Pubblicato il 14/02/2014, 13:35 | Scritto da La Redazione

RASSEGNA STAMPA: TV, INTERNET E TELEFONIA L’AMERICA HA UN NUOVO RE

Comcast compra Time Warner cable per 45 miliardi e nasce un colosso delle telecomunicazioni e dei contenuti.meta name=”news_keywords” content=”la stampa, comcast, time warner, cable”

Rassegna stampa: La Stampa, pagina 24, di Paolo Mastrolilli.

Tv, Internet e telefonia L’America ha un nuovo re

Comcast compra Time Warner per 45 miliardi

Trenta milioni di utenti, tutti connessi allo stesso cavo, per ricevere televisione, Internet e telefono. Così diventerà Comcast, se l’acquisto di Time Warner Cable annunciato ieri verrà approvato dalle autorità americane. Un colosso che parte dalla produzione dei programmi e arriva alla loro distribuzione nelle case, attraverso tutte le piattaforme possibili. Comcast è la più grande compagnia di servizi via cavo negli Stati Uniti. È basata a Philadelphia, vale 143 miliardi di dollari e incassa ricavi per quasi 65 miliardi all’anno, raggiungendo 21,7 milioni di clienti soprattutto nel Midwest. In più si occupa anche di produzione dei contenuti, da quando ha acquistato Nbc Universal e i suoi studios cinematografici.

Time Warner Cable invece è il secondo operatore americano, basato a New York. Ha una capitalizzazione sul mercato di 38 miliardi e ne incassa 22 all’anno. Serve 11,4 milioni di utenti, soprattutto nella regione di New York e della costa orientale, a cui fornisce tutto: televisione, internet e volendo anche il telefono. Ieri Comcast ha ufficializzato che comprerà Time Warner Cable per 45,2 miliardi di dollari, tutti pagati attraverso lo scambio di azioni. Nello stesso tempo cederà circa 3 milioni di utenti, a concorrenti più piccoli nelle regioni dove opera, per non superare la soglia dei 30 milioni di clienti che potrebbe far scattare l’intervento delle autorità Antitrust. Il matrimonio sul piano industriale sembra perfetto, perché le due compagnie non si sovrappongono in alcuna zona del Paese. Quindi sommeranno le loro forze, concentrandole tutte sotto il marchio Comcast, e così diventeranno l’azienda americana di gran lunga dominante nel settore dei servizi via cavo. Se si aggiungono le sue capacità di produzione dei contenuti, la fornitura dell’accesso a internet e la connessione per le linee telefoniche di terra, si tratta di un gigante onnicomprensivo con dimensioni mai viste prima.

La battaglia per il controllo di Time Warner Cable era in corso ormai da parecchi mesi. Charter Communications, la compagnia più piccola posseduta dal rivale di sempre John Malone, aveva fatto tre tentativi di scalarla, l’ultimo pochi giorni fa, ma era stata sempre respinta perché offriva poco: 132 dollari per azione, contro i 160 richiesti. La verità è che TWC temeva di passare nelle mani di un’azienda troppo indebitata, e quindi preferiva l’opzione Comcast. Da parte sua, però, la compagnia di Philadelphia non era convinta di spendere così tanto, e per diversi mesi aveva pensato piuttosto a un accordo con Charter, per dividersi i mercati e le spoglie di Time Warner Cable. L’accelerazione è avvenuta proprio in questi giorni, mentre il capo di Comcast Brian Roberts si trovava a Sochi per le Olimpiadi. La guerra scatenata da Charter lo stava preoccupando, e quindi ha chiamato il collega di TWC, Robert Marcus, per offrirgli di acquistare la sua compagnia pagando 150 dollari ad azione. Da lì, al telefono, è cominciata la trattativa a distanza, che si è chiusa alle otto di sera di mercoledì: 158,82 dollari per azione, e affare fatto. La nuova azienda avrà circa un terzo del mercato americano via cavo, e questo potrebbe spingere le autorità Antitrust ad intervenire. La linea di Comcast è che le due compagnie non si sovrappongono, e in questo settore la concorrenza viene dai servizi via etere o satellite, che sono liberi di continuare ad operare. Se il governo non obietterà, da domani trenta milioni di americani comunicheranno tutti con lo stesso cavo.