Pubblicato il 26/03/2014, 16:03 | Scritto da La Redazione

FLAVIO INSINNA: «”LA PISTA” NON È UN TALENT, MA UNO SHOW FATTO DI PASSIONE PER IL BALLO»

FLAVIO INSINNA: «”LA PISTA” NON È UN TALENT, MA UNO SHOW FATTO DI PASSIONE PER IL BALLO»
Il nuovo programma di Rai1, al via venerdì, è una gara tra otto squadre di ballerini, capitanate da altrettanti Vip. A giudicare Rita Pavone, Gigi Proietti e Claudia Gerini. A condurre è l’upmo dei pacchi. Ma nessuno vuol chiamarlo talent.meta name=”news_keywords” content=”la pista, flavio insinna, rai1, rita pavone, claudia gerini, gigi proietti“ Come si chiama […]

Il nuovo programma di Rai1, al via venerdì, è una gara tra otto squadre di ballerini, capitanate da altrettanti Vip. A giudicare Rita Pavone, Gigi Proietti e Claudia Gerini. A condurre è l’upmo dei pacchi. Ma nessuno vuol chiamarlo talent.meta name=”news_keywords” content=”la pista, flavio insinna, rai1, rita pavone, claudia gerini, gigi proietti

Come si chiama il programma? La pista. È un format? Sì, colombiano, no però, non fate strane connessioni. Ma che in giuria c’è anche la dama bianca? Chiacchiere da salotto a Viale Mazzini prima che cominci la conferenza stampa del nuovo programma di Flavio Insinna, al via venerdì su Rai1. Il format, prodotto da Endemol, prevede una sfida tra ottanta giovani ballerini, tutti non professionisti, divisi in otto gruppi, capitanati da otto cantanti Vip, votati da una giuria di tre elementi e coordinati da un conduttore. Una folla, insomma. Cominciamo dagli otto Vip, nomi decisamente eterogenei: Antonino, Dario Bandiera, Cristel Carrisi, Tony Hadley, Paola Iezzi, Massimo Lopez, Sabrina Salerno e Amii Stewart. A loro il compito di guidare le squadre di ballerini, non solo con il contributo delle voci, ma anche del ballo. Dice Lopez: «Siamo abituati a non avere più crisi d’identità: chi fa l’attore può interpretare un film, uno show, uno spettacolo teatrale, in questo caso faccio il cantante, ma anche il caposquadra, l’amico, lo psicologo. Mi sento molto in sintonia con questi giovani ragazzi, mi piace la loro ingenuità, mi riporta alle origini». Onesta Cristel Carrisi confessa: «Mi sento più una compagna di questi ragazzi, pensavo che mi accogliessero dicendo: “Oddio ci è capitata questa” e invece c’è stato grande entusiasmo nei miei confronti. È bello vedere questi ragazzi che combattono per i loro sogni».

Dario Bandiera preferisce ridere: «Sono stato costretto a partecipare perché senza di me non l’avrebbe fatto nessuno, se il mio gruppo dovesse vincere, darà a me il montepremi, pure io ho diritto a una Porsche. I ragazzi, la tossicodipendenza, i sogni è stata già detto tutto, è difficile fare questo programma, ma se ci riesce Antonino posso farlo pure io».

Antonino non sa bene se ridere: «Se ce la faccio io ce la possono fare tutti». La parola passa all’unico componente della giuria presente in conferenza stampa, ovvero Rita Pavone. Gigi Proietti e Claudia Gerini avevano altro da fare. O forse hanno preferito così. «Nasco come cantante, ma la mia formazione con la scuola di Antonello Falqui è stata determinante, ho avuto il privilegio di lavorare con gente importante, da Gino Landi, a Don Lurio a Franco Miseria, sono riusciti a farmi ballare cose difficili, pur non essendo mai entrata in una scuola di ballo».

L’ultima volta che la Pavone era entrata in una studio televisivo erano gli anni ’80 con una trasmissione da teche Rai dal titolo Come Alice. Possibile che nessuno in questi anni si sia ricordato di lei per uno dei tanti talent sulla piazza? «È la prima volta che mi chiamano in una giuria di un talent, non me l’avevano mai proposto», confessa.

Per chiudere il cerchio della Pista manca il conduttore, cui spetta il compito di tirare le somme di una trasmissione con cui Rai1 prosegue sulla strada della sperimentazione. «Non si tratta di un talent, non cerchiamo il più bello, il più intonato, il più aggraziato, qui non perde uno e non vince uno, ma vengono in gruppo e perdono in gruppo – spiega Insinna – È uno show fatto di passione, non sono ballerini professionisti. C’è la gara, il montepremi e il talento, ma questi ragazzi non vedono l’ora di ballare, non quella di essere ripresi dalle telecamere di Rai1. Finita la gara tutte le squadre se ne tornano a casa loro. Non ho nulla contro i talent, se hai talento non mi importa come lo dimostri. Quando ho cominciato io c’era solo la serie tv I ragazzi del Muretto: non ho lavorato per sei anni, perché o ero troppo vecchio per fare il ragazzo o troppo giovane per fare il padre, al massimo potevo fare il muretto».

 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Flavio Insinna con il cast de La Pista)