Pubblicato il 22/06/2014, 12:31 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – ALDO GRASSO: «I TORMENTI DEL GIOVANE FLORIS IN BILICO TRA RAI E MEDIASET»

«I dolori del giovane Floris. Firma o non firma? E vero che lascia la Rai per Mediaset? Rinuncia a qualche euro pur di tenersi Ballarò? In questa incertezza ci smarriamo». Queste le domande del critico tv sulle colonne del Corriere della Sera.

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 1, di Aldo Grasso

 


I tormenti del giovane Floris in bilico tra Rai e Mediaset

I dolori del giovane Floris. Firma o non firma? E vero che lascia la Rai per Mediaset? Rinuncia a qualche euro pur di tenersi Ballarò? In questa incertezza ci smarriamo. E la prima volta che la luminosa carriera di Giovanni Floris subisce un piccolo intoppo. Fra i fan di The Newsroom c’è sconcerto. Giova, come lo chiama Crozza, è rappresentato dall’agente tv Beppe Caschetto («il Lucio Presta della sinistra»): chiede più spazio per sé e un compenso più alto rispetto a quanto guadagna (oltre mezzo milione). Il dg Luigi Gubitosi offre invece al conduttore lo stesso programma (no Raiuno, no altre strisce su Raitre) «scontato» del 10%, come chiesto agli altri conduttori. Non sappiamo ancora, mentre scriviamo, se i tre si siano messi d’accordo, forse Giovanni Floris sì; e comunque, non è che si sia aperta un’asta su «il Floris che non colsi». Il quale, per giunta, ha battibeccato con Matteo Renzi sui famosi 150 milioni che la Rai deve sborsare allo Stato e ha in Renato Brunetta il suo più acerrimo censore: «Ballarò, caposaldo dell’informazione politica di Raitre, ingredienti di ogni tipo, per ricavarne un sapore unico, omogeneizzato al suo pensiero di democratico bersaniano con scivolamenti all’estrema sinistra». Giovanni Alè Floris di dolori professionali, finora, ne ha conosciuti ben pochi. Rapida e luminosa carriera in Rai, corrispondente radiofonico da New York durante l’11 settembre, conduzione in prima serata di un talk, Ballarò, la creatura del suo amico e direttore Paolo Ruffini, e poi libri, saggi, da ultimo, come conviene a una star, anche un romanzo di formazione. Il suo motto è: «Mi preparo molto e miro a un obiettivo. E in genere riesco a portarlo a casa». Del bravo Floris non piacciono, lasciando perdere Brunetta, l’ansia moralizzatrice, l’innamoramento per certi ospiti (è colpa sua, dicono, se la sconosciuta Polverini è stata eletta alla Regione Lazio), la famosa clausola di salvaguardia (si era dimesso dalla Rai per guadagnare di più ma, in caso di chiusura di Ballarò sarebbe stato riassunto). Qualcuno pensa sia il neo Vespa. Ha firmato, non ha firmato?Il più grande floriscultore è stato l’ex direttore di Raitre Ruffini, che ora dirige TV2000. Giova conduttore unico delle coscienze della Tv dei vescovi?