Pubblicato il 14/03/2014, 18:00 | Scritto da La Redazione

ANTONIO RICCI: «PER REALIZZARE “GIASS” ABBIAMO SPESO QUANTO SPENDE FAZIO PER PAGARE IL TAXI AI SUOI OSPITI»

Il contenitore domenicale ideato dal deus ex machina di “Striscia la notizia” e condotto da Luca e Paolo è ai blocchi di partenza: domenica 16 marzo in prima serata su Canale 5. La favella fluente di Ricci ci ha consentito di tracciare un preciso identikit del format, identificandone novità e punti di forza.meta name=”news_keywords” content=”giass, antonio ricci, luca bizzarri, paolo kessisoglu, canale 5

«In tempi di spending review, con i soldi spesi per realizzare Giass, Fazio al massimo paga il taxi dei suoi ospiti». Sorride sornione, Antonio Ricci, presentando il nuovo contenitore della prima serata domenicale di Canale 5 in partenza dal 16 marzo per cinque puntate, affidato alla conduzione del duo Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.
Si chiama Giass, e già il nome si presta a un flusso di coscienza interpretativo che farebbe felici Bartezzaghi, Bergonzoni o Pinketts. Giass come jazz, cioè ritmo, improvvisazione. Giass come ghiaccio, passaggio dallo stato liquido a quello solido, dunque cambiamento. Giass come Great Italian Association. Ma anche come Gangster Italian Association, alla faccia del politicamente corretto caro a Laura Boldrini, che nel programma sarà presa di mira da un’imitazione di Kessisoglu.
Proviamo a inventare un acronimo, seguendo il fluire ininterrotto delle parole del deus ex machina di Striscia.

G. Come gioco. Giass sarà un contenitore satirico e la satira tv è un gioco molto serio. «Siamo partiti dalla ventilata ipotesi che l’Italia stia per uscire dalla crisi», dice Ricci. «Abbiamo suddiviso il Paese in tre macroregioni, nord, centro e sud (tematica di recente cara anche al suo conterraneo Grillo, nda). Ogni area sarà rappresentata da comici, volti noti come Nino Formicola, Stefano Chiodaroli, Cristiano Militello, Giobbe Covatta, che si esibiranno in rappresentazioni territoriali sotto l’occhio di una giuria di extracomunitari, presieduta da Andy Luotto. Al termine di ogni serata, la giuria stabilirà un vincitore provvisorio a cui seguirà un televoto da casa, i cui risultati saranno comunicati nei giorni successivi su Striscia. Il vincitore sarà scelto dal televoto durante l’ultima puntata che andrà in onda in diretta». Non mancheranno contributi filmati, girati a ogni latitudine dello Stivale, gli interventi di Virginia Raffaele, dell’attore e scrittore palermitano Pino Caruso, della band musicale barese Rimbamband e alcuni ospiti. Si parte con Fiorello e con Alessandro Cecchi Paone.
I. Come inventiva. Ma anche come Iene. Durante la conferenza stampa per i 30 anni del Drive In, Ricci si era lamentato della difficoltà contemporanea di proporre nuove idee in tv. Con Giass si tenta l’azzardo. «Vogliamo sperimentare un nuovo tipo di varietà per un pubblico che alla domenica non vuole necessariamente guardare il calcio o Un medico in famiglia. Una trasmissione per una minoranza partecipe, con un target commerciale dai 15 ai 60 anni. Ma che annoveri, perché no, anche gli ottantenni ribelli». Quanto alla presunta polemica con Davide Parenti, acqua sul fuoco. «Una frattura tra me e Parenti è auspicata da molti. In realtà, Parenti si considera mio adepto. Ho sempre considerato Le Iene come una sorta di “Under 21” di Striscia. Non a caso, hanno vinto un Telegatto di settore solo nella stagione in cui Striscia vinse quello per la trasmissione dell’anno».
A. Come “Attenzione agli equivoci”. «Il fatto che, nella nostra squadra, ci siano comici provenienti da Zelig, non significa che vogliamo prendere il posto di Zelig, che prese il posto del Drive In, che prese il posto di qualcos’altro, che prese il posto di qualcos’altro ancora…», dice Ricci. «In questo caso, i comici saranno funzionali a una precisa caratterizzazione territoriale. Quanto a Zelig, sono sicuro che Gino e Michele torneranno in prima serata con una caratterizzazione nuova e molto forte del loro show».
S. Come scorretto. Politicamente, si intende. «In un’epoca dove il politicamente corretto imperversa quasi fosse un obbligo morale, c’è da porsi il dubbio se si voglia davvero vivere così. Per questo abbiamo inserito un’imitazione della Presidentessa della Camera, Laura Boldrini. Come è noto, ha dimostrato di non avere uno spiccato senso dell’umorismo. Se Giass scatenerà qualche polemica, ben venga. La accetteremo volentieri».
S. Come sfida. Ma anche come sigla. «Puntiamo a 3,8/4 milioni di spettatori. Che poi è il target commerciale di Io canto. Ecco, se superassimo anche di poco i numeri del programma condotto da Gerry Scotti, saremmo soddisfatti. Avremmo potuto anche condensare Giass in un’unica serata, magari scelta quando la concorrenza è loffia. Ma non ci sarebbe stato il gusto della sfida», sottolinea Ricci. Quanto alla sigla, vedrà Luca e Paolo esibirsi sulle note di Tanti Auguri, scimmiottando Raffaella Carrà. La domanda è automatica: la “Raffa nazionale” interverrà come ospite di una puntata? «Vedremo», taglia corto Ricci, «Raffaella Carrà è una divinità e noi, suoi umili adepti, ci rimettiamo al suo volere…».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Antonio Ricci, con a sinistra Luca Bizzarri e a destra Paolo Kessisoglu)