Pubblicato il 04/02/2014, 18:34 | Scritto da La Redazione

UNA MASERATI PER GRASSO, L’AUTORECENSIONE DI DIPOLLINA E LA PASTICCERIA DI PERRONE

Il nostro blogger stigmatizza gli articoli di di tre illustri colleghi, scivolati su ambigue recensioni che fanno urlare alla «marchetta». Voi cosa ne pensate?meta name=”news_keywords” content=”aldo grasso, antonio dipollina, roberto perrone, corriere della sera, la repubblica, maserati

I quotidiani italiani di martedì 4 febbraio dovrebbero essere studiati nelle scuole per capire il motivo per cui in Italia non solo ci sia un crollo verticale nella vendita delle copie, come avviene più o meno in tutti i Paesi, ma perché da anni si assiste a una disaffezione che spesso si tramuta in ostilità nei confronti della  professione giornalistica. «Credibilità» è la parola chiave per capire il megaspot che Aldo Grasso, autoreferenziato superman dei critici tv italiani (da qualche tempo promosso a editorialista), ha scritto sul Corriere della sera a proposito della nuova pubblicità della Maserati, presentata nel corso del Superbowl (che potete vedere qui a fianco). Grasso, abituale fan della Fiat e/o FCA, esulta perché è «la prima volta che un’automobile completamente realizzata in Italia conosce una vetrina così prestigiosa», parla di «inusuale forza poetica», paragona lo spot al sequel del film vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance 2012 (incredibile citazione da cinefilo doc), parla di «uno dei più emozionanti spot» del Superbowl di quest’anno. Poi l’esplosione incontenibile, senza se e senza ma, perché il mondo intero cui Grasso si rivolge, a cominciare dalla FCA, sappia che: «Maserati è riuscita a far centro, sia per la qualità di scrittura del film sia per aver saputo indovinare il soggetto giusto» e può «affrontare i giganti a viso aperto». Come se Maserati o Ferrari fossero marchi fino a ieri sconosciuti negli Usa. C’è anche spazio perché tutti sappiano, come ai tempi del Cinegiornale, che dobbiamo ringraziare la FCA se il futuro dell’Italia sarà roseo.

«Credibilità» è anche la parola chiave della copertina degli spettacoli di Repubblica, che l’altro cosiddetto peso massimo della critica tv italiana, Antonio Dipollina, ha accettato di dedicare per intero non ai lettori potenziali del quotidiano bensì a chi gli paga lo stipendio, cioè a Webnotte, iniziativa di Repubblica che vede i due critici musicali, Assante e Castaldo, condurre uno spazio notturno visibile sul web. Come Grasso per la Maserati, Dipollina è commosso, scrive che Webnotte è un evento, uno show fenomeno, praticamente il modo migliore per gli italiani di trascorrere le loro notti da qui in avanti.

La fine della credibilità dei giornali è poi suggellata da uno sportivo, Roberto Perrone, che sul Corriere della sera punzecchia garbatamente l’allenatore della Juventus, Antonio Conte, per aver annullato le conferenze stampa prepartita. Perrone annota che in fondo si trattava di un appuntamento in cui i giornalisti non facevano domande scomode, come se questo fosse un valore. Ma quel che è davvero sconcertante è che, in un Paese senza lavoro che non arriva alla terza settimana e con migliaia di giornalisti non privilegiati che vivono con angoscia la precarietà, Perrone si lamenta perché (cito testualmente) annullare quell’appuntamento significa per lui  rinunciare a «un’ottima pasticceria che sta a trecento metri dallo Juventus Stadium, dove si consumano colazioni e merende deliziose». Sarà ben contento il pasticcere e chissà se oggi farà recapitare a Perrone un dono di ringraziamento per la generosa citazione. Ma temo che molti lettori del Corriere domani preferiranno tenersi i soldi per l’acquisto del quotidiano e spenderseli per una buona brioche.

 

Peter Parker

 

(Nella foto, da sinistra, Aldo Grasso, Antonio Dipollina e Roberto Perrone)