Pubblicato il 13/06/2014, 17:34 | Scritto da La Redazione

GIANNI MINÀ E QUEL RAMMARICO PER AVER FATTO POCA RADIO IN TANTI ANNI DI CARRIERA

Il giornalista ha alle spalle 55 anni di carriera, costellata da interviste importanti, libri, rassegne, festival, programmi televisivi, eppure il suo rammarico è quello di aver frequentato poco la radio.meta name=”news_keywords” content=”gianni minà, radio, rai, rolling stones

 «In 55 anni di professione ho fatto pochissima radio». Lo dice ridendo, Gianni Minà, ma nel tono della voce emerge una leggera nota di rammarico. «Anche perché – aggiunge – ho fatto una bellissima storia del rock per la radio, con ospiti importanti. Così come un bellissimo reportage, più di 30 anni fa, sui Rolling Stones, peccato che in Rai nessuno trovi la liberatoria, una delle tante scartoffie, per poterlo trasmettere. Sarebbe anche attuale visto che il loro concerto romano si avvicina». Il rammarico nella voce di Gianni Minà torna a farsi vivo, nonostante quel sorriso, più di circostanza che di sincerità, che colorisce l’espressione. E non basta a sollevare il velo di malinconia l’invito che il direttore di Radio Rai Nicola Sinisi gli rivolge: «Perché non vieni ospite della trasmissione Un giorno da pecora versione Mundial? Saresti perfetto con quei due “pazzi” di Sabelli Fioretti e Lauro.

«Io corro da solista».

E ancora quel sorriso… «Guarda che in studio ci sarà anche un tuo amico, l’ambasciatore del Brasile». «L’hai arruolato ieri?», chiede Minà. «E comunque – rilancia Sinisi – la tua voce si sentirà dal primo luglio per festeggiare i 90 anni della radio: faremo sentire le tue interviste e i tuoi interventi».

Quanto al reportage sui Rolling Stones potrà trovare spazio all’interno dei telegiornali che vorranno utilizzarlo, perché il diritto di cronaca supera l’esigenza di qualsiasi liberatoria. Una magra consolazione per Minà che a luglio sarà comunque a Lucca, al Summer Festival di cui è stato un precursore, per gustarsi il concerto del suo amico Stevie Wonder, in cartellone il 26 luglio. «Non vedo l’ora di vederlo – sorride, stavolta senza malinconia il giornalista – L’ho conosciuto da giovane, era un ragazzo, appena arrivato in hotel cominciò a toccare tutti i muri della sua stanza e a memorizzarli: gli è bastato un unico tocco per non sbagliarsi mai. Si muoveva in quella stanza come fosse casa sua».

Di interviste Minà ne ha fatte in quantità, ha conosciuto artisti,organizzato festival, scritto libri, presentato trasmissioni, seguito rassegne come il Lucca Summer Festival il cui organizzatore Mimmo D’Alessandro ha sempre invidiato. «Perché riesce a organizzare questi festival con concerti che costano tantissimo». Radio2 lo trasmetterà in diretta, visti i tempi, è già una conquista.

 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Gianni Minà)