Pubblicato il 21/03/2014, 19:30 | Scritto da La Redazione

GIACOMO AGOSTINI: «QUEST’ANNO IL MOTO GP GARANTIRÀ SCONTRI ACCESISSIMI. VALENTINO ROSSI SA QUEL CHE DEVE FARE»

Il supercampione di motocicilismo è ai blocchi di partenza, a fianco del giornalista Davide Camicioli, per commentare tutto ciò che riguarda le imminenti gare del Motomondiale, da questo weekend in esclusiva in chiaro su Cielo per tutti gli appassionati. TVZOOM lo ha intervistato. Ecco che cosa ci ha raccontato.meta name=”news_keywords” content=”giacomo agostini, moto gp, cielo

Personalmente, considero da sempre il MotoGp un antidoto all’abbiocco post prandiale. Molto più della Formula 1. Vuoi perché l’adrenalina delle due ruote ti tiene sveglio anche se le guardi dal divano, vuoi perché, per indole tamarra, mi è capitato nella vita di cavalcare solo moto custom, ma mai moto “serie”. Dunque scatta il loop dell’emulazione, l’ispirazione si fa aspirazione.
Cielo, da questo weekend, quell’ispirazione la garantisce in chiaro a tutti gli appassionati.
Il canale free di Sky, da marzo, sarà l’unico a trasmettere le 18 gare della MotoGP, di cui 8 in diretta integrale e 10 differite. Oltre alle gare della Moto 2 e Moto 3 e le sessioni di qualifica di tutte le classi, con le immagini e il commento di Sky Sport.
Si inizia nel week end del 22 e 23 marzo con il Gran Premio del Qatar: sabato la diretta delle qualifiche, e domenica la diretta integrale delle gare di tutte le 3 classi. Il collegamento con Doha inizierà alle 17.00 con la gara di Moto 3, a seguire la Moto 2, e alle 20.00 i campioni della MotoGP.
Quanto basta per impennare sulla bici dalla curiosità ascoltando i commenti tecnici del giornalista sportivo Davide Camicioli e del super campione Giacomo Agostini, nel nuovo studio live organizzato per l’occasione.

Badate bene: Giacomo Agostini. Uno che tutte le imprese dei vari Valentino Rossi e soci, le ha compiute prima, abbattendo le barriere dei record su pista. Parlare con Agostini, per gli appassionati di moto, è un po’ come, per un calciatore, incontrare Pelè. O Hemingway, per un patito di caccia grossa mixata a guizzi letterari.

Le va di fare una scommessa su qualche favorito per il Moto Gp?
«Oh, no. Non sono uno scommettitore. Soprattutto perché quest’anno il campionato è così aperto, che ogni pronostico potrebbe essere sovvertito».
Però un titolo che identifichi l’apertura di stagione potrebbe essere: Marquez contro tutti.
«Marquez è l’uomo da battere, su questo non si discute. Poi ci sono due o tre nomi pronti a fargli concorrenza. Come un certo Lorenzo, che nella scorsa stagione ha vinto più gare di Marquez, ma si è infortunato».
Poi c’è il signor Valentino Rossi.
«Valentino è pronto. Sa benissimo quanto sarà duro il campionato. Ma sa anche come affrontare le gare, forte della sua esperienza».
Il podio è un affare tra Honda e Yamaha.
«Honda e Yamaha sono molto vicine. Forse la Honda ha qualcosina in più. Ma qui non siamo in Formula 1, in una corsa di motociclismo il guizzo del pilota garantisce la vittoria più di ogni altra componente».
Lei è un monumento vivente delle corse. Come ci si trova dall’altra parte della barricata, raccontando emozioni un tempo vissute in prima persona?
«La differenza sta proprio in quanto hai detto: uno che racconta un vissuto personale, conosce esattamente le sensazioni provate dai piloti. La sfida è cercare di trasmettere le stesse emozioni agli spettatori».
Se si va a leggere il palmares di Giacomo Agostini, ci si sente come un triciclo al cospetto di una fuoriserie. C’è un ricordo di carriera che accarezza più volentieri degli altri?
«Uno in particolare, sarebbe difficile da individuare. Sono tanti, tantissimi. Le emozioni della mia prima corsettina, quando i meccanici erano amici reclutati nella mia compagnia. Uno era un panettiere, un altro faceva l’elettricista. Poi sono arrivati i primi campionati di categoria. Poi le vittorie mondiali. Non erano cose previste. Le prime vittorie mi hanno lasciato sbalordito, non ci credevo nemmeno io. Sono quei momenti in cui i sogni si sovrappongono alla realtà».
Allora, ribalto la domanda. Un ricordo negativo. Un brivido che, a pensarci, la investe ancora oggi.
«Nel ’74, quando avevo vinto nella 350 ma mi è scappata la vittoria finale nella 500 a causa di una caduta, avvenuta non per mia colpa. Era l’anno in cui ero passato dall’MV alla Yamaha, dunque speravo di poter fare meglio. Però mi sono rifatto nella stagione successiva».
C’è un momento in cui è scattata la scintilla della sua passione per le moto?
«Da subito. Da bambino. Io volevo correre in moto, lo desideravo più di qualsiasi altra cosa. I miei genitori non erano d’accordo, pensavano fosse una perdita di tempo. Ho dovuto insistere».
Allora ha ragione chi dice che campioni si nasce.
«Un talento di base è indispensabile. Però deve essere coltivato, intendiamoci. Il mestiere dell’atleta, in qualunque campo, è impegnativo. Occorre un approccio disciplinato, una vita sana e meticolosa. Attenzione ai dettagli, dedizione. E tanta passione. È una vita che regala soddisfazioni, ma non è una vita semplice. Ho conosciuto numerosi talenti sportivi che non hanno coltivato il dono a disposizione e si sono bruciati».

Prendano nota, alcuni fighetti che danno i calci al pallone in Serie A solo dopo aver verificato di essere ben pettinati.

 

GRAN PREMI LIVE SU CIELO
Gran Premio del Qatar (23 marzo), Gran Premio di Italia (1 giugno), Gran Premio di Germania (13 luglio), Gran Premio di Indianapolis (10 agosto), Gran Premio della Repubblica Ceca (17 agosto), Gran Premio di San Marino (14 settembre), Gran Premio di Aragona (28 settembre) e Gran Premio di Valencia (9 novembre).

GRAN PREMI IN DIFFERITA SU CIELO
Gran Premio di Austin (13 aprile), Gran Premio di Argentina (27 aprile), Gran Premio di Spagna (4 maggio), Gran Premio di Francia (18 maggio), Gran Premio di Catalogna (15 giugno), Gran Premio di Assen (28 giugno), Gran Premio di Gran Bretagna (31 agosto), Gran Premio del Giappone (12 ottobre), Gran Premio di Australia (19 ottobre), Gran Premio della Malesia (26 ottobre).

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Giacomo Agostini)