Pubblicato il 14/06/2014, 10:01 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – TRA ITALIA E BRASILE LA TIVÙ È NEL PALLONE E LO SPORT SI FA SHOW

”Non sono ancora un “genere”, ma lo diventeranno”, così secondo la critica televisiva di Avvenire, Mirella Poggialini.

 

RASSEGNA STAMPA: Avvenire, pagina 21, di Mirella Poggialini

 

Tra Italia e Brasile la tivù è nel pallone. E lo sport si fa show

Non sono ancora un “genere”, ma lo diventeranno. Perché le coreografie che da pochi decenni aprono lussuosamente i grandi spettacoli mondiali dello sport sono diventate oggetto di un’attenta e costosa gara di allestimento i fasti olimpici ne sono ormai caratterizzati e hanno assunto il compito di “fare spettacolo”, al di là dei temi sportivi, proponendo una sintesi di danza e prove ginniche, di costumi e di accompagnamenti musicali di alto livello e di forte presa sul pubblico. Lo si è constatato giovedì sera, seguendo Raiuno in occasione dell’apertura del Mondiali di calcio 2014: con una fantasmagorica sfilata, ripresa anche dall’alto con impatto efficace, in cui giovani e giovanissimi figuranti hanno danzato con foga, disegnando schemi e movimenti di ampio respiro nei quali il colore fondamentali il verde e il giallo della bandiera brasiliana hanno gettato scintillanti lampi di luce e di allegria. Accostamenti simbolici, il pallone da calcio come jolly onnipresente e in mille modi proposto: una lettura semplice, persino elementare, in grado tuttavia di suscitare sorriso e di rappresentare con facilità il senso di una festa. I commenti in studio sono apparsi superflui, di fronte all’evidenza delle citazioni e dei movimenti: nei quali la complessità faceva gioco sul numero e l’abilità dei danzatori diventava motivo ulteriore di attrazione. Il canto dei tre divi, verso la fine, ha concluso in modo non necessario: lo spettacolo era tutto figura e movimento, in una nuova e popolaresca accezione della danza come espressione di allegria. E questo fa riflettere, d’altro canto, su quanto la tv sia stata ormai sovraccaricata in modo spesso superfluo di parole non necessarie, e di come la funzione dell’immagine come espressione sia stata tradita spesso, negli allestimenti televisivi, da un eccesso di voci. Colore e movimento
sono di per sé modi di comunicazione, non solo sfondi scenografici: gli spettatori che giovedì sera hanno seguito su Raiuno la cerimonia quattro atti e trenta minuti nei quali 600 danzatori e ginnasti hanno rappresentato, con figurazioni vicine all’animazione le bellezze naturali del Brasile sono stati 6.361.000, con lo share del 29,84%. E se poi il clima si è riscaldato per i sessantamila dello stadio in tripudio, all’inizio della partita fra Brasile e Croazia, i colori e le danze della cerimonia di apertura hanno offerto un invito cordiale e gentile, foriero di un divertimento corale in cui all’agonismo si accompagni un felice entusiasmo sportivo.