IL SUCCESSO DI “MADE IN SUD” È STATO PROGRAMMATO NEL TEMPO. MERITO DEL DIRETTORE DI RAI2 ANGELO TEODOLI

Il programma comico della seconda rete registra ascolti record e porta la prima serata oltre il 10% di share. Merito di un lavoro fatto bene e di una programmazione d’altri tempi.meta name=”news_keywords” content=”made in sud, angelo teodoli, gigi e ross, elisabetta gregoraci, fatima trotta“

Ormai lo si può tranquillamente dire, Made in Sud è un successo. Anzi è un piccolo evento mediatico. Il cabaret «terrone», come lo definiscono gli stessi conduttori, è riuscito a trovare faticosamente un suo spazio. Ormai veleggia stabilmente in doppia cifra (10,60% di share e 2,6 milioni di spettatori nell’ultima puntata). Gran parte del merito di questo successo va ascritto al direttore Angelo Teodoli, che lo ha imposto contro tutto e tutti nel prime time. Nessuno ci credeva, io per primo, che un programma dove oltre metà delle parole sono incomprensibili a noi che non viviamo sotto l’ombra del Vesuvio, potesse intercettare un così vasto consenso.

Una volta tanto la Rai ha dimostrato lungimiranza, ha preso un prodotto dal satellite, lo ha fatto crescere tranquillamente in seconda serata, gli ha creato intorno un contesto per non mandarlo al massacro in prima serata e, solo quando lo ha ritenuto pronto, lo ha proposto al grande pubblico. Questa si chiama programmazione, progettualità e competenza. Dico questo perché di solito si fa il contrario: si mandano allo sbaraglio prodotti ancora chiaramente non pronti, che hanno bisogno di tempo per essere migliorati.

Made in Sud è un prodotto a basso costo, forse è la prima serata più economica della Rai. Ma andiamo ad analizzare quali sono i punti di forza del programma e dove si può e forse si deve migliorare.

PUNTI DI FORZA

La prima cosa che ha fatto Teodoli è quella di affidare la confezione dello show a un professionista che aveva già in casa, Sergio Colabona. Lo ha tolto da The Voice of Italy, per affidargli un compito più arduo: rendere fruibile al grande pubblico un cabaret  piuttosto volgare. Colabona ha adottato una regia quasi teatrale (dove è cresciuto), molto distante da quella un po’ nevrotica di Colorado.

Altro punto di forza è la velocità degli sketch. Gli autori Paolo Mariconda, Nando Mormone e Stefano Sarcinelli hanno imposto un ritmo forsennato allo show.

Poi ci sono i conduttori, giovani, quasi sconosciuti, che però si dimostrano preparati, soprattutto la coppia Gigi&Ross, ma anche la giovane Fatima Trotta. Su Elisabetta Gregoraci, invece, nonostante tutti gli sforzi autoriali, è quella più indietro tra tutti. Forse crescerà.

Alcuni comici fanno ridere anche a me, che non sono napoletano (Gino Fastidio, Paolo Caiazzo, I Ditelo Voi, Enzo e Sal su tutti).

PUNTI DI DEBOLEZZA

Lo spettacolo dura troppo, solo i in Italia un programma di cabaret può durare tre ore. Capisco che Rai2 cerchi di guadagnare qualche decimo di punto in più di share allungandosi, ma se lo spettacolo finisse alle 23.15 sono sicuro che la qualità ne gioverebbe.

I testi, soprattutto quelli della conduzione, sono un po’ banali e volgari, gli autori devono fare uno sforzo in più. Per esempio, la gag su Mika è un pezzo da villaggio turistico.

I comici sono quasi tutti napoletani, sarebbe interessante vedere rappresentato tutto il Sud: possibile che non ci sia un pugliese, un siciliano, un calabrese o un sardo capace di portare un altro sapore al programma?

In conclusione, Made in Sud è la dimostrazione che in tv per avere buoni prodotti per il prime time si dovrebbe sperimentare molto di più in seconda serata.

Hannibal

(Nella foto i conduttori di Made in Sud, da sinistra Gigi, Elisabetta Gregoraci, Fatima Trotta e Ross)