Pubblicato il 04/03/2014, 13:34 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: COPPIA STRAVOLTA DAL BEBÈ, LA REALTÀ È UNA FICTION DA RIDERE

«Uno di troppo» racconta le difficoltà coniugali dopo la nascita di un figlio. Katia e Angelo, ex comici di Zelig: noi tra suocere e tate.meta name=”news_keywords” content=”corriere della sera, katia follesa, angelo pisani, zelig, uno di troppo

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 45, di Chiara Maffioletti.

Coppia stravolta dal bebè, la realtà è una fiction da ridere

«Uno di troppo» racconta le difficoltà coniugali dopo la nascita di un figlio. Katia e Angelo, ex comici di Zelig: noi tra suocere e tate.

Ci sono Katia e Angelo, una coppia la cui vita cambia completamente dopo la nascita del loro primo figlio. E questa è la fiction. Poi ci sono Katia e Angelo, una coppia la cui vita cambia completamente dopo la nascita del loro primo figlio. E questa invece è la realtà. È una sitcom vagamente autobiografica «Uno di troppo», una nuova produzione (ideata da Roberto Burchielli) al via il 17 marzo, alle 22, su Super! (canale 47 del digitale). Protagonisti, Katia Follesa e Angelo Pisani, coppia di attori comici (entrambi partiti da Zelig), coppia sul set e coppia anche nella vita, oltre che genitori di una bambina, Agata, che però, a differenza della serie, non è una neonata ma ha ormai 4 anni.

L’idea è provare ad andare al di là di una certa retorica zuccherosa per la quale avere un figlio è una fonte di gioia inestinguibile. Lo è. Ma non solo. La nascita di un figlio può anche sconvolgere e non poco gli equilibri di una coppia. «Abbiamo provato a scherzare sulla storia di due genitori alle prese con un nuovo arrivato e con tutti i problemi che ne conseguono», racconta di Pisani, da poco anche in libreria con Conto fino a tre… parola di papà, in cui descrive (sempre in chiave comica) come è stata rivoluzionata la sua vita da sua figlia. La sitcom inizia con la coppia che esce dall’ospedale e torna a casa con il piccolino (che non si vede mai, anche se spesso la carrozzina è usata come punto di vista). «Avere un figlio è bellissimo continua ma è possibile far ridere sugli aspetti meno fiabeschi. Come le dinamiche tra genitori: in genere la mamma non si fida e quindi delega ma, allo stesso tempo, vuole mantenere la supervisione. All’inizio di errori se ne commettono parecchi».

E così, spesso si cerca aiuto in amici e genitori: «Nella sitcom ci sono anche i nostri amici e le nostre mamme (non quelle vere stavolta, ndr:): la mamma di Katia è una tipica nonna del nord, mentre mia mamma, interpretata da Nunzia Schiano, una del sud. Poi la tata, il pediatra…». Il lavoro per entrare nei personaggi non deve essere stato troppo faticoso… «Siamo partiti da un presupposto reale. Il fatto che ci fosse alle spalle anche un’esperienza vera ci ha fatto partecipare a diverse decisioni assieme agli autori. Poi per me lavorare con Katia è bello, mi piacerebbe proseguire con altri progetti. Il faro restano Raimondo e Sandra». Essere una coppia anche nella vita ha dei vantaggi se si recita assieme. Ne è convinta anche Katia Follesa: «È molto semplice trovare la giusta armonia. Il fatto che ci conosciamo bene fa sì che sappiamo anche quali sono i tempi comici dell’altro e forse riusciamo a divertirci di più». Quanto siete simili ai genitori che interpretate nelle 26 puntate della sitcom? «Molto. Magari non ci rispecchiano fedelmente… abbiamo esasperato i nostri caratteri. Ma è un’esasperazione dettata anche dal periodo che si vive quando si diventa genitori: il ritorno a casa, il primo cambio del pannolino…». Come ricorda quella fase? «Con molta stanchezza – ride -. Stanchezza che prosegue fino a quando i piccoli iniziano a camminare e non li puoi lasciare un secondo soli. Ricordo che guardando mia figlia allora pensavo: mio Dio, cresci in fretta». Ora che ha 4 anni, va molto meglio: «Adesso abbiamo uno scambio quasi equo. Se penso a un altro figlio vorrei averlo da quando inizia ad andare all’asilo».