PIPPO BAUDO: “AL FESTIVAL, QUANDO CANTÒ ‘SIGNOR TENENTE’, FALETTI NON SI ASPETTAVA DI ARRIVARE SECONDO. LA SUA CARRIERA DI ROMANZIERE HA FATTO INVIDIA A MOLTI”
Il conduttore ricorda in questa intervista a TVZOOM l’artista e l’amico che non si è mai tirato indietro di fronte a nulla.meta name=”news_keywords” content=”giorgio faletti, pippo baudo, festival di sanremo“
Buongiorno Pippo….
Bè non è una gran bella giornata.
Già, il suo amico Giorgio Faletti se n’è andato…
Era giovane, quanti anni aveva?
Sessantatre.
Sembrava anche meno, so che stava male, ero suo amico e ammiratore, ma non sapevo che stesse così male, mi dispiace davvero molto.
Qual è il primo ricordo che la lega a Faletti?
Fantastico ’90, dove fece tre personaggi. Poi naturalmente il Festival di Sanremo del 1994.
Quando cantò Signor tenente?
Sì, non fu facile riuscire a portare quella canzone all’Ariston.
Perché?
Era una canzone dedicata a quei ragazzi morti sulla strada di Capaci, durante l’attentato a Falcone, non un brano tutto cuore, fiori e amore.
Lei si rese subito conto che poteva diventare un successo?
Sì, eccome, era una canzone coraggiosa. Gli feci aggiungere solo l’introduzione iniziale e la canzone funzionò benissimo, arrivò seconda.
Faletti rimase stupito?
Sì molto. Decise di devolvere tutto il ricavato dalla vendita del disco alle famiglie delle vittime di mafia, andò personalmente a Palermo, era un uomo di grandissima sensibilità e un artista che non si è mai negato niente, era uno che si buttava.
Fu molto criticato quando uscì il suo primo romanzo Io uccido, un vero best seller riconosciuto a livello mondiale.
Ha venduto milioni di copie e la cosa ha ovviamente acceso le invidie di molti, come sempre succede in Italia. C’erano i cosidetti grandi scrittori che non vendevano nulla e lui, arrivato dal cabaret, che si piazzava tra i primi posti nelle vendite, anche all’estero. L’invidia da noi è una brutta bestia.
Tiziana Leone
(Nella foto Pippo Baudo)