cui numeri hanno del clamoroso: 115 episodi che dal 26 maggio, sul canale, hanno raggiunto 1.6 milioni di individui, tra cui 650.000 di target kidsLa sua storia è efficace. C’è Cata, iscritta con i suoi amici (l’antagonista femminile Emi, interpretata da Macarena Paz, l’attrice italiana Veronica Appeddu, il conteso Damian, col volto di Santiago Ramundo) alla scuola d’arte di Laguna Desesada. Il suo quotidiano, fatto di amori, sogni, ambizioni, è stravolto dall’arrivo di due gemelli, Adrian e Leo, cloni provenienti da una dimensione parallela, un mondo tecnologicamente evoluto ma impermeabile alle emozioni umane. Cata farà amicizia col duo alieno, li proteggerà dalle macchinazioni di chi vuole catturarli e impossessarsi del loro segreto e, dulcis in fundo, li guiderà alla scoperta dei sentimenti, dell’amicizia, trasmettendo la sua passione per la musica e per la danza. Cata, il cui volto è quello dell’attrice argentina Micaela Riera, è perfetta per il ruolo. Bella, di una bellezza post adolescenziale e rassicurante, incarna l’immaginario valoriale Disney: positività in chiave aspirational, spiccato gusto per il fantastico, sana cocciutaggine nel conseguire i propri obiettivi.

Micaela, da idolo di una generazione kids, anche tu sei cresciuta a pane e prodotti Disney?
«Quando ero piccola, i miei film favoriti erano Dumbo e Bambi. Li guardavo in continuazione. Poi ho scoperto Cenerentola. Poi Pocahontas, la mia principessa preferita».
Hai attinto dalla loro freschezza, per rappresentare Cata sullo schermo?
«In parte. Ma sai che ti dico? Appena ho letto il copione, sono andata a riguardarmi E.T. L’elemento mistery, condito da quello sci-fi, il rapporto tra un’umana e due ragazzi provenienti da un’altra galassia, tutti quegli aspetti mi hanno riportato alla mente la storia dell’alieno di Spielberg».
Come ti sei trovata, sul set?
«Siamo una grande famiglia. Sono molto contenta di girare una seconda stagione. Tutti noi del cast siamo legatissimi. Con Veronica Appeddu, siamo diventate molto amiche. In Argentina vivevamo quasi in simbiosi».
Domanda obbligatoria: che cosa senti di avere in comune con Cata?
«Come il personaggio di Cata, anch’io ho tanti amici, adoro la mia famiglia, vivo facendo qualcosa che amo davvero. Cata però, rispetto a me, è molto più forte! Non molla mai, non si abbatte, riesce a spronare se stessa e gli altri. La sua determinazione è un esempio anche per me».
La scena che più ti ha divertita?
«Quando ho fatto a cuscinate con Jose (Adrian nella fiction, nda). Non credeva fossi tanto forte, l’ho fatto ruzzolare su un divano (ride, nda)».
Cata è un riferimento per l’universo kids. C’è qualche altra produzione con cui vivi un sano rapporto competitivo? Penso a Violetta.
«Penso che Violetta sia un prodotto fantastico, i protagonisti hanno molto talento. Nessuna competizione, tanta stima reciproca».
Tu hai origini italiane…
«Da un lato della mia famiglia, sì. In parte origini piemontesi, in parte calabresi. Del resto, in Argentina, quasi tutti abbiamo sangue un po’ italiano. E io, in Italia, mi sento a casa. Degli italiani adoro la spontaneità, quando sono in Europa, Italia e Spagna sono i Paesi in cui preferisco stare».
A proposito di nazioni a confronto, hai guardato i Mondiali? Voi argentini, stavate quasi per farcela…
«Sai che mi sono persa la finale? Ero in aereo, la hostess ci aggiornava costantemente sull’andamento della partita. Mi sono addormentata poco prima del gol della Germania. Avevo provato a spostare il volo per guardare l’incontro, ma non ci sono riuscita».
Quali sogni coltiva, l’attrice Micaela?
«Nei miei sogni c’è il cinema. Mi piacciono i suoi tempi di lavorazione, più ponderati rispetto alla tv. L’enfasi su ciascun personaggio, la caratterizzazione dei protagonisti».
Chi è, Micaela Riera nel privato?
«Una ragazza che ama divorare film e leggere libri. Che ha una sorella maggiore, Virginia. Che non rinuncia a stare con gli amici, in particolare per il rito del Mate, in Argentina importante tanto quanto il tè delle cinque per gli inglesi».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Micaela Riera)