Pubblicato il 13/06/2014, 10:37 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA – MEDIASET VERSO L’USCITA DALL’IBERICA DIGITAL+

Il gruppo italiano pronto ad accettare l’offerta di Telefonica. Aperta la partita sui diritti tv.meta name=”news_keywords” content=”il sole 24 ore, mediaset, digital plus, telefonica

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 29, di Simone Filippetti.

Mediaset verso l’uscita dall’iberica Digital+

Il gruppo italiano pronto ad accettare l’offerta di Telefonica. Aperta la partita sui diritti tv.

Mediaset va verso l’addio alla Spagna. Il network tv della famiglia Berlusconi avrebbe deciso di accettare l’offerta di Telefonica e uscire così dalla pay tv iberica Digital+. A Cologno Monzese, riferiscono alcune indiscrezioni, non sarebbero dunque rimasti indifferenti alle sirene spagnole: 350 milioni fatti balenare da Telefonica per comprarsi il 22% di D+ liquidare il socio italiano. La piattaforma tv è stata messa in vendita da Prisa, la conglomerata editoriale spagnola schiacciata dai debiti. Mediaset e Telefonica sono soci di minoranza col 22% ciascuno. Ma a fine aprile gli spagnoli sono partiti all’attacco, offrendo 750 milioni per comprare il 50% di D+ da Prisa. Gli italiani hanno un diritto di prelazione sulla quota. Ancora, però, Telefonica ha fatto trapelare la notizia, non confermata, di un’offerta anche per la quota di Mediaset. Una mossa per saggiare il terreno e capire la reazione di Cologno Monzese.

Ufficialmente l’azienda non ha preso alcuna decisione. Non più di due giorni fa, lo stesso Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e storico braccio destro dell’ex premier Silvio Berlusconi, ha troncato i rumors, precisando che l’azienda prenderà tutto il tempo necessario. Non è solo la solita frase di circostanza. Perché in effetti c’è una procedura da rispettare: dopo l’offerta di Telefonica sulla quota Prisa, Mediaset, in virtù della prelazione, ha 20 giorni di tempo (dalla ricezione del contratto) per decidere che fare: rilanciare o vendere. Gli spagnoli sono obbligati a comprare al prezzo prefissato di 300 milioni. Perché dunque si sarebbero fatti avanti con un’offerta informale più generosa? Prova a tentare gli italiani con un prezzo goloso. La terza via, per Mediaset, era salire al 50%, affiancando Telefonica. Ma l’affondo degli spagnoli, che sono ora pronti a prendersi tutta D+, ha di fatto spazzato via quello che sembrava lo scenario più fattibile. La decisione è comunque sofferta e mette Mediaset di fronte a un dilemma industriale.

Telefonica offre più del dovuto. E d’altronde ha poco senso per Mediaset mettersi contro Telefonica, con una controfferta, anche perché, oltre all’esborso, D+ richiede costi di ristrutturazione (c’è chi parla di un miliardo oltre al miliardo che serve per comprarla). Se vende, Mediaset avrà incassato negli ultimi 3 mesi oltre 600 milioni (considerano anche il collocamento della quota di Ei Towers). Un tesoretto che vale oro: considerando che Mediaset Premium, la pay tv in Italia, dalla nascita ha accumulato 400 milioni di perdite (secondo una stima Credit Suisse), l’incasso della Spagna azzererebbe i costi di start-up. Oppure, con cassa o un basso debito, Piersilvio Berlusconi potrebbe tentare di giocare il jolly sulla Serie A (l’asta per i diritti è un pasticciaccio ancora tutto da decidere): Mediaset avrebbe presentato un’offerta monstre da 854 milioni (secondo l’agenzia Radiocor – Il Sole 24 Ore). Così avrebbe l’esclusiva anche per il campionato italiano, dopo aver strappato a Sky quella sulla Champions League per il triennio 2015-2018. Ma ci sono anche effetti collaterali da un’uscita dalla pay tv in Spagna: il primo è che senza D+, l’annunciato progetto Newco Pay, ossia la creazione la super piattaforma internazionale Italia-Spagna, e su cui si lavora da mesi, svanirebbe. Secondo, Mediaset si ritroverebbe piena di cassa e con pochi debiti, ma con una sola pay tv mono-paese.