Pubblicato il 17/06/2014, 10:04 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – “AMICI” SBANCA L’HIT PARADE. SUOR CRISTINA NON SFONDA

Il primato della De Filippi sulla generazione talent show: la vincitrice lurato è disco d’oro, i Dear Jack di platino.meta name=”news_keywords” content=”amici, the voice, suor cristina, il mattino

Rassegna stampa: Il Mattino, pagina 16, di Federico Vacalepre.

“Amici” sbanca l’hit parade. Suor Cristina non sfonda

Il primato della De Filippi sulla generazione talent show: la vincitrice lurato è disco d’oro, i Dear Jack di platino.

E se provassimo a ragionare sull’utilità dei talent show, parlando in termini di musica, lasciando alle reti televisive il discorso sugli ascolti, lo share, il telegradimento? Ridimensionata nei costi, nell’impatto produttivo, ma non sul fronte dei telespettatori, «Amici 2014» ha confermato la capacità di intercettare un pubblico giovanile generalista: la tredicesima edizione ha lanciato l’ugola potente di Deborah Iurato, ma ancor più i secondi Dear Jack, cloni dei Modà, a loro volta classificati come cloni dei Negramaro, ma che funzionano, persino più della vincitrice: l’ep d’esordio della ragazza di Ragusa, prodotto da Mario Lavezzi, forte dei sette inediti tra cui «Anche se fuori è inverno» scritto da Fiorella Mannoia, ha conquistato il primo posto su iTunes e un disco d’oro (25.000 copie vendute); «Domani è un altro film Prima parte» è balzato subito in testa alla classifica degli album e ha portato a casa il disco di platino (50.000 copie). Che per una boy band italiana è sicuramente un bel risultato, soprattutto di partenza.

Anche perché i Modà hanno deciso di portarli con sé in concerto, dopo avergli dato una mano in fase autorale e produttiva: scommettono su di loro, insomma. Certo, anche Marco Carta e Valerio Scanu qualche anno fa sembravano lanciati da «Amici» verso magnifiche sorti e progressive, ma nemmeno Sanremo è bastato ai due per fortificare una notorietà effimera, anzi inconsistente. E Dennis Fantina, Giulia Ottonello, Leon Cino, Antonino Spadaccino, Ivan D’Andrea, Federico Angelucci, Gerardo Pulli? I più fortunati tra gli altri vincitori, soprattutto se ballerini, hanno trovato lavoro in tv o in teatro, di molti si sono perse le tracce. La De Filippi si augura che Deborah e, più probabilmente, i Dear Jack riescano a irrobustire il proprio seguito e sopravvivere all’inevitabile cambiamento di gusto del pubblico teenageriale che li ha sostenuti in tv, seguendo le orme delle regine pop Alessandra Amoroso e Emma (Marrone), o almeno di Moreno.

Troppo giovane per poter vantare la costruzione di un vero cantante, in due sole edizioni «The voice of Italy» ha premiato prima l’albanese, e già desaparecida Elhaida Dani, e poi suor Cristina Scuccia, passata dai record di visualizzazioni a «Chi l’ha visto?». «Rimedio», il finto rock del secondo classificato Giacomo Voli, ha fatto molto meglio del suo «Lungo la riva» scritto da Neffa ed accusato di plagio, mai entrato nemmeno nella top venti. Se l’abito non fa il monaco, quello da suora non fa la cantante, insomma: una cosa è applaudire in tv la sorella saltellante sulle note di Alicia Keys e Cindy Lauper, e la sua voce, bella, ma non più di quelle di migliaia di altre vocalist, un’altra è spendere il proprio tempo ascoltandola, o addirittura pagando per ascoltarla. Consumato l’effetto novità, potrebbe esserci ben poco spazio per lei, che pure ha conquistato la stampa internazionale e un contratto con la Universal. Che ha smentito di avere in mente un lancio internazionale con un disco di cover e assicurato di essere pronta a discutere del da farsi con la Scuccia, che, però, vuole rimettere ogni cosa in mano ai suoi superiori, non proprio esperti di canzoni e dischi.

Ora toccherà a «X Factor», che pure nelle ultime edizioni non ha brillato: Chiara Galiazzo e Michele Bravi non hanno certo sfondato. Sabato e domenica ultime due giornate di audizioni al Palalottomatica di Roma. Mika, Morgan e le new entry Fedez (ormai un rapper di riferimento è obbligatorio anche per i talent show) e Victoria Cabello dovranno cercare di conciliare l’originalità con la consistenza della proposta, la voce con il repertorio. Ma potrebbero anche lasciarsi irretire dal meccanismo dello strano ma vero che accomuna la donna barbuta Conchita Wurst con la suorina canterina. Tappa successiva l’1 e 2 luglio al Mediolanum Forum di Assago per la fase del Bootcamp, per la prima volta aperta al pubblico. Marco Mengoni, e le non vincitrici Giusy Ferreri (già in crisi di ossigeno) e Noemi, sono le uniche realtà regalate alla canzone italiana dal programma partito su Raidue e poi approdato su Sky, sicuramente il più forte per format e appeal, nonostante le troppe promesse mancate: gli Aram Quartet (dai quali è venuto fuori Davide Maggio), Matteo Becucci, Nathalie, Francesca Michielin…

Perché alla fine, talent show o non talent show, è questione di talento, canoro però, non televisivo. E nemmeno mamma Maria (De Filippi) può a lungo sostenere il successo di un onesto cantantino pop senz’arte né parte. Forse è ora che anche la discografia italiana se ne faccia una ragione.